venerdì 28 settembre 2018

Ne riparleremo  davanti ai bancomat chiusi
“La Manovra del Popolo”...


Probabilmente è dai tempi del fascismo che non si ricorreva a   una  retorica così teatrale.  Qualche anno fa c'era chi  criticava  gli slogan  populisti del  Cavaliere, del  tipo  “Vi prometto un   milione di posti di lavoro”.  Era robetta innocua, da venditori porta a porta.  Nulla  a che vedere con  il tenore della seguente dichiarazione di Luigi Di Maio:

RAGAZZI! Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l'Italia! Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al Reddito di Cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi, e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l’impiego. Restituiamo finalmente un futuro a 6 milioni e mezzo di persone che fino ad oggi hanno vissuto in condizione di povertà e che fino ad oggi sono stati sempre completamente ignorati.
Nella Manovra del Popolo abbiamo inserito anche la pensione di cittadinanza che restituisce dignità ai pensionati perché alza la minima a 780 euro. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un’opportunità.
I truffati delle banche saranno finalmente risarciti! Abbiamo istituito un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi.
Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti. Sono felice. Insieme abbiamo dimostrato che cambiare il Paese si può e che i soldi ci sono. Tra poco in diretta su Facebook vi racconterò tutti i dettagli!

Un mucchio di pompose  stupidaggini,  molto costose,  perché ora  le si può tradurre in fatti. Detto altrimenti: Tria e Mattarella  hanno regalato una pistola carica a  un  pugno  di facinorosi  e  di  cretini presuntuosi.  Il lato grave è che la gente ci crede, proprio come con Mussolini, altro "Salvatore" dell’Italia e "Duce degli umili".   
In realtà, l’effetto di questi provvedimenti  non sarà solo  quello di affossare economicamente l’Italia, ma anche di  portarla fuori dall’Euro e dall’Ue.  Ci spieghiamo meglio.
Probabilmente il governo giallo-verde, sfida l'Europa,  proprio perché punta  sulla  deriva venezuelana.   Si rifletta.  Salvini ha ceduto praticamente su tutto (altro che flat tax...),  perché vuole rompere con Bruxelles: usare "gli euroburocrati"  come capro espiatorio, colpevole  del  niet "alla Manovra del Popolo". E la rottura con l'Ue è il trait d'union  ideologico con Di Maio.
Sicché,  anche  qui,  si rischia di  tornare, man mano che la crisi si aggraverà, alla "retorica mussoliniana" delle sanzioni contro l'Italia  delle "cinquantadue nazioni" e del teatrale e  conseguente  "faremo da soli". Insomma, la logica di fondo delle misure è autarchica.
Non c’è da dire altro, se non che  Mattarella, proprio come Facta (che fino all’ultimo sperò di contenere, blandendolo  Mussolini), rischia di passare alla storia come il Presidente della Italexit. Complimenti anticipati. 
Esageriamo? Se ne riparla davanti ai bancomat chiusi. 


Carlo Gambescia