venerdì 30 settembre 2022

La sindrome da bolletta e le annessioni russe

 


La Russia ha annesso con la forza militare le province strappate all’Ucraina e in Italia si discute di bollette. Per capirsi, come se davanti a Hitler, dopo lo smembramento della Cecoslovacchia, si fosse esclusivamente discusso delle conseguenze di Monaco sul costo della vita in Italia. A distanza di un anno Hitler avrebbe invaso la Polonia.

Il precedente è terribile, ma la gente comune non si rende conto che, come nel 1938, l’Occidente euro-americano ha accettato un “metodo”: quello dei fatti compiuti attraverso il ricorso alla forza. Tutto l’apparato (sanzioni economiche e finanziamenti militari) messo in piedi dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, non ha impedito alla Russia di impadronirsi con le armi di una bella fetta del territorio ucraino. Il che non esclude che  in futuro – un futuro molto prossimo – Mosca non possa usare lo stesso “metodo” con i paesi baltici.

Non ci si rende conto che le campagne di stampa europee, tra l’altro iniziate molto prima degli aumenti reali (il che è un poco sospetto, ma lasciamo stare), fanno il gioco della Russia. Perché, cosa confermata anche dai sondaggi, la maggioranza degli italiani cederebbe molto volentieri ai metodi “gentili” della Russia, pur di evitare aumenti in bolletta e continuare a fare i propri comodi all’insegna dell’antico “Franza o Spagna, eccetera”.

Per capirsi: ogni titolo sulle "bollette stratosferiche"  favorisce i progetti espansionistici russi.

Giorgia Meloni, futuro premier, parla di energia come questione epocale. Perfetto. Il che però implica tre possibilità: o costruzione di nuove centrali nucleari, per favorire l’indipendenza energetica, o la resa dinanzi alle pretese presenti e future di Mosca. Il prossimo venturo governo di destra, aprendosi anche a collaborazioni tecnologiche internazionali, in cinque anni, ne potrebbe costruire di centrali… Il programma della destra di governo deve imporsi un solo punto: indipendenza energetica via uso civile del nucleare… Continuare a chiacchierare di acquistare energia da questo o da quello oppure di utopiche transizioni ecologiche è ridicolo.

L’altra possibilità, la terza, è quella di fare la guerra. Guerra convenzionale, ovviamente: per tagliare corto e tornare alla prima casella di questo infernale gioco dell’oca. Cosa che invece l’Occidente euro-americano non vuole assolutamente fare. E neppure la destra che si dice filoatlantica.

Le chiacchiere, per semplificare, sul “ se usate voi le armi atomiche le usiamo anche noi” favoriscono solo la Russia, che, di fatto, sta conducendo una guerra convenzionale. Di questo si doveva e deve parlare. Non delle guerre stellari annunciate… Una guerra convenzionale alla quale si doveva già rispondere – alcuni mesi fa – con una guerra convenzionale di “liberazione” dell’Ucraina. Punto. Il giochino a chi usi per primo le armi atomiche fa guadagnare terreno solo ai russi. E cosa, più grave, inibisce, la già scarsa volontà euro-americana, a livello di gente comune, di fare una guerra convenzionale.

Invece si continua a perdere tempo, in balletti intorno all’uso dell’ arma nucleare e sul rincaro bollette (come in Italia): balletti che favoriscono sul campo i progetti espansionistici della Russia. Come comprovano le annessioni di oggi.

Ci si illude che la Russia si accontenti, come fu con Hitler, e che comunque alla lunga – altro volo pindarico – i russi rovesceranno Putin, per instaurare il modello Westminster. Una cosa veramente stupida. La costruzione della politica estera intorno ai propri pii desideri (beautiful thinking) è probabilmente l’errore più grave che una classe politica possa commettere. Si spera, insomma, che il nemico “capisca” e che, toccato dal dio democratico, sposi la nostra causa. Come se le tradizioni storiche e i vincoli culturali e ideologici non contassero nulla. Si tratta del principio della tabula rasa. Che viene esteso dalla pedagogia alla politica. Errore gravissimo.

Intanto, in attesa che i russi scelgano la democrazia liberale dell’alternanza, la paura delle bollette salate si amplifica. E come primo risultato, l’Italia rischia ora di ritrovarsi con un governo di criptofascisti e filorussi. E altri paesi europei potrebbero seguire.

Riassumendo: la Russia sta vincendo, mantiene l’iniziativa. Mentre l’Europa, in preda alla sindrome da energia, rischia di veder  cadere a uno a uno i suoi governi democratici. Questi i fatti. Il resto è fuffa, direttamente o indirettamente, filorussa.

Carlo Gambescia

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