Arma dei Carabinieri
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 25 aprile, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stato effettuata in data 24/04/2016, ore 10.37,
l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze di
Stato 333***, in dotazione a S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei
Ministri, e 347***, in dotazione a
SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.E. FINZI MATTIA: “Sai che
mi sono proprio commosso, a Marzabotto?”
SENSINI FABIO: “Sì, è da
brivido nella schiena.”
S.E. FINZI MATTIA: “C’eri mai
stato tu?”
SENSINI FABIO: “No. Tu?”
S.E. FINZI MATTIA: “No.”
[lunga pausa]
S.E. FINZI MATTIA: “Che stronzi
però.”
SENSINI FABIO: “Chi?”
S.E. FINZI MATTIA: “Chi! I
dissidenti, quelli della sinistra PD. Credono di avere il copyright della
Resistenza, questi qua! Come se non fosse un valore di tutti gli italiani!”
SENSINI FABIO: “Sciacalli,
Mattia. Sono sciacalli.”
S.E. FINZI MATTIA: “Una
tragedia immane, le stragi, gli assassini, gli eroi, e quelli ci si fanno lo
spot! Ma che schifo!”
SENSINI FABIO: “Sì, un bello
squallore.”
S.E. FINZI MATTIA: “No, dico:
chi li ha cacciati i tedeschi? La
Resistenza o la sinistra PD? O Niki Svendola? Ma dai…”
SENSINI FABIO: “Oddio, per la
verità…”
S.E. FINZI MATTIA: “Per la
verità?”
SENSINI FABIO: “Per la
verità, i tedeschi li hanno cacciati gli angloamericani. Se c’erano solo i
partigiani, i tedeschi erano ancora qua.”
S.E. FINZI MATTIA: “Dici?”
SENSINI FABIO: “Eh sì.
L’esercito tedesco era il migliore del mondo, i partigiani da soli gli facevano
il solletico.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ah.”
SENSINI FABIO:
“Intendiamoci, la Resistenza è sempre la Resistenza.”
S.E. FINZI MATTIA: [pausa] “Però non è la Resistenza che ha vinto
la guerra. Volevi dire questo, no?”
SENSINI FABIO: “Ha vinto politicamente,
Mattia. Che è quello che conta. Militarmente, be’…”
S.E. FINZI MATTIA: [pausa] “Cioè, tipo andare al governo senza
vincere le elezioni. Tipo noi.”
SENSINI FABIO: “In un certo
senso…”
S.E. FINZI MATTIA: “Poi però
arriva il conto, eh? Voglio dire: chi ti ha messo al governo, prima o poi ti
presenta la fattura.”
SENSINI FABIO: “Eh sì.”
S.E. FINZI MATTIA: “In questa
storia ci dev’essere una morale…”
SENSINI FABIO: “Che quando
arriva la fattura, è meglio se la paga qualcun altro.”
[Ridono]
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
Nessun commento:
Posta un commento