martedì 11 settembre 2018

Allarmi siam fascisti!


L’Onu mi critica? Taglio i fondi. Ecco, in sintesi, la politica verso i diritti umani  di Salvini. I giornali mi criticano? Metto in prigione gli editori.  Et voilà, cosa intende per libertà di stampa Luigi Di Maio.
Un linguaggio del genere, non si sentiva in Italia, dai tempi di Mussolini. Altro figuro  che "tirava dritto", salvo poi portare l’Italia al macello.
Alcuni amici  mi  criticano, per la  durezza nei riguardi del governo giallo-verde. Soprattutto, si ritengono esagerati i miei paragoni con il fascismo.  Vorrei ricordare, che  estrema destra  e populisti (e il populismo non è altro che fascismo perseguito con altri mezzo, per ora) crescono in Europa. Perfino nella civilissima Svezia. In Italia e Austria, altri due paesi, fino a ieri potenzialmente civili e democratici, sono al governo. Inutile commentare quel che sta accadendo nell’Europa dell’Est, che invece civile e democratica non era.
La Norvegia  ha conosciuto Quisling,  postosi entusiasticamente al servizio  di Hitler. Terra,  dove un grande scrittore come Hamsun,  non nascose mai la sua ammirazione per gli uomini del destino. L’Austria, prima dell’Anschluss,  pseudo-invasione accolta  con demenziale sollievo, era nelle mani di un catto-corporativo  e populista come Dollfuss, amico di Mussolini.  Quando, il semi-dittatore austriaco   venne eliminato fisicamente, la famiglia era in vacanza in Italia.  Il Duce,  l’ inventore del fascismo (privilegio tutto italiano),  non alzò un dito. 
L’humus collettivo,  ideologico e politico - per non parlare del dilagante razzismo immaginativo -  che può consentire prima  una svolta autoritaria, poi totalitaria verso i dissenzienti, c’è tutto.
Non è possibile non  preoccuparsi.  Sembra di assistere a un film già visto. Anche lo stesso consenso di cui gode il governo giallo-verde ricorda il clima di fiducia che circondò il primo governo Mussolini.
Fin quando non cambia la vita quotidiana,  la cosiddetta “gente” si fa i fatti propri  e non si interroga più di tanto. Ci vollero le bombe alleate, dopo più di vent’anni, perché gli italiani capissero in che guaio  si erano cacciati.  In Italia, tra l’altro, dilaga da anni -  almeno da Tangentopoli -  quel   risentimento  verso i politici che è fonte di consenso verso  i  partiti che promettono di fare "piazza pulita"  (tra l’altro titolo  di un famigerato talk  televisivo…).  Anche del Parlamento. 
Per fare solo un piccolo  esempio storico, sulla forza sociale dell' acquiescenza collettiva,  quando il 27 novembre del 1925 Mussolini introdusse l’obbligo del saluto romano  in tutte le amministrazioni dello stato,  tra la gente comune non ci fu alcuna reazione.  Anzi.
Si dirà, ci sono i Social, non c’è alcuna milizia armata in circolazione, eccetera, eccetera. Chiudere i  Social,  si veda  Cina, Turchia, Cuba,  oppure  controllarli strettamente, come nella Russia di Putin,   non richiede grande fatica.  Quanto alle milizie armate, bastano i  tradizionali strumenti  dello stato: polizia, finanza, carabinieri, esercito.  Non usciamo da un conflitto mondiale come nel 1918.  Bastano pochi uomini decisi nei posti giusti. Il gregge, purtroppo, segue e si accomoda.
Altri amici invece mi fanno notare  che gli attuali governanti sono delle macchiette, che non possono durare, proprio perché tali.  Aggiungendo - seconda puntata -  che siamo in Italia, e che di conseguenza, per ripetere il solito Flaiano,   le  situazioni  politiche sono serie  ma non gravi.  Si diceva la stesso cosa  di Mussolini,  prima che prendesse il potere.   Anche Hitler era oggetto di risate e scherni… Inutile dire, che  Salvini e Di Maio fanno la gioia di umoristi, vignettisti, cabarettisti, eccetera, eccetera. Anche se da quando sono al governo insieme,  mi sembra,  si rida meno di loro. Sempre meno.
Flaiano, a dirla tutta,  era colto e brillante, ma di politica non capiva niente. Era, in fondo,  un moralista.  Come Tacito, che non capì che  Roma sarebbe durata almeno altri tre secoli.  
Si spera che Salvini e Di Maio, durino di meno… 

Carlo Gambescia