Parigi richiama l’ambasciatore
Gallofobia: da Crispi a Salvini e Di Maio (passando per Mussolini)
Il
Colle, si lascia trapelare - notare, nessuna posizione ufficiale - è preoccupato, per la neo-guerra, per ora a
parole, solo italiane, con la
Francia. Si parla, minimizzando, di “tensioni” (*).
Mattarella
è un professore universitario, non un elettrotecnico, la storia d’Italia
dovrebbe conoscerla, e perciò sapere che
i due principali nemici politici dei risorgimentali Cugini d’Oltralpe , furono Crispi, che ci condusse al disastro di Adua, e Mussolini che invase
una Francia messa in ginocchio da Hitler, per poi affondare l'Italia. Crispi, protezionista di ferro,
rinnegò il liberismo di Cavour, per scatenare inenarrabili guerre doganali con la Francia , per pochi litri
di vino. Mussolini, che dal protezionismo passò all’autarchia, tradì, per un fazzoletto di terra, la nazione, che con la Gran Bretagna ,
aveva grandemente contribuito all’Unità italiana.
Pertanto
il Presidente della Repubblica, avrebbe dovuto preoccuparsi prima. A giugno. Ed evitare a tutti i costi la nascita di un governo presieduto da un Avvocato di serie
B, un Giostraio Mancato, un Trascorso Bibitaro al San Paolo. Tra
l’altro, militesenti (Giostraio e Bibitaro, sicuramente). E che dunque di guerre, anche in teoria, capiscono poco o punto.
Ecco
quel che accade quando vanno al potere
gli ignoranti. I ripetuti attacchi alla Francia hanno natura istituzionale, non
riguardano camionisti e botti di vino rovesciate: provengono dal Governo
italiano. Come in un passato, che fino a ieri sembrava morto e sepolto, e che invece ci riporta all'epoca dei famigerati attacchi gallofobici di Crispi e Mussolini. Che parola tocca
rispolverare: gallofobia… (**). Che tristezza.
Dicevamo,
istituzionale. Ad esempio, il fatto che Di Maio e Di Battista, il primo
addirittura Vice Presidente del Consiglio,
si siano recati in Francia per prendere contatto con i capi della
guerriglia urbana, è una gravissima intromissione politico-istituzionale nei riguardi di un governo democraticamente eletto e di un vecchio alleato europeo, membro come noi della UE.
Perciò bene ha fatto Parigi a richiamare l’ambasciatore. Perché, per dirla fuori dai denti, vedere in Macron, come impone il Politicamente Corretto di Destra (dei radical cafoni alla Salvini, Di Maio e Di Battista), un tiranno, per poi magari temporeggiare o addirittura appoggiare sordidi personaggi come Maduro, indica come la percezione della politica del Governo giallo-verde sia sulla stessa lunghezza d’onda di Crispi e Mussolini, che sbavavano, rispettivamente, dinanzi all'autoritarismo di Bismarck e Hitler.
Perciò bene ha fatto Parigi a richiamare l’ambasciatore. Perché, per dirla fuori dai denti, vedere in Macron, come impone il Politicamente Corretto di Destra (dei radical cafoni alla Salvini, Di Maio e Di Battista), un tiranno, per poi magari temporeggiare o addirittura appoggiare sordidi personaggi come Maduro, indica come la percezione della politica del Governo giallo-verde sia sulla stessa lunghezza d’onda di Crispi e Mussolini, che sbavavano, rispettivamente, dinanzi all'autoritarismo di Bismarck e Hitler.
Ora,
che gli italiani, la cui conoscenza della storia nazionale è a dir poco lacunosa,
non si rendano conto del vicolo cieco in cui
il Paese è finito, fa parte del
gioco, sebbene pericoloso, dello stupido collettivo. In fondo, sono bambini poco istruiti che però, stando ai sondaggi, amano giocare, gonfiando il petto, alla pseudo-guerra
(per ora) con la Francia. Un conflitto inventato a tavolino e alimentato dalla stampa di destra, ridicolmente a caccia di precedenti, neppure tanto argomentati su
presunte rivalità economiche, imbottite di amenità
nazionaliste varie. Roba da redazioni sportive. Al massimo da ragazzi della via Pál, diciamo cresciutelli. Polemiche giornalistiche , neppure degne di
risposta, che però contribuiscono ad allargare il solco politico con la Francia: a sostituire alla ragionevolezza e civiltà
del contratto, la minaccia, l’insulto,
lo schiaffo. In Italia, altro esempio del brutto guaio politico in cui ci siamo cacciati, invece di gioire dell’ asse
tra Francia e Germania, che, dopo secoli di guerre fratricide, significa pace
per l’Europa, si gioca ai piccoli
Mussolini. Buffoni.
