L’Italia, la Libia e “l’ecatombe nel Mediterraneo”
Il legalitarismo conviene. Ma a chi?
Blair (Iraq docet) avrebbe inviato le truppe. E da un pezzo. Renzi (e
Alfano) vogliono invece arrestare gli scafisti. Il problema è tutto qui. Nell’ottica. L’Italia, per motivi, che ora spiegheremo,
insiste nel ragionare in termini di criminalità organizzata. Invece, come tutti
sanno ( è il segreto di Pulcinella), dietro
i novecento affogati, dietro gli
scafisti non c’è la mafia, ma il
disfacimento della Libia come entità
statuale. E cosa più grave, la feroce marcia trionfale dell’Isis.
Insomma, non è un problema di
ordine pubblico ma geopolitico. Qui servono
soldati non poliziotti, vigili del fuoco e "crocerossini". E cosa più importante, occorrono politici dotati di visione strategica (per inciso qualcuno spieghi
a Prodi, che consiglia di punire la
Libia non comprando petrolio, che la Libia è tornata all’età
delle tribù combattenti). Qui servono un blocco navale e un’
operazione di terra per controllare almeno la fascia costiera libica. E così impedire altre tragedie. Ma soprattutto occorre un esempio. Un atto
politico-militare dall’alto valore simbolico-dimostrativo: l’Italia deve provare che quando serve, sa premere il grilletto (qualcuno, purtroppo, giustamente sorriderà...). Quindi si dovrebbe
agire da soli, subito, come fanno le potenze, anche medie, ma serie (certo, nel caso, coordinandosi informalmente, con con chi ci stia...). Come ad esempio usano fare i
francesi nelle ex colonie (anche se in scala più piccola, e come invece non abbiamo saputo fare in Somalia, Eritrea ed Etiopia, per non parlare della Libia, dove abbiamo stupidamente contributo alla caduta di Gheddafi, quindi destra e sinistra pari sono. Salvini che ora si agita tanto, dovrebbe farsi un esame di coscienza... Anche Berlusconi però... che all'epoca non alzò un dito per salvare il suo "amico Mu'ammar" ).
E invece no. Si aspetta, mettendo in scena la solita manfrina buonista da mamme senza frontiere. Ovviamente, l’ atteggiamento per così dire “prudente”, ha un
suo perché: da un lato si teme, e giustamente, l’impreparazione delle nostre forze armate ( da anni allo
sbando organizzativo e finanziario), dall’altro di incidere
sugli equilibri politici interni. Detto, in modo qualunquistico, che l'ennesima guerra perduta possa dare il via a un nuovo balletto delle poltrone. Temutissimo
da Renzi, sbarcato a Palazzo Chigi da appena un anno. Naturalmente, agendo così, l’ex Sindaco di Firenze dà prova - definitiva - di non
aver nulla in comune con Blair. Il che
spiega l’altro giochino: quello - visto che Obama non collabora - dello scaricabarile
italiano, rigorosamente istituzionale (non sia mai...), sull’Europa e l’Onu. Insomma, il legalitarismo conviene. Ma a
chi?
Carlo Gambescia
Italietta invertebrata è quella vista in questi tempi bui. Nessuno col fegato che decida. Orizzonti provinciali di un Paese servo dell'usurocrazia mondialista. Lo so, parlo per etichette, per slogan, già, ma sarebbe ora che si usassero le parole giuste per definire una rovina siffatta. Il pesce cresce a dismisura e l'acquario è colmo. Il capitalismo barbaro che ci sta schiacciando, è impotente a crisi planetarie di tal genere. Che gli yankee abbiano qualche responsabilità sulla rinascita islamica? L'Africa è in mano a dittatorelli sanguinari sul libro paga delle corporation; intanto l'Islam fa proseliti a suon di scimitarra. Non vedo luce, caro Carlo.
RispondiEliminaGrazie del commento, carissimo!
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