venerdì 22 novembre 2019

Allegri, ritorna il  proporzionale



Il punto politico  di oggi non è lo “schiaffo” ricevuto  su  Rousseau da Luigi  Di Maio a proposito della alleanza politica con il Pd alle regionali.  Ma altra cosa. Quale? Che sta ritornando  a passo di corsa il proporzionale.  Come prova l’entusiasmo  delle destre   per il  sì della Cassazione al referendum abrogativo della quota maggioritaria.
Per dirla alla buona, la logica del proporzionale è quella dell’orticello dell' ognuno per sé dio per tutti. Va anche  detto che  se si votasse oggi con tale sistema,  a destra avremmo  una forza egemone, ma non maggioritaria,  mentre a sinistra coesistenza poco pacifica. Quindi, addio governabilità.    
Attenzione però, a questo proposito, le cose finora  sono andate maluccio.  L’Italia negli ultimi trent’anni non  ha votato né col proporzionale né col maggioritario puri. Si sono avute leggi elettorali miste. Con leggera predominanza dell'uno o dell'altro.  In realtà, se ci si perdona l'espressione,  ci siamo cuccati soprattutto maggioranze di governo rissose a destra come a sinistra. Pronte perciò a usare le leggi elettorali come fionde per colpire gli avversari. Di qui,  i cambiamenti a getto continuo. Ora però sembra  siano tutti d'accordo sul proporzionale. 
Servirà il sistema  proporzionale a mutare l’andazzo? Non crediamo, dovrebbero mutare prima i cervelli.  
Non è sociologia, diciamo questo, solo per  puro  buon senso. Che oggi manca.

Carlo Gambescia