ll libro della settimana: Fabio Mini, I guardiani del potere. Eunuchi, templari, carabinieri e altri corpi scelti, il Mulino, Bologna 2014, pp. 290. euro 16,00.
https://www.mulino.it/isbn/9788815250919 |
Il notevole volume del generale Fabio Mini pone una domanda alla quale sembra non rispondere. Infatti, una volta e letto chiuso
I guardiani del potere. Eunuchi, templari, carabinieri e altri corpi scelti
(il Mulino), ci si potrebbe domandare: Allora?
Come difendersi dai “guardiani del potere” «creati dal potere stesso a propria difesa e perpetuazione»? Come impedire che, al di là del destino,
altalenante, dei singoli individui che comandano e/o compongono un corpo scelto,
i guardiani stessi non cerchino ogni volta di usurpare il potere da cui dipendono? Come difendersi dal potere delle spade?
A dire il vero, la storia delle “caste” militari ( dalla guardia
pretoriana ai carabinieri), parla di
conflitti quasi sempre risoltisi in favore
del potere politico. Probabilmente, il potere militare sembra privo di quel particolare quid per “durare”. Detto altrimenti: la forza, da sola, non basta. Il che
ne spiega le rovinose cadute. La
politica ubbidisce ad altre regole. Non basta vincere si deve convincere. E la politica è persuasione. Ai militari tocca invece la dissuasione. Ciò però significa che il politico - a prescindere dal regine - ha necessità del militare, salvo poi
liberarsene. Talvolta, in modo
cruento. Ma come? Usando altri militari. Insomma, altro giro, altra corsa… La regolarità
metapolitica (quel che si ripete) è rappresentata dal ricorso ai militari. Concludendo, la politica è arte della persuasione e della dissuasione. Difficile stabilire i confini tra l'una e l'altra. Ma questa è un'altra storia.
Perciò, ricapitolando, Fabio Mini risponde, pur tra le righe, alla nostra domanda. Ci si
difende dai pretoriani, con la rotazione, dei capi e dei corpi. Mai permettere, come aveva capito il buon Machiavelli, che i militari si consolidino oltre quel che impone
la normale prudenza, come dire, operativa. E anche questa è una regolarità, più dura
da recepire, perché il potere in quanto tale, affascina e corrompe. Tutti, politici e militari.
Il libro di Mini -
generale non da poltrona, con curriculum di tutto rispetto - offre
una valanga di informazioni storiche
sui corpi speciali. Però, attenzione: non
solo pillole aneddotiche da negozietto di curiosità per collezionisti e turisti della storia. Mini costruisce una
griglia interpretativa di grande utilità, che merita di essere riportata,
integralmente:
«La storia del guardiani del
potere, pur tra le specificità di ogni di corpo e periodo, ha diverse
caratteristiche comuni: 1. nascono per volere diretto del potere autoritario e
per scopi puramente personali; 2. sono servi del potente di turno che è
consapevole dei rischi del tradimento e cerca modi e strumenti per limitarne le
deviazioni; 3. con il potere sviluppano la smania per il denaro, le cariche
pubbliche, i titoli e gli incarichi esclusivi e possibilmente segreti; 4. cedono qualcosa di molto prezioso
e intimo in cambio del potere (virilità, indipendenza, libertà dignità), 5. si
sottopongono all’isolamento, al culto del mistero e del segreto; 6. perseguono
il corporativismo e covano la ribellione; 7, svolgono la funzione di raccordo tra potere personale e potere
pubblico, interno ed esterno; 8. s’infiltrano nel gangli del potere
istituzionale; 9. coltivano i miti dell’intoccabilità, dell’impunità, della necessità, della fedeltà, della
professionalità e della generazione conservazione del potere; e infine 10. prima
o poi, la stessa autorità che li ha costituiti, formati e deformati, se ne
libera anche in maniera traumatica e
violenta» (pp. 259-260).
Memorabili, sotto tale profilo, i capitoli dedicati a eunuchi, pretoriani, giannizzeri, SA-SS nazionalsocialiste, MVSN fascista, carabinieri. All’ Arma, Mini, non fa alcun tipo sconto… Probabilmente è la
parte più dura del libro. Ma va bene così.
Non comprendiamo infine l’inclusione dei gestori finanziari (broker): «che oltre a
fare i propri interessi protegge il nuovo potere: quello finanziario, appunto.
Non quello economico o il denaro, che è
un potere antico, ma il potere surrogato del denaro» (p. 264). Che cosa avrebbero in comune con i corpi
speciali? Mah… Nessun autore
è perfetto. Anche il generale Fabio Mini.
Un’ultima cosa: la bibliografia mostra un buco, non piccolo: non è citato l’
eccellente studio, di Samuel Finer, The Man on Horseback. The Role of Military in Politics, un evergreen, uscito nel 1962 (*).
Ma, come dicevamo, nessuno è perfetto… Comunque sia, I guardiani del potere rimane un buon libro, da leggere e tenere sempre a portata di mano.
Carlo Gambescia
(*) http://www.transactionpub.com/title/The-Man-on-Horseback-978-0-7658-0922-3.html . Su Finer, si veda il nostro profilo : http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2006/04/profili21-samuel-edward-finer-httpwww.html
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