mercoledì 6 aprile 2016

Inchiesta petrolio,  la Procura di Potenza ha  ordinato  indagini sulla presenza di tumori

L’arma  letale




 Come da copione. La procura di Potenza, anzi di OnniPotenza, ha ordinato il sequestro  di migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare i tassi regionali di malattie tumorali,  come approfondimento   “ del filone d'inchiesta (...) sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell'Eni” (1): l’arma letale , quella dell’untore tumorale, tanto per tenere in caldo la pubblica opinione, agitando il drappo rosso della catastrofe epidemiologica a comando. Inutile inarcare il sopracciglio:  purtroppo,  con dati e  parametri -  parliamo   da  studiosi di sociologia, Weber  a tale proposito  si beccò un esaurimento nervoso -  si può  fare tutto  ciò  che si vuole sul piano scientifico,  figurarsi sul quello politico-giudiziario…  Basta bussare alla porta statistica giusta.  Tanto un medico rosso formato  Gino Strada si trova sempre.   
Ma,  contro chi, questa volta ?
I fedelissimi dell’ex Sindaco di Firenze, sospettano  contro Renzi, che da giovane confessò tutta la sua ammirazione per Mike Bongiorno.  Altri, pensano a una manovra  contro un  Pd  finalmente incamminatosi  sulla strada della modernità, in un partito dove la minoranza nostalgica  celebra tuttora Berlinguer e Pasolini.  Oppure, contro, i petrolieri?  Nemici storici, dell’ultrasinistra, del fondamentalismo antimercato,  nonché, mai dimenticarlo,  dei brigatisti rossi, che si divertivano  a fare  il tirassegno su questo o quel dirigente petrolifero.
Lasciamo il lettore libero di decidere. Purtroppo, l’unico lascito, il peggiore in assoluto,  di Tangentopoli,  è il giustizialismo: la pretesa ideologica,  da parte di un pugno di magistrati,  di dire l’ultima parola su tutto: dalla morale nazionale alla politica economica,  quando ovviamente i riflettori sono accesi.  Perché sulla giustizia, quella spicciola, civile e penale, a luci spente,  è meglio stendere un velo pietoso. Esageriamo?  Ci appelliamo a chiunque abbia avuto a che fare, anche  una sola volta, con un giudice. Come dimenticare  certo  comportamento  passivo o indifferente da  burocrate nascosto dietro uno sportello?   Certo, mai fare di tutta l’erba un fascio… Però  l’andazzo  è quello:   protagonismo politico in alto,  tirare a campare  in basso.
Al posto di Renzi, useremmo con la magistratura il machete legislativo. Riforme, riforme, riforme… Ma,  probabilmente, anche  per il Presidente del Consiglio  è scoccata l’ultima ora.  L’Ora Legale.
Carlo Gambescia    

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