Non è una questione di regime politico
Perché l’Europa non si batte
Il tema è tra quelli preferiti
dai cultori della decadenza, a destra (soprattutto l’estrema) come a
sinistra. I primi imputano la crisi
politica in cui versa l’Europa, se non
l’intero Occidente, all’abbandono del valori tradizionali al relativismo, alla
democrazia, alla laicizzazione. I secondi, fanno discendere la crisi politica
da quella economica, causata dall’impasse sistemica della “macchina capitalista”. Pur cambiando l’ordine dei fattori, il
risultato però non sembra cambiare: un’ Europa imbelle
incapace di qualsiasi decisione, se non quella di
tirare fuori, di volta in volta, un poco di oro e di terre periferiche. Proprio come la Roma degli ultimi due secoli, dedita febbrilmente a retribuire i meno nemici, affinché la difendessero dai nemici-nemici di turno, fino all'onda d'urto finale che avrebbe travolto e sommerso ciò che restava della parte occidentale dell'Impero.
Pertanto anche gli imperi franano (e che imperi, altro che quelli di Napoleone e Hitler...). Certo, la durata dell' Impero romano supera di gran lunga quella di successive entità politiche dello stesso tipo. E la longevità, come negli individui, è sempre un mistero. Però, la caduta non è un problema di regime politico, forse (e qui hanno ragione, in parte, i “materialisti”) di struttura economica e dimensioni politiche. Tuttavia l’economia e la geopolitica non spiegano tutto. Al fondo della crisi politica ed economica c’è sempre una crisi morale che si ripercuote sull’organizzazione militare ed economica. Ci spieghiamo meglio.
Pertanto anche gli imperi franano (e che imperi, altro che quelli di Napoleone e Hitler...). Certo, la durata dell' Impero romano supera di gran lunga quella di successive entità politiche dello stesso tipo. E la longevità, come negli individui, è sempre un mistero. Però, la caduta non è un problema di regime politico, forse (e qui hanno ragione, in parte, i “materialisti”) di struttura economica e dimensioni politiche. Tuttavia l’economia e la geopolitica non spiegano tutto. Al fondo della crisi politica ed economica c’è sempre una crisi morale che si ripercuote sull’organizzazione militare ed economica. Ci spieghiamo meglio.
Si diffonde tra le élite e le masse un senso di appagamento esistenziale, ci si
concentra, ingigantendoli, sui problemi del presente, ci si divide in fazioni, si vive alla giornata e, cosa fondamentale, non si difendono e trasmettono i valori che hanno reso grandi. Perché
battersi, quando altri (forse) possono
battersi per noi? Oppure, se il nemico può
essere comprato? Ecco i
principali interrogativi "morali" delle istituzioni politiche mature ( imperi o repubbliche, tra le quali includiamo le democrazie contemporanee). E il solo porli, non promette
nulla di buono. E qui si pensi, per tornare all’Europa, all’immaturità morale delle classi dirigenti post-Seconda Guerra
Mondiale che, forse perché troppo innervate di socialismo e cristianesimo pauperista, si stanno mostrando sempre più incapaci di difendere e trasmettere i valori di libertà, giustamente e vittoriosamente difesi
dall’aggressione nazifascista e
comunista. Per fare solo un piccolo
esempio: non si possono difendere al
tempo stesso il caos antieroico sessantottino e il valore, anche organizzativo di un'impresa militare, il disordine e l’ordine…
Ovviamente, ogni regime ha le sue debolezze “congenite”. Ad esempio, gli
imperi il lento coordinamento, le repubbliche
la lunghezza dei processi decisionali. Ma
sono concause. Il vero problema è quello della saturazione morale. Detto
altrimenti, del “rammollimento”, dello scorgere nella sola idea di confronto
militare un pericolo per la propria “tranquilla”
esistenza. Si tratta di una costante politica, ossia di qualcosa che si ripete nella storia,
prescindendo dal regime politico. Un'idea rovinosa che di regola viene giustificata dalle élite e condivisa dalla masse, nascondendosi (tutti insieme) dietro il comodo paravento dell’ideologia
religiosa, filosofica, politica, economica. Pareto, grandissimo liberale archico, nel Trattato di sociologia generale ( quindi prima di altri cantori calvi della decadenza), ha scritto pagine fondamentali in argomento. Alle
quali rinviamo.
Concludendo, cosa ha deciso ieri
l’ Ue ? Di triplicare i fondi per Triton…
Carlo Gambescia
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