Summit francese tra il M5S e l’ala dura
dei Gilet Gialli
Populismo armato?
Non
si capisce bene perché, ma la canaglia francese ha sempre attirato la canaglia italiana. E viceversa. Dagli ultras cattolici dell’Ottocento, che
andavano e venivano dalle Sacre Stanze, ai cagoulard fascisti
finanziati da Mussolini, fino ai terroristi rossi, coccolati da goscisti francesi
e italiani. Anche di governo.
Ora,
dopo le corrispondenze amorose tra Marine Le Pen e Matteo Salvini, è il
turno dei Cinque Stelle. Volati ieri in Francia, al comando di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, per incontrarsi con una delegazione dell’ala dura del Gilet Gialli, incarnata da
Christophe Chalençon, un capopopolo vicino ai militari. Solo “un salto a Parigi”, secondo la definizione di fanatici, miracolati dal potere, che fino all’altro ieri trascorrevano le giornate chattando in mutande.
Di che avranno parlato? Certo, non di Salvini, come scrivono gli sciocchi retroscenisti italiani, o della pura e semplice sfida a Macron (che pure c'è, ma non è il vero punto d'attacco...).
Di che avranno parlato? Certo, non di Salvini, come scrivono gli sciocchi retroscenisti italiani, o della pura e semplice sfida a Macron (che pure c'è, ma non è il vero punto d'attacco...).
L'argomento elezioni europee, e relative alleanze, maleodora di copertura. E allora di cosa hanno discusso? Probabilmente di un progetto politico, corposo, di cui però è difficile trovare le prove. Almeno, per ora. Quale? La possibile militarizzazione della svolta populista.
In Italia, come abbiamo scritto ieri, i militari nicchiano. Per ora. Ma probabilmente concedendo qualche altro privilegio… E poi, mai dimenticarlo, i militari, in ultima istanza, non possono non essere sovranisti. Lo sono, di mestiere.
In Italia, come abbiamo scritto ieri, i militari nicchiano. Per ora. Ma probabilmente concedendo qualche altro privilegio… E poi, mai dimenticarlo, i militari, in ultima istanza, non possono non essere sovranisti. Lo sono, di mestiere.
Ma c’è dell’altro. Se in Francia si verificasse la saldatura, evocata più volte da Chalençon - che, certo, per ora è solo un’ipotesi - tra Gilet Gialli e Armée, l’onda lunga del populismo armato, potrebbe raggiungere l’ Italia. E forse, proprio di questo ieri si è parlato in colloqui segretissimi. Le fotografie pubbliche, a base di rassicuranti sorrisi, sono il classico specchietto per le allodole.
Comprendiamo,
che il lettore, abituato ai balletti della politica italiana
- il famigerato “Tanto è tutta una buffonata, poi si mettono d’accordo” - si raccapezzi poco, e magari sorrida di
questa nostra ipotesi a metà strada tra storia sociale
delle idee e la spy story. Ma per esempio, l'attuale Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Farina, è passato attraverso, un think tank cripto-populista, come la Link Campus University (*). Certo, "anche", ma di là è passato...
In
realtà, sociologicamente parlando, più
un potere in fase costituente, come quello giallo-verde, si rafforza,
più cresce la sua volontà di dominio costituito. Volontà
che può trasformarsi in valanga politica, quanto più nel
potere costituente, come nel caso governo populista italiano, siano presenti dosi massicce di insofferenza
per le istituzioni rappresentative e
liberali, a cominciare dal Parlamento e dall’economia di mercato.
La
tendenza di ogni potere è quella di
farsi assoluto, e il potere militare,
una volta raso al suolo politicamente lo stato di diritto, può essere determinante nel garantire una specie di equilibrio del terrore, in due
modi: o come compagno di strada del
populismo politico, o come suo successore, in termini di populismo armato.
Altro che uno vale uno, o democrazia diretta... Comodi paraventi ideologici - e del resto, non sarebbe la prima volta - di un populismo armato o militare in grado di gestire il potere da solo o come braccio armato di un
governo politico.
In
conclusione, quel che è avvenuto ieri in
Francia va seguito con la massima attenzione. Ma da chi? Se oggi i giornali, soprattutto
quelli a grande tiratura, danno conto del summit in termini di politica interna italiana? Di duello con la Lega ?
Carlo Gambescia