lunedì 13 aprile 2015

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 34987, autorizzazione COPASIR 372/1 [Monitoraggio Utenze di Stato, N.d.V.] è stata intercettata, in data 06/04/2015, ore 12.00, una telefonata intercorsa da utenza non identificata[i] sull'Utenza di  Stato n. 331*** in uso a S.E. FINZI MATTIA, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


UTENTE NON IDENTIFICATO: “Ascolta.”
S.E. FINZI MATTIA: “Chi parla?”
UTENTE NON IDENTIFICATO: “Il Difensore. Non interrompere, ascolta.”
S.E. FINZI MATTIA: “Chi ti ha dato questo numero?”
UTENTE NON IDENTIFICATO: “Il tuo regno è in pericolo, ascolta.”
S.E. FINZI MATTIA: “Cos’è, “Scherzi a parte”? Mavaffa….” [S.E. interrompe la comunicazione, ma l’UTENTE NON IDENTIFICATO continua a comunicare attraverso la suindicata Utenza di Stato. Perizia tecnica in corso.]
UTENTE NON IDENTIFICATO: “La Terza Gerarchia ti ammonisce: digiuna, prega, fai penitenza, vai pellegrino nel luogo terribile che è casa di Dio e porta del Cielo, dove il gran Principe vigila sui figli del tuo popolo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Come no. Già che ci siamo dammi indirizzo e codice postale.”
UTENTE NON IDENTIFICATO: “Monte Sant’Angelo (FG), CAP 71037[ii]
S.E. FINZI MATTIA: ”Carnesecchi[iii], la rintracciamo sì o no questa chiamata? Ecchè ci state a fare costà, le belle statuine?!”
CARNESECCHI IVAN: “E’ un attacco molto sofisticato, Presidente. Il flusso dati rimanda a una cella inesistente.”
UTENTE NON IDENTIFICATO: “Colà gettati ai piedi del gran Principe, pregalo con umiltà, affida il tuo regno alla sua protezione.”
S.E. FINZI MATTIA: “Non è uno scherzo?!”
CARNESECCHI IVAN: “Uno scherzo che al mondo lo sanno fare sì e no tre servizi, Presidente.”
S.E. FINZI MATTIA: “Gli americani?”
CARNESECCHI IVAN: “Per esempio.”
UTENTE NON IDENTIFICATO: “Non scoraggiarti, spera, credi! Ricorda la profezia: un Veltro verrà!”
S.E. FINZI MATTIA: “Checcazzo! Carnesecchi!!! O scopri perché gli americani mi scongelano Veltroni, o torni a timbrare i passaporti all’Impruneta!”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler



(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

[i] Ricerca utenza non identificata tuttora in corso.
[ii] Risulta corrispondere all’indirizzo del Santuario di San Michele Arcangelo.
[iii] CARNESECCHI dr. IVAN, consulente per la sicurezza informatica di S.E. il Presidente del Consiglio.




Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”

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