Allegri, ritorna il proporzionale
Il
punto politico di oggi non è lo “schiaffo” ricevuto su Rousseau da Luigi Di Maio a proposito della alleanza politica
con il Pd alle regionali. Ma altra cosa. Quale? Che sta ritornando a passo di corsa il proporzionale. Come prova
l’entusiasmo delle destre per il sì della Cassazione al referendum abrogativo della quota maggioritaria.
Per dirla alla buona, la
logica del proporzionale è quella dell’orticello dell' ognuno per sé dio per
tutti. Va anche detto che se si votasse oggi con tale sistema, a destra avremmo una forza egemone, ma non maggioritaria, mentre a sinistra coesistenza poco pacifica. Quindi, addio governabilità.
Attenzione però, a questo proposito, le cose finora sono andate maluccio. L’Italia
negli ultimi trent’anni non ha votato né
col proporzionale né col maggioritario puri. Si sono avute leggi elettorali
miste. Con leggera predominanza dell'uno o dell'altro. In realtà, se ci si perdona l'espressione, ci siamo cuccati soprattutto maggioranze di governo rissose a destra come a sinistra. Pronte perciò a usare le leggi elettorali come fionde per colpire gli avversari. Di qui, i cambiamenti a getto continuo. Ora però sembra siano tutti d'accordo sul proporzionale.
Servirà
il sistema proporzionale a mutare l’andazzo? Non crediamo, dovrebbero mutare prima i
cervelli.
Non è sociologia, diciamo questo, solo per puro buon senso. Che oggi manca.
Carlo Gambescia