sabato 1 ottobre 2022

Fine delle illusioni, Mosca annette militarmente le quattro regioni

 


Oggi i mass media scoprono che gli ingrandimenti territoriali russi, ai danni dell’Ucraina, non hanno precedenti immediati se non in quelli perseguiti da Hitler, sempre attraverso la forza militare, prima e durante la Seconda guerra mondiale.

Perciò il problema non è nuovo. Rimanda alla scalata geopolitica della Germania hitleriana tra le due guerre. I nazisti giocarono sulle divisioni interne allo schieramento – per semplificare – liberal-democratico. Fratture che influirono perfino sulla condotta dei primi anni di guerra, almeno fino al 1942-43. Poi l’Occidente finalmente si riunì e vinse, dando una mano anche la Russia comunista. Errore, sia detto per inciso, che ancora stiamo pagando, magari per altre vie.

In realtà, con la Russia postcomunista l’Occidente liberale sta incorrendo nello stesso errore commesso con Hitler. La leadership russa è coesa, come quella nazista, non risponde ad altri che a se stessa. Quella occidentale invece è divisa, come allora. Oltre che minata, al suo interno, come abbiamo più volte ricordato, da un atteggiamento pacifista, nel senso di voler evitare la guerra, enfatizzando il pericolo di una guerra atomica con la Russia. In sintesi: meglio russi che morti. Tanto, per ora – si pensa – tocca agli ucraini, come nel 1938, toccò a cechi. Poi però toccò alla Polonia, alla Francia, all’Inghilterra.

Il pericolo nucleare sembra essere il gigantesco paravento dietro il quale Stati Uniti ed Europa si nascondono, mascherando la vigliaccheria, legata probabilmente a puri calcoli di politica interna, con un malinteso senso di responsabilità, che si sbandiera agitando il ramoscello atomico della pace.

Invece si dovrebbe prestare più attenzione alla politica estera. E in particolare all’ideologia panrussa. Ieri celebrata apertamente durante la celebrazione moscovita delle annessioni militari. Che, per la sua natura aggressiva, mette in pericolo tutto l’Occidente euro-americano.

Che senso ha continuare a minacciare la Russia, anche introducendo misure inutili come le sanzioni economiche, lasciando poi che Mosca proceda nella sua feroce politica dei fatti compiuti? Non si è capito forse che la Russia, applica un principio strategico fondamentale? Quello di causare, o comunque accrescere, le divisioni interne al campo nemico?

La sua opera di disinformazione rischia di portare l’opinione pubblica europea, e in particolare la gente comune, per paura o per necessità, dalla parte di Mosca. E perciò di rendere le democrazie liberali ancora più fragili perché prigioniere della propaganda russa. Che invece veicola l’immagine di un Occidente come forza coesa e compatta che punta a impossessarsi di un povero paese indifeso, la Russia.

Una menzogna colossale, degna di quella di Hitler sulla minoranza tedesca dei Sudeti che viveva “maltrattata” ai confini della Cecoslovacchia. Menzogna che però serve a tramutare, come allora la Cecoslovacchia, l’Ucraina da paese aggredito in paese aggressore. In realtà, senza quel minimo di appoggio dell’Occidente, senza gli errori militari dei russi, e soprattutto – causa prima – senza la volontà di sacrificio dei suoi soldati, l’Ucraina sarebbe già tutta nelle mani di Mosca.

Se va rilevato un errore fondamentale dell’Occidente, lo si può individuare nell’idea di ritenere possibile – atteggiamento tipico, dispiace dirlo, degli stati in declino – una sollevazione o comunque un colpo di stato, per poter così accordarsi pacificamente con i defenestratori di Putin. Insomma, di risolvere le cose, se non a costo zero, quasi…

Sono illusioni, come prova la celebrazione moscovita, di cui gli storici del futuro sorrideranno.

Certo, questa mattina c’è chi scriverà, che invece si tratta di un segno di debolezza dei russi, eccetera, eccetera.

Quindi meglio aspettare, attendere, restare in attesa, insomma. In romanesco, c’è un'espressione belliana, molto colorita al riguardo, che però evitiamo di usare.

Però come dicevano i latini? “Quos vult Iupiter perdere dementat prius”. Ed è ciò che sta accadendo all’Occidente: “A coloro che vuole rovinare, Giove toglie prima la ragione”.

Carlo Gambescia

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