Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 11 aprile, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stato effettuata in data 10/04/2016, ore 10.37,
l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze di
Stato 333***, in dotazione a S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei
Ministri, e 347***, in dotazione a
SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.E. FINZI MATTIA: “Hanno
nominato Tidodedrigo! Pierantonio Tidodedrigo! Mi minacciano, ti rendi conto?!
La testa di cavallo nel letto mi hanno messo!”
SENSINI FABIO: “Mattia?
Mattia?”
S.E. FINZI MATTIA: “Chi si
credono di essere questi qua? Perché hanno vinto un concorso? L’ha vinto anche
mia moglie il concorso!”
SENSINI FABIO: “Mattia? Calmati, dai.”
S.E. FINZI MATTIA: “Calmati
un cazzo! Calmati tu, io gli mando i killer!”
SENSINI FABIO: “Naturalmente
stai scherzando.”
S.E. FINZI MATTIA: “No che
non scherzo. A cosa servono i Servizi, scusa?”
SENSINI FABIO: [risata forzata]: “Ah ah ah! Sei sempre
il solito spiritoso, bravo Mattia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Se
credono che me ne sto buono buono ad aspettare l’avviso di garanzia, si
sbagliano, si sbagliano di grosso. Ah no! Finita la festa! Non è più il ’92!
Non sono mica Bernasconi, io!”
SENSINI FABIO: “Mattia? Siamo
al telefono.”
S.E. FINZI MATTIA: “E
allora?”
SENSINI FABIO: “E allora
siamo al telefono.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ah.”
[lunga pausa]
S.E. FINZI MATTIA: “Cioè tu
dici che al telefono…”
SENSINI FABIO: “Non si sa
mai.”
S.E. FINZI MATTIA: “Anche la Presidenza del
Consiglio? Anche io?”
SENSINI FABIO: “Non si sa
mai.”
S.E. FINZI MATTIA: “Be’, ma
come si fa a vivere così?”
SENSINI FABIO: “Ci si
abitua.”
S.E. FINZI MATTIA: “Passiamo
ai pizzini come i mafiosi?”
SENSINI FABIO: “Siamo…”
S.E. FINZI MATTIA: “…al
telefono, sì.”
[lunga pausa]
S.E. FINZI MATTIA: “Dici che
non finirà mai?”
SENSINI FABIO: “Cosa?”
S.E. FINZI MATTIA: “Questa
cosa dei….come dire…”
SENSINI FABIO: “Dici i
concorsisti?”
S.E. FINZI MATTIA: “Sì, i
concorsisti. Non finirà mai?”
SENSINI FABIO: “No.”
S.E. FINZI MATTIA: “Mai?”
SENSINI FABIO: “Mai. Il mai
politico, Mattia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Mai per
noi.”
SENSINI FABIO: “Mai per noi.”
[lunga pausa]
S.E. FINZI MATTIA: “Dammi un
consiglio per le vacanze, Fabio.”
SENSINI FABIO: “Eh?”
S.E. FINZI MATTIA: “Le vacanze,
Fabio. Un consiglio per le vacanze.”
SENSINI FABIO: “Ah. Mah,
guarda…fino a poco fa ti avrei detto: Tunisia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Tunisia,
eh? Dici dove andava Cra…”
SENSINI FABIO: “…siamo al
telefono. Sì, Tunisia. Però adesso il clima…”
S.E. FINZI MATTIA: “Sì, il
clima. E allora? Tu dove andresti?”
SENSINI FABIO: “Mi informo e
ti so dire.”
S.E. FINZI MATTIA: [ridendo] “Panama?”
SENSINI FABIO: “Cristo, sei
pazzo? Siamo…”
S.E. FINZI MATTIA: “…siamo al
telefono, sì. Ma senti, Fabio…”
SENSINI FABIO: “Sì?”
S.E. FINZI MATTIA: “I
concorsisti…”
SENSINI FABIO: “Sì?”
S.E. FINZI MATTIA: “Non ce
l’hanno il telefono, i concorsisti?”
SENSINI FABIO: [pausa]: “Cioè tu vorresti dire…”
S.E. FINZI MATTIA: “...Fabio,
siamo al…”
SENSINI FABIO: “…siamo al
telefono, sì. Ne parliamo, ma…”
S.E. FINZI MATTIA: “…ma non
al telefono. Ciao.” [interrompe la
comunicazione]
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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