Non si illudano i nostri radical cafoni, se Macron verrà sostituito da Marine Le Pen, la figlia di un fascista, a ogni questione, che potrebbe nascere con l’Italia, opporrà sempre l’interesse nazionale francese. La guerra civile europea (1914-1945) ha provato che le alleanze tra i nazionalismi, come quella tra Hitler e Mussolini, non sono null’altro che brutal friendship. Amicizie brutali. Dove ognuno va per la sua strada. Altro che il civile, anche se spesso franco, discorso pubblico liberale. Come a Bruxelles.
Non si illudano i nostri radical cafoni, se Macron verrà sostituito da Marine Le Pen, la figlia di un fascista, a ogni questione, che potrebbe nascere con l’Italia, opporrà sempre l’interesse nazionale francese. La guerra civile europea (1914-1945) ha provato che le alleanze tra i nazionalismi, come quella tra Hitler e Mussolini, non sono null’altro che brutal friendship. Amicizie brutali. Dove ognuno va per la sua strada. Altro che il civile, anche se spesso franco, discorso pubblico liberale. Come a Bruxelles.
Per
tornare a Mattarella, che egli faccia finta di non aver capito che tra questo
governo e tutti i governi precedenti, della Prima come della Seconda
Repubblica, vi sia una differenza non di grado ma di specie, è di
una gravità assoluta.
Gli altri governi, pur con le loro pecche, erano liberali, europeisti, riformisti, mentre l’attuale governo incarna la stessa logica politica, autoritaria e bellicista, di Crispi e Mussolini. La gallofobia, ne è il naturale pendant (si può usare ancora il francese?). La peggiore Italia politica è tornata a galla, in osmosi con una società che sta retrocedendo al grado zero di un pericoloso e infantile estremismo politico.
Gli altri governi, pur con le loro pecche, erano liberali, europeisti, riformisti, mentre l’attuale governo incarna la stessa logica politica, autoritaria e bellicista, di Crispi e Mussolini. La gallofobia, ne è il naturale pendant (si può usare ancora il francese?). La peggiore Italia politica è tornata a galla, in osmosi con una società che sta retrocedendo al grado zero di un pericoloso e infantile estremismo politico.
Un
esempio? In pieno centro di Roma, vicino San Pietro, dai marciapiedi dolorosamente trafitti dalle "pietre d’inciampo", ieri, sulla porta di un esercizio
commerciale, campeggiava un cartello con la scritta "Negozio Italiano".
Ci risiamo. Dio, se esisti, perdona loro, perché non sanno quel che fanno. Ovviamente, parlo del popolo bambino. Non di Salvini, Di Maio e Mattarella.
Ci risiamo. Dio, se esisti, perdona loro, perché non sanno quel che fanno. Ovviamente, parlo del popolo bambino. Non di Salvini, Di Maio e Mattarella.
Carlo Gambescia
(*)
Qui la notizia http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/02/07/la-francia-richiama-lambasciatore-a-roma-_389a2bef-31bf-43a0-a16d-5d05b0c5068f.html . Si
leggano anche le inquietanti reazioni del
Governo italiano.
(**) Sulle origini della parola - "odio contro i francesi" - che quanto all' uso dei composti con "gallo", non va più indietro del tornado napoleonico che si abbatté sull'Italia ( di qui, il Misogallo dell'Alfieri contro i francesi traditori dell'idea di libertà), si veda Cortelazzo-Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli 1992, vol. II, p. 473, dove però si rinvia, per il termine in senso stretto, al Graf (1911), quindi al contesto storico da cui scaturì il nazionalismo, corrente politica, che curiosamente attinse anche dal nazionalismo antidreyfusardo francese, antisemita e autoritario, e che poi confluì nel fascismo.
(**) Sulle origini della parola - "odio contro i francesi" - che quanto all' uso dei composti con "gallo", non va più indietro del tornado napoleonico che si abbatté sull'Italia ( di qui, il Misogallo dell'Alfieri contro i francesi traditori dell'idea di libertà), si veda Cortelazzo-Zolli, Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli 1992, vol. II, p. 473, dove però si rinvia, per il termine in senso stretto, al Graf (1911), quindi al contesto storico da cui scaturì il nazionalismo, corrente politica, che curiosamente attinse anche dal nazionalismo antidreyfusardo francese, antisemita e autoritario, e che poi confluì nel fascismo.