Da Papa
Francesco a Bill Murray
Festa della Candelora,
dal cattolicesimo "semo fora"
Per spiegare il crescente isolamento culturale del cattolicesimo in Italia, che ne è sede, la
più importante, non bisogna guardare al
dibattito e al voto sulle unioni civili al Senato. O comunque non solo.
Proprio
nella giornata di ieri si è celebrata nelle chiese la Candelora : giorno in cui si ricorda la Presentazione di
Gesù al tempio e la Purificazione
di Maria, simbolo di luce (di qui le candele, eccetera), nonché,
secondo antichissime usanze precristiane, festa del ritorno della luce del sole e della fine dell’inverno. Insomma, da noi, si andava a messa (l' imperfetto ha una sua ragione, come poi vedremo), per così dire, con un occhio al sacro e uno alla meteorologia profana. Mentre altrove si è continuato a celebrare, adattandolo alle
proprie tradizioni, magari agresti, il Risveglio della Marmotta, rito profano, consacrato in
un film, tra l’altro ingenuamente filosofico, interpretato da Bill Murray ( e
poi replicato in Italia, con Antonio Albanese protagonista).
Si
dirà, bella scoperta: gratta il cristianesimo, trovi sempre il paganesimo (semplifichiamo).
Giusto. Però, sul Web, che sulla carta dovrebbe essere un esempio di multiculturalismo, cosa si è “celebrato”? Facile scoprirlo. Basta andare, anche questa mattina, sul sito dell’Ansa, per scoprire, facendola
breve, che Bill Murray ha vinto alla
grande su Papa Francesco (*). E in chiese, anche questo va detto, semivuote. Il che spiega l'imperfetto di cui sopra.
Non
c’è alcun complotto: è un fatto sociologico; si potrà pure venerare, a parole, il multiculturalismo, poi però nei fatti, le
passioni collettive sono sempre monoculturali, se si vuole maggioritarie, perché esito di processi sociali emulativi di diffusione collettiva, attraverso i quali l’innovazione (che è di natura individuale), anche
religiosa, viene poi adottata socialmente, sulla base di comportamenti iterativi, i più semplici da imitare e istituzionalizzare. Piaccia o meno, la società (come insieme di individui, valori e veicoli culturali) è sempre una "grande semplificatrice": non può non esserlo, altrimenti non esisterebbe come tale. E spesso, proprio perché i processi culturali (e sociali) sono ciclici ( si ripetono nel tempo e nello spazio),
superato il momento dell’equilibrio (sacro-profano), il profano tende a
sovrapporsi al sacro e viceversa. Quindi, piaccia o meno, il monoculturalismo si vendica sempre del multiculturalismo. E adesso è scoccata l'ora di Bill Murray. Nella città in cui sono nato e vivo, Roma (ma anche in altri
luoghi e dialetti), un tempo - e in fondo, quello era il giusto mix sacro-profano - coniugando cattolicesimo e paganesimo, si
diceva, andando a messa: “La
Candelora , dall'inverno semo fora, ma se piove e tira vento
dall'inverno semo drento”.
Oggi, vista la scarsa o nulla rilevanza
collettiva (e di riflesso mediatica) delle celebrazioni
religiose, legate alla quotidianità della pratica religiosa, si potrebbe
dire: “La Candelora ,
dal cattolicesimo semo fora”. O quasi.
Non diamo giudizi di valore. La nostra è solo una constatazione, al di là del bene e del male. Sociologica.
Non diamo giudizi di valore. La nostra è solo una constatazione, al di là del bene e del male. Sociologica.
Carlo Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento