Calcio ed economia: Italia-Spagna, non solo una partita
“A las cinco de la tarde”
Oggi
Spagna e Italia si affrontano sul campo di calcio. Su quello dell’economia la
sfida è stata vinta dagli spagnoli, l’anno passato, quando la Spagna ha registrato un reddito pro capite superiore
nostro e una crescita del Pil straordinaria (al ritmo del 3%, tendenziale), per un paese, negli anni
Ottanta del Novecento ancora arretrato nei suoi fondamentali, rispetto
all’Italia. Ma si leggano le
interessanti e ben documentate riflessioni di Gianni Balduzzi sul grandissimo balzo in avanti, nonostante una crisi che in Spagna aveva
addirittura morso di più (*)
Come
si spiega questo successo economico ? Più flessibilità, meno burocrazia, giustizia civile più veloce, tasse meno alte, nonché (di riflesso) quell' aumento dei consumi interni che ha trascinato la ripresa. Come è stato giustamente
notato da Gianni Balduzzi, : “ è singolare
ed è un elemento di riflessione che
proprio i due grandi Paesi in cui vi è stata meno austerità e l’aggiustamento
fiscale è stato minore [Italia e Francia, ndr], nonché non vi è stato alcun
calo del costo lavoro, ora sono quello in cui i consumi e la crescita in generale arrancano”.
Ma,
allora, perché lo stallo politico? Le doppie elezioni, che non sembrano
premiare il Ppe, principale artefice di questo successo? Purtroppo -
ecco il rovescio della medaglia -
le liberalizzazioni non pagano. Almeno nell'immediato. Anzi, fanno addirittura perdere voti. Come ieri è accaduto al Ppe, che però nonostante tutto resta il primo partito spagnolo. E a vantaggio di forze estremiste
come Podemos , che comunque non ha
“sfondato” come alcuni sondaggi invece annunciavano.
Perché questa crisi politica? Esiste, crediamo, una sfasatura tra percezione della crisi e apprensione del
progresso economico. Ci spieghiamo meglio.
La percezione della crisi è
mediatica, intuitiva ed emozionale, mentre il progresso economico concerne l'apprensione ragionata e ragionevole del proprio stile di vita. Evidentemente, lo stile di vita degli
spagnoli non è cambiato, probabilmente in alcuni casi è
addirittura migliorato, per contro la percezione della crisi, soprattutto
mediatica, con i mass media sempre pronti a enfatizzare virtuisticamente, gossip e scandali, si è abbondantemente nutrita di quel famigerato ritornello antipolitico ben noto anche in Italia. E della fittizia discrasia tra percezione
politica (negativa) e realtà economica (positiva) hanno tratto vantaggio partiti
come Podemos e C’s, prontissimi a fare dell’antipolitica bandiera. Mettendo in crisi anche un partito socialista, che da un pezzo non è più quello del grande riformista Felipe González. Ma non tutto l’elettorato spagnolo, per usare, una frase fatta, “pensa
negativo". Dal momento che in Spagna ha governato, e bene, Rajoy, liberale e moderato e non un' accozzaglia politica, all'insegna del populismo, come il centrodestra italiano.
Quanto detto spiega le divisioni politiche e il conseguente stallo elettorale, frutto, sintetizzando, di un virtuismo immaginario e diffuso. Che certe persone amino piangersi addosso? E che di conseguenza la "crisi" faccia ascolto? Di qui, forse, il cupio dissolvi mediatico? E la conseguente invasione delle prefiche populiste? A destra come a sinistra? Tema da approfondire. Fortunatamente, l’economia spagnola va (perché a suo tempo le riforme, a differenza dell'Italia, sono state fatte). La Spagna in crescita, nonostante lo stallo, dimostra così di poter fare a meno della politica. Ma fino a quando?
Quanto detto spiega le divisioni politiche e il conseguente stallo elettorale, frutto, sintetizzando, di un virtuismo immaginario e diffuso. Che certe persone amino piangersi addosso? E che di conseguenza la "crisi" faccia ascolto? Di qui, forse, il cupio dissolvi mediatico? E la conseguente invasione delle prefiche populiste? A destra come a sinistra? Tema da approfondire. Fortunatamente, l’economia spagnola va (perché a suo tempo le riforme, a differenza dell'Italia, sono state fatte). La Spagna in crescita, nonostante lo stallo, dimostra così di poter fare a meno della politica. Ma fino a quando?
Quindi, concludendo: Spagna 2 - Italia 0, almeno sul manto
erboso dell’economia. Su quello di calcio si vedrà “a las cinco de la tarde”. E che vinca il migliore.
Carlo Gambescia
El hecho es que España se ha movido hacia el centro-derecha . La percepción objetiva (racional) de la mejora económica ha debido influir bastante en el voto , pero también la sugestión de que habiendo serios problemas (corrupción rampante, separatismo, disolución de la identidad nacional), las cosas podrían empeorar todavía más (referéndum por la independencia en Cataluña convocado por Podemos... y también en el País Vasco y en Galicia). Por otro lado, el sistema electoral ha demostrado su virtud para contener a un partido antisistema como Podemos, que seguramente ha tocado techo... Pero me estoy saliendo del post... Después del milagro del Brexit (Gibraltar más cerca) y del fracaso de Podemos, tal vez no se puede esperar hoy otro milagro en París "a las cinco de la tarde".
RispondiEliminaYo creo que no hay placer más edificante, que el de sostener una conversación inteligente con otro, a la altura maravillosa de su capacidad analítica. Gracias por el comentario, Jerónimo,
RispondiEliminaMi análisis es "economicista". Por lo tanto, es débil políticamente.
Comparto tu opinión... tus dudas... Pongamos que hablo de España...País, económicamente virtuoso, porque Italia, llena de vicios, finalmente empieza a entender... :-)