Elezioni regionali in Sardegna
Crollo Cinque Stelle, ma non del
populismo…
Nelle nostre analisi
tentiamo sempre di ricondurre gli eventi politici nell’alveo
delle questioni strutturali. Si prenda il voto in Sardegna,
stando ai primi sondaggi, si vanno profilando il crollo verticale del Movimento Cinque Stelle, l’ottimo recupero del Centrosinistra, e la sostanziale tenuta del Centrodestra. Si prepara dunque un testa a testa tra i principali schieramenti politici degli anni Novanta e Duemila.
Ritorno al passato? Ancora presto
per dirlo. Perché, al di là della questione elettorale,
esiste un dato di fondo, strutturale, che rinvia al cambiamento del
clima politico, rispetto a due decenni
fa.
Oggi, sintezzando, prevale il Politicamente Corretto di Destra, che
storicamente rinvia alla triade Dio, Patria e Famiglia, valori, certo, modernamente reincarnati, ma non in meglio: perché si va dal razzismo anti-islamico fitto di richiami religiosi, al
sovranismo più sordido, reinterpretato in chiave antieuropea e anti-immigrazione, fino al diritto di difendere con le armi famiglia e beni, in stile film western.
Non è uno spettacolo gratificante, dal momento che il
Centrodestra, chi più chi meno. sembra aver sposato questa trita e pericolosa formula, per giunta male reinventata.
E il Centrosinistra, dato in forte recupero? Dando per scontato il progressivo
crollo del Movimento Cinque Stelle,
diventa interessante capire quale potrebbe il suo atteggiamento. Riprenderà il cammino riformista,
attento alle esigenze di mediazione tra destra e sinistra? Oppure sposerà, in
opposizione al Politicamente Corretto di Destra, la causa del Politicamente Corretto
di Sinistra, che al Dio, Patria e Famiglia contrappone la triade Io,Umanità, Genere?
Certo, semplifichiamo. Però, come si legge sui giornali di oggi, occuparsi della durata del Governo giallo-verde, insomma delle ripercussioni immediate
del voto, non aiuta a capire. Perché ci allontana dal comprendere un fatto fondamentale, ripetiamo, strutturale: che il clima politico-culturale è mutato, che il populismo, di destra come di sinistra, ha
contagiato tutti partiti ( o quasi). Di
qui, l’importanza di capire, cosa vuole fare il Centrosinistra da grande,
rispetto alla questione strutturale evidenziata. Ma anche come si muoverà il
Centrodestra, per ora prigioniero del violento populismo di Salvini.
Noi siamo pessimisti, perché l' altra cosa importante da
chiarire, non è tanto (o comunque non
solo) se i voti perduti da Cinque
Stelle, sono di destra o sinistra, ma quanto siano imbevuti di populismo o
riformismo. Ad occhio, crediamo che la carica populista, racchiusa anche in questo voto sia notevole. Si veda, ad esempio, l'atteggiamento benevolo di tutti i partiti nei riguardi dell'ennesimo conflitto per la spartizione (dai pastori agli industriali) di quel bottino che si chiama prezzo politico del latte.
Ciò significa, almeno a nostro avviso, che la tremenda forza dello tsunami populista rischia veramente di travolgere l'intero quadro politico. E di riflesso il Paese.
Ciò significa, almeno a nostro avviso, che la tremenda forza dello tsunami populista rischia veramente di travolgere l'intero quadro politico. E di riflesso il Paese.
Perché è inutile, questa mattina, bearsi del
crollo annunciato di Cinque Stelle, se poi il Centrodestra e il Centrosinistra, pur di
intercettare l'elettore populista, continueranno, anche in futuro, a tramutarsi in succursali politiche del
movimento fondato da Beppe Grillo. A fronte, ovviamente, di un movimento pentastellato, che, nella contesa per gli stessi elettori, potrebbe essere sospinto a radicalizzare la posizione politica. Si chiama spirale populista. Un dato strutturale. Purtroppo.
Un'ultima cosa. Il lettore si chiederà, visto che
si è ragionato per triadi politico-culturali, quale potrebbe essere quella
riformista. Esiste, insomma, anche, se proprio vogliamo chiamarlo così, un Politicamente Corretto Riformista? Presto
detto: Europa, Mercato, Libertà. Tuttavia, a differenza, degli ideali fascistoidi della
destra e di quelli utopistici di certa sinistra, questi valori hanno dietro sé,
un lungo periodo di pace e benessere. Non
sogni, ma realtà. E dalla realtà deve
partire, sempre, ogni vero riformismo. Il punto è credere in essi, anzi esserne orgogliosi, rifiutando di inseguire il voto populista.
Ma per dirla con Battisti, cantautore a noi caro, come può uno scoglio, soprattutto di questi tempi, arginare il mare...
Carlo Gambescia