Bombe a Bruxelles
Agire! Agire! Agire!
Dopo quel che è accaduto, poche ore fa a Bruxelles, è inutile discutere sulle ragioni, sulle cause, o peggio ancora sulle nostre possibili colpe di un passato coloniale. O addirittura di stupide ipotesi complottiste che fanno solo il gioco del nemico: l'esercito islamista e le sue basi territoriali (ovunque si trovino) in Europa e in Medio Oriente. Insediamenti, non solo militari, che vanno distrutti. Immediatamente. Inutile, infine, tirare fuori la solita storiella pacifista, del se attacchiamo facciamo il gioco del nemico... Qui non ci sono alternative, se non fermiamo subito il nemico, andrà sempre peggio. Eventualmente, si potrà trattare, ma dopo, da vincitori.
E' perciò venuto il momento di agire. Chi scrive non è un esperto militare e purtroppo non si nasconde un fatto molto grave: che oggi le forze armate, in tutta Europa, sul piano decisionale e organizzativo, probabilmente per loro scelta, contano meno di zero. E che la popolazione è largamente "debellicizzata". E che infine permane la difficoltà, ai tempi di Obama e Putin, di mettere in piedi una coalizione internazionale di tipo militare.
E' perciò venuto il momento di agire. Chi scrive non è un esperto militare e purtroppo non si nasconde un fatto molto grave: che oggi le forze armate, in tutta Europa, sul piano decisionale e organizzativo, probabilmente per loro scelta, contano meno di zero. E che la popolazione è largamente "debellicizzata". E che infine permane la difficoltà, ai tempi di Obama e Putin, di mettere in piedi una coalizione internazionale di tipo militare.
Tuttavia, e pensiamo alle classi dirigenti, coloro che credono nel valori di libertà e democrazia, che hanno fatto grande, anche economicamente, l' Europa e l' Occidente, dovrebbero cercare di superare differenze, incomprensioni, e battersi come un solo uomo contro un nemico che vuole cancellare la nostra civiltà. Quindi interessi ma anche valori comuni. Che si aspetta?
La reazione dovrebbe essere di tipo militare, sul piano esterno e interno. Quindi tribunali di guerra e azioni di tipo militare su larga scala e di una potenza devastante, per distruggere il nemico ovunque si trovi. Sappiamo anche, per educazione e studio, che quanto andiamo scrivendo può apparire retorico, altisonante. Si dice, ed in parte è vero, che le guerre iniziano tra le fanfare e finiscono in tragedia... Diciamo però che qui è iniziata con le bombe. Sui nostri civili. E quindi non ci sono altre scelte. Si deve agire. E subito. Chi cincischia - frase fatta, certamente, ma non scorgiamo espressione più calzante - è UN TRADITORE.
Carlo Gambescia
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