Prima Pagina Rai 3
Stanlio e Ollio
A “Prima Pagina” di Rai 3 , come commentatori, vorremmo solo i giornalisti, duri e puri: quelli che vivono del mestiere. Invece, da qualche anno a questa parte, è invalsa la moda di invitare editorialisti e collaboratori, di
regola, docenti universitari che
pontificano, fingendo una neutralità che non c’è, e che "spingono", sotto sotto,
come sanno fare solo gli
accademici, cause personali e amici di cordata: per carità, niente di illecito. Però, chi sa, capisce e non si stupisce...
Si prenda ad esempio Sofia Ventura, la commentatrice di oggi, professore associato di scienza politica a Bologna. Non entriamo nel merito delle qualità scientifiche. Anzi, diciamolo pure, un vero genio. Però giornalisticamente parlando, la puntata risulta noiosa: puntualizzazioni inutili (il tale non è un sociologo ma un politologo, distinzione fondamentale...), incapacità di arrivare subito al punto (che ci vuole a dire che il “Giornale” spera che Salvini lasci Grillo, mentre il “Tempo” populisteggia, o forse addirittura fascisteggia?).
Si prenda ad esempio Sofia Ventura, la commentatrice di oggi, professore associato di scienza politica a Bologna. Non entriamo nel merito delle qualità scientifiche. Anzi, diciamolo pure, un vero genio. Però giornalisticamente parlando, la puntata risulta noiosa: puntualizzazioni inutili (il tale non è un sociologo ma un politologo, distinzione fondamentale...), incapacità di arrivare subito al punto (che ci vuole a dire che il “Giornale” spera che Salvini lasci Grillo, mentre il “Tempo” populisteggia, o forse addirittura fascisteggia?).
Quanto agli aspetti “amicali”, la professoressa Ventura ha omaggiato il fondo (“un affresco”) del professor Alessandro Campi, apparso
sul “Mattino” e sul “Messaggero”, pezzo in verità, mediocre e antipartitocratico: antico fascio-cavallo di battaglia dello studioso perugino.
Il professor Campi è un vecchio amico, e compagno di cordata politica, della professoressa Ventura, almeno fin dai tempi del naufragio finiano: tutti e due, pur con ruoli diversi, dentrola fondazione "Fare Futuro", tutti e due abilissimi nel tirarsi fuori al momento giusto, evocando il mito
della rivoluzione libertaria tradita. Come se, già all’epoca, non circolassero
(la professoressa Ventura parlerebbe di “letteratura
scientifica in argomento”) barba di
studi sull’ “integrazione passiva” dei post-fascisti nel sistema. Tutti e due, last but not least, in
quegli "anni formidabili" (ma oggi non si deve più dire), molto attivi in tv: in
qualche misura devono la notorietà proprio alla cooptazione finiana. A Roma, si chiamano, scherzosamente, "miracolati". Insomma,
sempre insieme, come
Stanlio e Ollio.
Il professor Campi è un vecchio amico, e compagno di cordata politica, della professoressa Ventura, almeno fin dai tempi del naufragio finiano: tutti e due, pur con ruoli diversi, dentro
E
ora, quando si dice il caso, chi si
omaggia? Il professor Alessandro Campi, of course. Ovviamente, si tratta di un gioco di squadra. Basta avere la pazienza di andare su Rai 3 Replay…
Un’ultima
cosa, la professoressa Ventura, prende spunto da un articolo di Merlo sul “Foglio”
dedicato al populismo televisivo, rilanciando il fatto che i talk invitino, secondo Merlo, i lunatici ma non gli accademici. Anche qui - quando si dice il caso... - la
docente bolognese, per quanto ne sappiamo, sembra essere da tempo in debito di ossigeno da prima
serata…
Così
va il mondo.
Carlo Gambescia