Erasmus, Obama a Cuba, Salah Abdeslam
Lezioni di giornalismo
(e di realismo politico)
(e di realismo politico)
A dar retta ai media, che riflettono la banalità
organizzata, l’Erasmus dovrebbe essere sospeso, Barack Obama avrebbe
conquistato il portafoglio e il cuore dei dirigenti politici cubani,
Salah Abdeslam il kamikaze islamista spuntato, con il suo bel faccino, sarebbe un pentito, un povero ragazzo
traviato, che può essere tranquillamente recuperato.
Le
sfumature mediatiche possono essere
differenti, ma nell'insieme riflettono tre miti del nostro tempo: a) dell' eliminazione di qualsiasi rischio; b) del
commercio che converte tutti alla democrazia; c) del far finta che il remake dell’Islam militarizzato
non ci abbia dichiarato guerra.
Insomma, si ignorano ( o si fa finta di) tre questioni fondamentali : uno, che il
rischio è un fattore di libertà, (se Cristoforo
Colombo, avesse rinunciato al suo Erasmus su tre caravelle, per paura di affogare chissà…); due, è vero che il
commercio facilita relazioni, apre porte eccetera, ma è altrettanto vero che non converte nessuno ipso facto alla democrazia (vedi Cina,
nonché la vecchia Russia Zarista); tre, che Salah Abdeslam non è un mafioso o un
criminale, magari con inclinazioni terroristiche, bensì un soldato che combatte per uno Stato che punta a distruggerci ( alla stregua dei soldati nazionalsocialisti che, su ordine di
Hitler, volenterosamente tentarono di ridurre l’Europa in schiavitù).
Abbiamo
parlano di banalità organizzata, non nel senso del grande vecchio dietro le
quinte eccetera, bensì di un sentire comune - quindi un fattore sociologico - fondato su tre pilastri
ideologici, tre convincimenti sbagliati che però stanno rovinando l’
Europa e l’Occidente: l’assistenzialismo, l’economicismo e il pacifismo. Del resto, che c'è di meglio del sentirsi sicuri e protetti? E sopratutto rassicurati? Il meccanismo di rinforzo è collettivo, in qualche misura democratico: i media non fanno altro che ricevere e moltiplicare un desiderio di pace e tranquillità che giunge dal basso. Del resto si tratta di ciò che le
persone comuni amano sentirsi ripetere, almeno a far tempo dalla fine delle guerre civili europee della della prima metà del Novecento. E in teoria la gente comune non avrebbe torto. Senonché la sicurezza personale non può essere garantita
dalla culla alla tomba, per tutti e per
sempre, a parte il costo economico ( tasse elevatissime), ne andrebbe di mezzo la libertà che è responsabilità individuale e rischio. Inoltre, i buoni affari, come abbiamo visto, non portano sempre alla democrazia; le guerre, infine non possono essere bandite per sempre, perché è il nemico a designarti come tale. E purtroppo, di questa melassa, i media sono i ripetitori organizzati. Anche per un politico deciso, sarebbe molto difficile opporsi al buonismo imperante. Certo, dando per scontato il suo desiderio di mantenersi al potere...
In
realtà, tre soluzioni le avremmo. Politicamente
scorrette.
In
primo luogo, l’Erasmus, andrebbe reso il
più scomodo e difficile in termini economici e di severità degli studi. Il che significa cancellare gli aspetti vacanzieri, In questo
modo - detto ovviamente con grande rispetto per le vittime - l'Erasmus attirerebbe solo i più motivati,
disposti a studiare punto e basta. Certo, poi tutto può accadere, ma non all'interno di un'ottica turistica di massa.
In
secondo luogo, anche il commercio è buona cosa, mai però aspettarsi tanto o troppo dal mercante. Infatti, quando
si aprono agli affari, i primi a
beneficiarne e arricchirsi, soprattutto nei regimi autoritari o dittatoriali,
sono quelli in cima alla scala sociale. E perché (dal loro punto di vista, ovviamente) dovrebbero
autoliquidarsi politicamente in favore
del popolo?
In
terzo luogo, per il soldato islamista,
tribunali di guerra, senza tante chiacchiere e telenovelas. Perché siamo in guerra.
Certo, sono verità sgradevoli che la gente non vuole sentire. Il classico comportamento dello struzzo. Una deriva favorita dalla condiscendenza seriale dei media. Il risveglio però potrebbe essere molto brusco...
Certo, sono verità sgradevoli che la gente non vuole sentire. Il classico comportamento dello struzzo. Una deriva favorita dalla condiscendenza seriale dei media. Il risveglio però potrebbe essere molto brusco...
Carlo Gambescia
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