Di Maio viaggia in economy…
Le promesse-premesse impossibili del
populismo
http://www.adnkronos.com/2018/09/19/viaggio-economy-maio-posta-video-dall-aereo_iwJAzUuvVMbEXVUeeacJDO.html |
Che
cos’è il populismo? Negli ultimi anni la
letteratura scientifica in argomento è cresciuta a vista d’occhio,
senza però giungere a una conclusione definitiva (del resto la scienza è così,
se seria, rifugge dalle definizioni apodittiche).
Il
principale ostacolo allo studio e comprensione del fenomeno è rappresentato dal
fatto che per ora i populisti non governano, o comunque mancano
sufficienti dati empirici per valutarne la portata sociologica, sotto l'aspetto delle politiche pubbliche effettive. Naturalmente, le premesse teoriche del
populismo - puntando su una provvisoria sintesi politica - lo collocano
all’estrema destra dell’arco politico: nazionalismo, razzismo, anticapitalismo, antiliberalismo sono i suoi punti di riferimento ideologico. Alcuni studiosi vi ravvisano sfumature di sinistra, probabilmente, crediamo, le stesse che caratterizzano i fascismi storici e i
socialismi nazionali a sfondo dittatoriale.
Ma non è tutto. Un
fattore che connota il populismo è il totale disprezzo verso le élite dirigenti (politiche, economiche, culturali, sociali).
Ovviamente, come provano il fallimento del socialismo e la michelsiana legge ferrea dell' oligarchia, non è possibile
eliminare la distinzione "tra élite e popolo". I leader populisti invece sostengono enfaticamente il contrario. Di qui però, gli atteggiamenti tesi a provare fino al
ridicolo, che il dirigente populista, una volta al potere, continua a mantenere lo stesso stile di vita del “popolo”.
Sotto
questo aspetto il video di Luigi Di Maio,
Vice Presidente del Consiglio, che
mostra il biglietto
aereo classe economy per provare
che "lui" continua a vivere con un figlio
del popolo ha valore esemplare. Ci spiega perfettamente cosa sia il populismo: un
tentativo di governare, puntando sull’odio per qualsiasi forma di distinzione sociale, anche quelle che consentirebbero ai Ministri di fruire di voli speciali per normalissime ragioni di prestigio e
sicurezza.
E
invece, così pontifica Di Maio: i “Ministri
del Popolo” devono viaggiare in classe economy. E non importa se accompagnati nello stesso aereo
da numerosi collaboratori e
collaboratrici (come si evince dalla risatine che fanno da cornice sonora al video) e da
un nutrito gruppo di guardie del corpo.
Attenzione: non ne facciamo una questione di soldi e risparmi. Di cose da "rinfacciare" in "giornalistese", eccetera, eccetera. Il vero problema è che la
società populista che si sta profilando,
qui in Italia, comincia a mostrare tristemente il suo volto: quello ipocrita
di Luigi Di Maio, che si dice dalla parte del popolo.
Ma lo imbroglia. Perché, comunque sia,
sicurezza e prestigio di una carica, impongono
misure particolari e trattamenti diversi. E’ nell’ordine delle cose sociali, da alcune
migliaia di anni, a prescindere dal regime politico. E far credere alla famigerata “gente” che non
siano necessarie significa imbrogliarla.
Il
populismo, a cominciare in fondo dalle piccole cose (come un viaggio in aereo), promette ciò
che non può mantenere. E in questa
discrasia è racchiusa la sua essenza, politicamente autoritaria, se non totalitaria.
Ci spieghiamo meglio: man mano che la distanza tra le promesse/premesse ideali e le reali politiche pubbliche tende inevitabilmente ad ampliarsi (perché la verità, nel caso sociologica, si vendica sempre), nel governo populista non può non crescere anche la
tentazione di forzare, dunque del giro di vite autoritario, persino contro i suoi militanti, elettori, simpatizzanti.
Sicché,
l’ipocrisia cede alla violenza, la violenza all'autoritarismo, che, a sua volta, si regge sulla violenza. E la violenza porta con sé, sempre altra violenza...
Carlo Gambescia