Allarmi siam fascisti!
L’Onu mi critica? Taglio i
fondi. Ecco, in sintesi, la politica verso
i diritti umani di Salvini. I
giornali mi criticano? Metto in
prigione gli editori. Et voilà, cosa intende per libertà di stampa Luigi
Di Maio.
Un
linguaggio del genere, non si sentiva in Italia, dai tempi di Mussolini. Altro
figuro che "tirava dritto", salvo poi
portare l’Italia al macello.
Alcuni
amici mi
criticano, per la durezza nei
riguardi del governo giallo-verde. Soprattutto, si ritengono esagerati i miei
paragoni con il fascismo. Vorrei
ricordare, che estrema destra e populisti (e il populismo non è altro che
fascismo perseguito con altri mezzo, per ora) crescono in Europa. Perfino nella
civilissima Svezia. In Italia e Austria, altri due paesi, fino a ieri
potenzialmente civili e democratici, sono al governo. Inutile commentare quel
che sta accadendo nell’Europa dell’Est, che invece civile e democratica non
era.
La Norvegia ha conosciuto Quisling, postosi entusiasticamente al servizio di Hitler. Terra, dove un grande scrittore come Hamsun, non nascose mai la sua ammirazione per gli uomini del destino. L’Austria, prima
dell’Anschluss, pseudo-invasione accolta con demenziale sollievo, era nelle mani di un catto-corporativo e populista come Dollfuss, amico di Mussolini. Quando, il semi-dittatore austriaco venne eliminato fisicamente, la famiglia era in vacanza in Italia. Il Duce, l’ inventore del fascismo (privilegio tutto italiano), non alzò un dito.
L’humus collettivo, ideologico e politico - per non parlare del dilagante razzismo immaginativo - che può consentire prima una svolta autoritaria, poi totalitaria verso
i dissenzienti, c’è tutto.
Non è possibile non preoccuparsi. Sembra di assistere a un film già visto. Anche
lo stesso consenso di cui gode il governo giallo-verde ricorda il clima di
fiducia che circondò il primo governo Mussolini.
Fin
quando non cambia la vita quotidiana, la cosiddetta “gente” si fa
i fatti propri e non si interroga più di
tanto. Ci vollero le bombe alleate, dopo più di vent’anni, perché gli italiani
capissero in che guaio si erano cacciati. In Italia, tra l’altro, dilaga
da anni - almeno da Tangentopoli - quel
risentimento verso i politici che
è fonte di consenso verso i partiti che
promettono di fare "piazza pulita" (tra
l’altro titolo di un famigerato talk televisivo…). Anche del Parlamento.
Per
fare solo un piccolo esempio storico, sulla forza sociale dell' acquiescenza collettiva, quando il
27 novembre del 1925 Mussolini introdusse l’obbligo del saluto romano in tutte le amministrazioni dello stato, tra
la gente comune non ci fu alcuna reazione.
Anzi.
Si
dirà, ci sono i Social, non c’è alcuna milizia armata in circolazione,
eccetera, eccetera. Chiudere i Social, si veda Cina, Turchia, Cuba, oppure controllarli strettamente, come nella Russia di Putin, non richiede grande fatica. Quanto alle milizie
armate, bastano i tradizionali
strumenti dello stato: polizia, finanza,
carabinieri, esercito. Non usciamo da un conflitto mondiale come nel
1918. Bastano pochi uomini decisi nei
posti giusti. Il gregge, purtroppo, segue e si accomoda.
Altri
amici invece mi fanno notare che gli attuali governanti
sono delle macchiette, che non possono durare, proprio perché tali. Aggiungendo - seconda puntata - che siamo in Italia, e che di conseguenza,
per ripetere il solito Flaiano, le situazioni politiche sono serie ma non gravi.
Si diceva la stesso cosa di Mussolini, prima che prendesse il potere. Anche Hitler era oggetto di risate e scherni… Inutile
dire, che Salvini e Di Maio fanno la gioia di umoristi, vignettisti,
cabarettisti, eccetera, eccetera. Anche se da quando sono al governo
insieme, mi sembra, si rida meno di loro. Sempre meno.
Flaiano,
a dirla tutta, era colto e brillante, ma
di politica non capiva niente. Era, in fondo, un moralista.
Come Tacito, che non capì che Roma sarebbe durata almeno altri tre secoli.
Si spera che Salvini e Di Maio, durino di meno…
Carlo Gambescia