La scomparsa di Gianroberto Casaleggio
Alcune
riflessioni a caldo.
Per
un movimento che si regge sul culto della personalità carismatica, la morte di
Gianroberto Casaleggio potrebbe essere una grave perdita politica, al netto
delle sue capacità gestionali e nonostante il fatto che si sapesse da tempo della grave malattia.
Ovviamente, resta Grillo, da sempre punto di riferimento più elevato e influente. Però si può dire che, per ora, il M5S ha perduto uno dei genitori politici. Di qui, una transizione i cui esiti sono complicati da definire. Ad esempio, una nuova diarchia? Ma con chi? Oppure una monarchia rifondata sul potere assoluto di Grillo? Un direttorio, effettivo, con i colonnelli? Alcuni parlano addirittura di un passaggio di testimone al figlio maggiore di Casaleggio. Può essere ereditario il carisma? Riteniamo di no.
Comunque sia, si apre una fase politica di non facile gestione. Inoltre, non va sottovalutata la possibile insorgenza del complesso dell’orfano: nel senso di opporre una linea politica, quella di Casaleggio, magari reinventata ad hoc, a un linea Grillo. A volte, in politica, si conta più da morti che da vivi. Ma dimenticarlo. Del resto, esistono anche libri e pubblicazioni del leader scomparso, non per nulla definito l'ideologo del movimento. Perciò di materiale per una canonizzazione ( o demonizzazone) ideologica, interna alla tribù pentastellata, ne resta in abbondanza. Questo a medio e forse lungo termine.
Ovviamente, resta Grillo, da sempre punto di riferimento più elevato e influente. Però si può dire che, per ora, il M5S ha perduto uno dei genitori politici. Di qui, una transizione i cui esiti sono complicati da definire. Ad esempio, una nuova diarchia? Ma con chi? Oppure una monarchia rifondata sul potere assoluto di Grillo? Un direttorio, effettivo, con i colonnelli? Alcuni parlano addirittura di un passaggio di testimone al figlio maggiore di Casaleggio. Può essere ereditario il carisma? Riteniamo di no.
Comunque sia, si apre una fase politica di non facile gestione. Inoltre, non va sottovalutata la possibile insorgenza del complesso dell’orfano: nel senso di opporre una linea politica, quella di Casaleggio, magari reinventata ad hoc, a un linea Grillo. A volte, in politica, si conta più da morti che da vivi. Ma dimenticarlo. Del resto, esistono anche libri e pubblicazioni del leader scomparso, non per nulla definito l'ideologo del movimento. Perciò di materiale per una canonizzazione ( o demonizzazone) ideologica, interna alla tribù pentastellata, ne resta in abbondanza. Questo a medio e forse lungo termine.
A
breve - pensiamo al cosiddetto referendum sulle
trivelle - la morte di Casaleggio potrebbe
avere un effetto di ricaduta positivo, in termini di consensi elettorali. La commozione
in politica di solito paga. Si pensi al cosiddetto effetto Berlinguer.
Infine,
in un partito come M5S dove la componente cospirativa ha un notevole peso
ideologico, resta facile prevedere la nascita di miti e leggende intorno alla passione e morte di Casaleggio.
Per
ora è tutto.
Carlo Gambescia
Creo comprender el criterio del artículo Carlo , en México también hubo un personaje similar dentro de la política y su muerte hasta la fecha queda como casi casi un héroe salvador con pensamiento liberal conservador ...parecido o no al personaje de tu blog. Magnífico !!!
RispondiEliminaCorrecto. Gracias Tere! Abrazo!
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