lunedì 15 febbraio 2016

Arma dei Carabinieri
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 15 febbraio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stato effettuata in data 14/02/2016, ore 16.41, l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze di Stato 333***, in dotazione a S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei Ministri,  344***, in dotazione a S.E. FORESTI MARIAPIA, Ministro per le Riforme Costituzionali, 347***, in dotazione a SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio.  Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]

S.E. FORESTI MARIAPIA: “Ci vediamo stasera?”
S.E. FINZI MATTIA: “No, guarda, stasera proprio…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Ma è San Valentino!”
S.E. FINZI MATTIA: “Lo so, Ciccia, ma vedi…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Ah vedo, vedo. Eccome se vedo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Lo sai benissimo perché.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Ah sì? E perché?”
S.E. FINZI MATTIA: “Per la storia di tuo padre, Mariapia.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “E tua moglie?”
S.E. FINZI MATTIA: “Cosa c’entra mia moglie?!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Tua moglie, tua moglie. La santarella. A me nessuno mi leva dalla testa che è stata lei.”
S.E. FINZI MATTIA: “E’ stata lei a fare cosa?”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Questo caso della banca, di mio padre…questa montatura. E’ stata lei, Mattia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma dài! Ma ti senti?”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Andava tutto così bene, Mattia! Sul Montepascoli chi ha aperto bocca, eh? Chi ha fiatato? Chi ci ha ficcato il naso? Nessuno! Eppure il Montepascoli era cinquanta volte la banchetta nostra.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma proprio per questo, Ciccia! Proprio per questo nessuno ha aperto bocca! Perché era troppo grossa, perché erano coinvolti in troppi!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Perché non era coinvolta tua moglie…”
S.E. FINZI MATTIA: “E dài.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “E non mi chiamare Ciccia.”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma dài, Ci…su, Mariapia, lo sai che per me ci sei solo tu…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Quando ti fa comodo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Adesso però sei ingiusta!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Eh, ingiusta ingiusta. Adesso ci vedo chiaro, altroché.”
S.E. FINZI MATTIA: “Senti, Mariapia, vuoi che non ti capisca? Che non sappia quanto ti costa questa storia? Quanto ci stai male? Ma cosa credi, che non ci soffra anch’io? Che non abbia voglia di vederti?”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Non mi risulta. E’ un mese che non ti fai vivo.”
S.E. FINZI MATTIA: “Non è vero!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Sei sparito, caro. Di te vengo a sapere dai giornali. Devo chiederti un appuntamento a mezzo stampa?”
S.E. FINZI MATTIA: [pausa] “Dai, vediamoci.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Ah no! Se non ne avevi voglia prima, perché ne avresti voglia adesso?”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma certo che ne avevo voglia anche prima!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “E tua moglie cosa fa, stasera?”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma non lo so, starà a casa, cosa vuoi che…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Non gliela fai la telefonatina per San Valentino?”
S.E. FINZI MATTIA: “Ma sì…no… non so…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Che porco sei. Povera donna!”
S.E. FINZI MATTIA: “Chi?!”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Tua moglie, disgraziato!” [piange]
S.E. FINZI MATTIA: “No, dai, Ciccia…non piangere…non piangere, lo sai che ci sto male…”
S.E. FORESTI MARIAPIA: [singhiozzando] “Non hai rispetto! Porco che non sei altro, non hai rispetto per noi donne! Neanche una telefonata per San Valentino!”
S.E. FINZI MATTIA: “Va be’, gliela faccio.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: [singhiozzando] “Non ci credo.”
S.E. FINZI MATTIA: [esasperato]: “Gliela faccio davanti a te, va bene?”
S.E. FORESTI MARIAPIA: [voce normale]: “A che ora ci vediamo?”
S.E. FINZI MATTIA: “Va bene alle nove e mezzo?”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “Facciamo le dieci che vado in palestra.”
S.E. FINZI MATTIA: “Va bene, alle dieci. A dopo, Ciccia.”
S.E. FORESTI MARIAPIA: “A dopo, Ciccio. Bacino.”
S.E. FINZI MATTIA: “Bacione.”
[La comunicazione si interrompe. Pausa di 15’’. S.E. FINZI MATTIA chiama l’altra utenza di Stato succitata]
S.E. FINZI MATTIA: “Fabio? Hai mandato i regali a mia moglie?”
SENSINI FABIO: “Certo. Cioccolatini, profumo, fiori. Come mi hai detto tu. Perché, c’è stato qualche…”
S.E. FINZI MATTIA: “No no, tutto bene. Fammi un piacere. Prendimene degli altri.”
SENSINI FABIO: “D’accordo. Cosa vuoi che ti prenda?”
S.E. FINZI MATTIA: “Cioccolatini, profumo, fiori. Uguale.”
SENSINI FABIO: “E li mando…?”
S.E. FINZI MATTIA: “Li fai portare qui da me.”
SENSINI FABIO: “Cristo, Mattia! E’ pericoloso!”
S.E. FINZI MATTIA: “Te non lo sai cos’è il pericolo, Fabio. Io sì. Manda qua e basta, per piacere.”
SENSINI FABIO: “Il capo sei tu.”
S.E. FINZI MATTIA: “Magari…”


Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...


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