L' Italia, unico tra i paesi UE, blocca la proposta di
compromesso sul Venezuela
Estoy con Guaidò
Incredibile.
Fascisti e comunisti, regolarmente
sbattono in faccia ai liberali, che i “loro regimi” non devono essere giudicati
per quello che hanno provocato ( solo guerra,
rovina e miserie), ma per ciò a
cui nobilmente hanno aspirato e aspirano (la liberazione dell’umanità dal dominio dell’economia
capitalistica).
Perfetto.
Però quando liberali oppongono ai
fascisti e comunisti, corroborando con i dati, come nel liberalismo, di fatto, utopia (nobilità dei propositi) e realtà (pace e
benessere), coincidano, i
“liberatori”, oppongono la tesi
che gli ideali liberali
non sono nobili e i risultati contrari alle aspettative.
Si
assiste al paradosso, che due dottrine politiche, che hanno funestato il XX secolo, si permettono il
lusso di criticare chi ha difeso popolazioni inermi, raccolti i cocci ( i“loro”),
e ricostruito la civiltà europea e occidentale, coniugando a differenza di
fascisti e comunisti, libertà ed
eguaglianza.
A
questo pensavo, a proposito dell’ atteggiamento assunto dall’Italia verso il riconoscimento di Guaidò. Posizione distinta persino dal rifiuto di una soluzione di compromesso, come quella UE di una sua presidenza a interim fino alle elezioni, (*).
Al
di là delle chiacchiere, quando fanno comodo ovviamente, sulla non interferenza, le procedure
costituzionali ( tra l’altro già abbondantemente violate dal dittatore e affamatore venezuelano), eccetera, eccetera, eccetera, l’Italia parla la stessa lingua di legno
di Putin, di Maduro e di altri
dittatori, rossi o neri che siano. Ciò significa che il nostro Paese si è messo su una cattiva strada e che, soprattutto,
anche i populisti italiani, ragionano come i comunisti e i fascisti, di cui
sopra, nemici della democrazia liberale e sempre pronti a negare ogni evidenza.
Certo,
da un punto di vista formale, Guaidò
sembra forzare la situazione. E va anche notato che l’atteggiamento di sostegno dell’amministrazione Trump ha assunto toni sprezzanti. Però, ora, il problema principale è quello di favorire la
liberazione del popolo venezuelano dalla dittatura rossa. A ogni costo. Sea como sea...
Ragionare
come ragiona il Governo giallo-verde italiano, significa solo
continuare a difendere le ragioni utopiche del comunismo e del fascismo, reincarnatesi
nel populismo. E, cosa gravissima, vuol dire disconoscere quella sintesi tra
utopia e libertà, che innerva, di fatto, il
liberalismo: sintesi imperfetta, come tutte le cose umane, ma stando ai risultati, molto al di sopra
delle utopie fasciste e comuniste. E oggi, ripetiamo, populiste.
Sì, yo estoy con Guaidò.
Sì, yo estoy con Guaidò.
Carlo Gambescia
(*)
«L'Italia ieri è
stato l'unico Paese dei 28 a
bloccare una proposta di compromesso Ue sul Venezuela, avanzata dalla ministra
degli Esteri svedese Margot Wallstrom, con cui si accettava il ruolo di Juan
Guaidò come presidente ad interim fino a nuove elezioni. La discussione è avvenuta alla riunione dei capi delle diplomazie Ue a
Bucarest. La notizia è stata diffusa dall'agenzia spagnola Europapress e
confermata all'ANSA da fonti diplomatiche europee. Non si sarebbe trattato di
un riconoscimento formale di Guaidò, ma implicito.» (http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/02/01/venezuela-guaido-70-giovani-uccisi-in-una-settimana-_2a8a91f0-4c42-4d11-9501-0359b7d9d2ff.html