Comunali 2016
A Roma il sindaco è inutile
Due amici vicentini, durante un microtour cittadino, hanno espresso dubbi sulla possibilità di amministrare “questa Babilonia”.
“Per Roma”, hanno aggiunto all'unisono e ridendo, “ci vorrebbe un sindaco con il mitra e
il coltello tra i denti”. Errore, mi sono detto, mostrando un sorriso ufficiale, per apertura labiale, degno della Bocca della Verità.
Infatti,
ho subito pensato ai candidati alle comunali di domani. I più credibili, diciamo Giachetti, Raggi, Marchini, Meloni, in mimetica? Sarebbe la fine di Roma. In
realtà, l’Urbe, da millenni si
autogoverna da sola. E i Papi, credendo nella Provvidenza, lo sapevano. In realtà, per dirla laicamente, Roma è la prova storica dell' esistenza della mano invisibile. Adam Smith ne sarebbe entusiasta. La famigerata eterogenesi dei fini è di casa. E quindi pure Hegel, gioirebbe, Insomma, il
sindaco è inutile.
Città
opulenta, disordinata, sarcastica, sorniona e mignotta, eppure si muove... A Roma i sindaci, devono fingere di governare. Se ci provano, sul serio, complicano le cose. La candidata Raggi , dando per scontate le
buone intenzioni, è avvisata. Cola di Rienzo, do you remember ? A Giachetti, che voterò, chiedo di governare il
meno possibile. Assecondare le correnti, ecco tutto. Invece a Meloni e Marchini, sicuramente sensibili a quanto sto per dire, ricordo che a Roma si resta e governa
evocando una sola grande idea: vivi e lascia vivere. Perché tutto il resto è noia. Per dirla con un grandissimo filosofo
romano del Novecento.
Carlo
Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento