lunedì 29 febbraio 2016

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 29 febbraio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito del p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986, [Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.] in data 28/02/2016, ore 09.45, è stata effettuata una intercettazione ambientale presso il parco pubblico “Paolo Borsellino” in Milano. Presenti BERNASCONI SILVANO E  DUDU’ [cane barboncino, ex presidente PAC (Protezione Animali Cristiani) registrato in proprietà dell’On. SALTINI MATTIA]. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata[1]:

[omissis]

BERNASCONI SILVANO: “Dudù?! Dudù, sei tu?”
DUDU’: “Lasciami stare.”
BERNASCONI SILVANO: “Cribbio, ma cosa ti è successo?! Guardati! Sei tutto sporco, magro, va’ che pelo hai, sembri un randagio…”
DUDU’: “Cosa te ne frega a te?”
BERNASCONI SILVANO: “Ma dai, vieni qua…vieni qua ho detto, dai!”
DUDU’ [piange, uggiola] “No, no, vai via che mi vergogno…”
BERNASCONI SILVANO: [si china, lo accarezza]: “Adesso ti prendo qualcosa da mangiare e poi andiamo a casa, eh Dudù? Ma si può sapere cosa ti è successo?”
DUDU’: “Lasciamo perdere.”
BERNASCONI SILVANO: “E Saltini? E i tuoi Cani Cristiani? Non sei più il Presidente?”
DUDU’: “E tu? Sei ancora il Presidente tu?”
BERNASCONI SILVANO: “Va be’, senti, io me ne vado. Ciao.” [fa per allontanarsi]
DUDU’ [pausa]: “Silvano.”
BERNASCONI SILVANO: “Eh?”
DUDU’: “Scusa.”
BERNASCONI SILVANO: “Su, dai, racconta.”
DUDU’: “Niente, mi hanno beccato.”
BERNASCONI SILVANO: “Chi ti ha beccato? Beccato a fare cosa?”
DUDU’: “Saltini. Mi ha beccato Saltini. A rubare. Sei contento?”
BERNASCONI SILVANO: “Come rubare? Ma perché?! Cosa te ne fai tu dei soldi?”
DUDU’: “Sentilo l’innocentino. Cosa vuoi che me ne faccia dei soldi? Secondo te? Te le ho anche presentate, l’ultima volta che ci siamo visti.”
BERNASCONI SILVANO: “Vuoi dire… le cagnette che ti portavi in giro?”
DUDU’: “Cipria, Puffa, Biba, Falpalà, e tutte le altre. Non gli bastava mai, Silvano! E i croccantini bio, e il collarino di brillanti, e il cappottino di vigogna, e la cuccia con l’idromassaggio…e i loro parenti disgraziati, il padre con la rogna, la mamma randagia, il fratello che se non lo salvo io al canile lo eliminano…con lo stipendio non ce la facevo, Silvano, non ce la facevo!” [piange]
BERNASCONI SILVANO: “Ma roba da matti. Tu! Tu che mi hai sempre detto che per voi cani era tutto più semplice, più naturale…’Noi ci accoppiamo, Silvano, tàc tàc! Queste vostre storie dell’amore, noi proprio non le capiamo’…[pausa] Be’, l’hai capita adesso questa storia dell’amore?”
DUDU’: “E’ colpa tua.”
BERNASCONI SILVANO: “Cooosa?”
DUDU’: “Colpa tua, tua! Sei tu che mi hai chiesto di parlare. E’ da allora che ho cominciato a…è cambiato tutto, Silvano! Tutto! Da quando parlo sono diventato, non lo so cosa sono diventato…quante bugie, Silvano, quante bugie da quando parlo! prima abbaiavo e basta, Dio come si stava bene! E invece no! Tu ti sentivi solo, poverino! Ti lamentavi sempre, ‘neanche un cane per parlare’…ecco! Sei contento? Bel risultato!”
BERNASCONI SILVANO: [pausa] “Va be’, dai. Vieni che andiamo a casa. Ti fai un bagno, mangi qualcosa, ti riposi e poi mi racconti tutto.”
DUDU’: “No, se c’è quella lì io non vengo. Ormai mi odia, quella.”
BERNASCONI SILVANO: “Chi, la Natale? Storia antica.”
DUDU’: “Sei rimasto per conto tuo? Beato te!”
BERNASCONI SILVANO: “Macché! Ho una ragazza nuova. Guarda, un gioiellino, un angelo di bontà, di dolcezza…”
DUDU’: “Cristo, Silvano…”
BERNASCONI SILVANO: “Be’? Mi fai la morale?”
DUDU’: “Ma no, no…le piacciono i cani?”
BERNASCONI SILVANO: “Naturale! E’ un’anima delicata, vuoi che non le piacciano gli animali?”
DUDU’: “Va be’. Però, Silvano: non dirle che so parlare.”
BERNASCONI SILVANO: “Va bene.”
DUDU’: “Io d’ora in poi non parlo più. Se proprio vuoi con te, ma in privato. D’accordo?”

BERNASCONI SILVANO: “D’accordo.”
DUDU’: “E se vuoi un consiglio, Silvano: fai così anche tu.”
BERNASCONI SILVANO: [pausa]: “E’ una parola.”
DUDU’: “Bau.”
[si allontanano a capo chino]



Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler





[1] Per una migliore comprensione del presente verbale, si invita alla rilettura dei seguenti verbali di intercettazione:  
a) lunedì 8 giugno 2015:http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2015/06/arma-dei-carabinieri-nucleo-di.html ; 
b)  lunedì 19 ottobre 2015: http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2015/10/arma-dei-carabinieri-nucleo-di-polizia_19.html  .


(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...




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