giovedì 20 settembre 2018

Di Maio  viaggia in economy…
Le promesse-premesse impossibili del populismo  


http://www.adnkronos.com/2018/09/19/viaggio-economy-maio-posta-video-dall-aereo_iwJAzUuvVMbEXVUeeacJDO.html




Che cos’è il populismo?  Negli ultimi anni la letteratura scientifica in argomento è cresciuta a vista d’occhio, senza però giungere a una conclusione definitiva (del resto la scienza è così, se seria, rifugge dalle definizioni apodittiche).
Il principale ostacolo allo studio e comprensione del fenomeno è rappresentato dal fatto che per ora i populisti non governano, o comunque mancano sufficienti dati empirici per valutarne la portata sociologica,  sotto l'aspetto delle politiche pubbliche effettive.  Naturalmente,  le premesse teoriche del populismo -  puntando su una provvisoria sintesi politica -  lo collocano all’estrema destra dell’arco politico: nazionalismo, razzismo, anticapitalismo, antiliberalismo sono i suoi punti di riferimento ideologico.  Alcuni studiosi  vi ravvisano sfumature di sinistra,  probabilmente, crediamo, le stesse che caratterizzano i fascismi storici e i socialismi nazionali a sfondo dittatoriale.
Ma non è tutto.  Un fattore che connota  il populismo è il totale  disprezzo verso le élite dirigenti (politiche, economiche, culturali, sociali). Ovviamente, come provano  il fallimento del socialismo e la michelsiana legge ferrea dell' oligarchia,  non è possibile eliminare la distinzione "tra élite e popolo".  I leader populisti invece sostengono enfaticamente il contrario.  Di qui però, gli atteggiamenti tesi a provare fino al ridicolo,  che il dirigente populista, una volta al potere,  continua a mantenere lo stesso stile di vita del “popolo”.
Sotto questo aspetto il video di Luigi Di Maio,  Vice Presidente del Consiglio,  che mostra   il biglietto  aereo classe economy  per provare che "lui" continua a vivere con un  figlio del popolo ha valore esemplare. Ci spiega perfettamente cosa sia il populismo:  un tentativo di governare, puntando sull’odio per qualsiasi forma di distinzione sociale,  anche quelle   che consentirebbero  ai  Ministri di fruire di  voli speciali per normalissime  ragioni di prestigio e sicurezza.  
E invece, così pontifica Di Maio:   i “Ministri del Popolo” devono viaggiare in classe economy. E  non importa se accompagnati nello stesso aereo  da numerosi collaboratori e collaboratrici (come si evince dalla risatine che fanno da cornice sonora al video) e da un nutrito gruppo di  guardie del corpo.
Attenzione:  non ne facciamo  una questione di soldi  e risparmi.  Di cose da "rinfacciare" in "giornalistese", eccetera, eccetera.  Il vero problema  è che  la società populista che si sta  profilando, qui in Italia,  comincia a   mostrare tristemente il suo volto:  quello ipocrita  di  Luigi Di Maio, che si dice dalla parte del popolo. Ma lo imbroglia.  Perché, comunque sia, sicurezza e prestigio di una carica,  impongono misure particolari e trattamenti diversi. E’ nell’ordine delle cose sociali, da alcune migliaia di anni, a prescindere dal regime politico.  E far credere alla famigerata “gente”  che  non siano necessarie  significa imbrogliarla.
Il populismo, a cominciare in fondo dalle piccole  cose (come un viaggio in aereo), promette ciò che non può  mantenere. E in questa discrasia  è racchiusa la sua  essenza, politicamente autoritaria, se non totalitaria.  
Ci spieghiamo meglio:   man mano che la distanza  tra le promesse/premesse ideali  e le reali politiche pubbliche tende inevitabilmente  ad ampliarsi  (perché la verità, nel caso sociologica, si vendica sempre), nel governo populista  non può non crescere  anche  la tentazione di forzare, dunque del giro di vite autoritario,  persino contro i suoi militanti, elettori, simpatizzanti. 
Sicché, l’ipocrisia cede alla violenza,  la violenza all'autoritarismo, che, a sua volta, si regge sulla violenza.   E la violenza porta con sé,  sempre altra violenza...  

Carlo Gambescia