Arma
dei Carabinieri (*)
Nucleo
di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE
DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex
artt. 266,267 e 268 C .P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al
6o piano
della locale Procura della Repubblica,
viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O
Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di
monitoraggio svolta nell'ambito del p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986,
[Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.]è stata intercettata, in data
19/04/2015, ore 16.00, una telefonata intercorsa dall’utenza n. 322***** in uso
a BERNASCONI SILVANO all’utenza n. 345**** in uso a DUDU’ [cane barboncino registrato
in proprietà di NATALE FRANCESCA, convivente del sunnominato BERNASCONI SILVANO].
Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
BERNASCONI
SILVANO: “Mi manchi, sai?”
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI
SILVANO: “Fra poco compio ottant’anni, ti rendi conto? Mi sento…non so, non
immaginavo che andasse così.
[pausa]
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI SILVANO: “Je suis veuf, je suis seul, et sur
moi la nuit tombe.”
DUDU’:
« Bau? »
BERNASCONI
SILVANO : ” Tutti mi tradiscono, mi abbandonano, mi sparlano alle spalle,
neanche si danno più la pena di nascondersi…non mi ama più nessuno, Dudù.”
DUDU’: “Bau!”
BERNASCONI
SILVANO: “Scusa: tu sì. Tu sì che sei fedele. Eh, la fedeltà…”
DUDU’: “Bau…”
BERNASCONI
SILVANO: “Sì, lo so, ma vedi…ero fedele a modo mio.”
DUDU’: “Bau?”
BERNASCONI
SILVANO: “Fedele a me stesso, Dudù. Fedele al mio sogno di gioventù…al Silvano
col sorriso malandrino da tombeur, al Silvano che si inventa la vita ogni
giorno, al Silvano con lo chic e con lo chèque, circonfuso dalle luci della
ribalta, circondato dall’amour delle belle, dall’amour del pubblico che
applaude, ‘Silvano, grazie di esistere!’ Aah! Ah, l’amour, Dudù! L’amour! … e
adesso?”
DUDU’: “Bau!”
BERNASCONI
SILVANO: “Eh, lo so cosa vuoi dire: ‘E tu, Silvano? Lo sai provare tu,
l’amour?’ [pausa] No. No, non ci
riesco più. E forse…”
DUDU’: “Bau…”
BERNASCONI
SILVANO: “…sì, forse è per questo che ho tanto bisogno dell’amour degli altri.
Cribbio, sai che sei proprio intelligente?”
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI
SILVANO: “Secondo te dove ho sbagliato? Ah, magari sapessi parlare!”
DUDU’: “Certo
che so parlare.”
BERNASCONI
SILVANO: “Dudù! Sai parlare?!”
DUDU’: “Certo.
Sei tu che non me l’hai mai chiesto. Comunque, vuoi sapere dove hai sbagliato?
BERNASCONI
SILVANO: “Sì.”
DUDU’: “Ma tu la
vuoi sapere la verità? Sei sicuro?”
BERNASCONI
SILVANO: “Sì.”
DUDU’: “Hai
fifa, Silvano. Niente coraggio, niente amour.”
[pausa]
BERNASCONI
SILVANO: [interrompe la comunicazione
telefonica. Intercettazione ambientale:] “Francesca! Francesca! Adesso basta con questi
animali per casa!”
Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale. (Roberto
Buffagni)
Chi
è il Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29
maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am
Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le
fanno gli altri.”
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