Berlusconi e il telefono sotto controllo Usa
Ma quale spionaggio americano…
Il nemico è in Libia
Quando
si dice il caso. Dopo che si è diffusa la notizia dello schieramento dei droni
Usa a Sigonella è tornata fuori la storia dello spionaggio americano ai danni del
Governo Berlusconi nel 2011. Per dividere e non per unire. Perché,
ripetiamo, quando si dice il caso, la
storia, affiora di nuovo nel momento in
cui gli americani e gli europei (Italia inclusa), dopo tanto stupido parlare di pace, si sono finalmente decisi a fare qualcosa.
Quali
sono gli interessi italiani in questa situazione? Di sicuro non polemizzare o rompere con
gli Stati Uniti, anche perché, da che mondo è mondo, tutti spiano tutti. E Berlusconi all’epoca cadde,
da coniglio, perché, pur avendo i voti in Parlamento (certo, pochi), si dimise di motu proprio, rimettendo il mandato nelle mani di Napolitano. Addirittura inizialmente il Cavaliere appoggiò Monti, per mostrare il suo "senso di responsabilità".
Pertanto non rientra certamente nell' interesse italiano difendere la memoria politica di un coniglio e diciamo pure di un pugno di ladri, mettendoci contro gli americani. Di un Berlusconi, che tra l’altro non mosse un dito per salvare il regime di Gheddafi. Un tiranno, certamente, il cui governo era però preferibile, e di gran lunga, al pericoloso caos attuale.
Invece
è nostro principale interesse cancellare
l’Emirato della Sirte e far regnare l’ordine in Libia. Anche con un protettorato. Purtroppo,
gli Stati Uniti di Obama non sono molto
affidabili, però si stanno muovendo. E dopo una fiacca presidenza socialista, ormai al termine, le cose potrebbero cambiare...
In ogni caso - valga questo per i soliti anti-americani - il nostro nemico è in Libia, alle porte dell'Italia. Non sono gli Stati Uniti. Sirte è a1200 chilometri . E gli islamisti potrebbero
colpirci, qualora avessero i mezzi, in qualsiasi momento.
In ogni caso - valga questo per i soliti anti-americani - il nostro nemico è in Libia, alle porte dell'Italia. Non sono gli Stati Uniti. Sirte è a
Ma
quale spionaggio americano… Svegliatevi, imbecilli, prima che sia troppo tardi.
Carlo Gambescia
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