martedì 6 settembre 2022

Il rischio reale di un’ egemonia russa sull’Europa

 


Se continua così, non sarà per oggi, neppure per domani, forse per dopodomani. Ovviamente in senso storico.

Di che cosa parliamo? Di un’ Unione Europea, che dinanzi alla Russia procede o in ordine sparso (da ultimo l’intenzione di Francia e Germania di scambiarsi aiuto reciproco sull’energia: ottimo esempio di sincero europeismo…), o puntando su misure inutili e irrealizzabili come il Price Cap (questa mattina si parla addirittura di utopici acquisti energetici “centralizzati”). 

Atteggiamenti e  misure che favoriscono la strategia russa di strangolamento dell’Europa, come presupposto alla sua egemonia politica. Degli Stati Uniti, che si perdono dietro le polemiche elettorali (midterm) tra Biden e Trump invece di fronteggiare il nemico russo, inutile parlare. Almeno per oggi.

Pertanto, se continua così, l’Europa è destinata a cadere sotto l’egemonia Russa. Non sarà per domani, ma la cosa è inevitabile, se non cambierà radicalmente l’approccio.

Un giornale di estrema destra, “L’Identità” (il titolo è tutto un programma), questa mattina, osserva con soddisfazione, in prima pagina, che aumenta il numero degli italiani d’accordo con l’idea di Salvini di trattare con la Russia, partendo dalla revoca delle sanzioni. Si dirà “L’Identità” è un giornaletto… Certo, per ora, ma come tutti i piccoli può crescere sull’onda di un dilagante  e collettivo  “Perché morire per Kiev?”. E non sarebbe la prima volta.

Purtroppo, non si può predicare per settant’anni la pace e poi chiedere alla gente di fare la guerra. Europa e Stati Uniti, a livello di pubblica opinione, sono impreparati, moralmente impreparati s’intende, al conflitto armato con la Russia. Che gongola, perché, da perfetta autocrazia, si trova perfettamente a suo agio nell’ elemento che predilige: la logica bellicista e imperialista. Si legga questa dichiarazione di Peskov, portavoce di Putin, un capolavoro di machiavellismo per disinformare la pubblica opinione europea:

«A Peskov, riporta l’agenzia russa, è stato chiesto se è possibile affermare che la questione del pompaggio del gas attraverso Nord Stream dipenda completamente dalle sanzioni e che le forniture riprenderanno solo se queste saranno rimosse o attenuate: “Certamente – ha risposto -, sono proprio le sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità”.
“Sono proprio le sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono il loro spostamento senza adeguate garanzie legali, che impediscono queste garanzie legali e così via – ha aggiunto Peskov -. Sono queste sanzioni che gli Stati occidentali hanno imposto che hanno portato la situazione a quello che stiamo vedendo ora” » 
(*).

E per contro che fanno Francia e Germania? Si accordano fra di loro. Ottimo esempio, come detto, di sincero europeismo…

Purtroppo la politica europea brancola nel buio, insegue gli eventi, non è in grado di agire, se non in ordine sparso, anche a causa dell’inazione militare statunitense ( e con Trump  di nuovo al  potere le cose rischiano di peggiorare).

Va anche osservato che per ogni giorno che passa, a indebolirsi, in primis sul piano interno, non è la Russia, come si legge sulla stampa pacifista europea pro sanzioni, ma l’Occidente euro-americano che annaspa moralmente. Chissà che un nuovo Mein Kampf antiLGBT, scritto dal Cremlino, accompagnato da misure “concentrazionarie”, non possa finalmente smuovere la Nato… O neppure questo... A dire il vero restiamo scettici sulle capacità di reazione militare dell’Occidente.

Un Occidente che doveva intervenire militarmente, o minacciare in modo credibile di passare a vie di fatto , subito, nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina. Il che tra l’altro è la riprova della totale assenza di quel bieco disegno militare Nato, evocato dalla Russia come scusa per attaccare Kiev.

Insomma siamo al punto che potrebbe essere persino troppo tardi per intervenire militarmente. Purtroppo a condurre il gioco è la Russia, militarmente ed economicamente. Figurarsi se con un’estensione, che copre undici fusi orari, la Russia può temere le sanzioni economiche… Per non parlare del ferreo controllo autocratico della pubblica opinione  e della repressione  di ogni forma di dissidenza. 

Per contro l’Europa, rischia di sbriciolarsi politicamente. A cominciare dall’Italia, in particolare dopo le elezioni del 25 settembre che rischiano di premiare le destre filorusse. Con gli Stati Uniti, ripetiamo, incapaci di qualsiasi reazione militare. Sullo sfondo di una possibile vittoria trumpiana alle presidenziali.

Non c’è di che essere ottimisti: i russi cominciano a pregustare  il sapore della vittoria. L’Europa è divisa. Gli Stati Uniti paralizzati, e i popoli, a partire da quelli europei, temono un inverno al freddo.

Rischia di finire male, molto male, per la nostra libertà.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/09/05/gas-il-cremlino-le-forniture-riprenderanno-solo-con-la-revoca-delle-sanzioni-_52b1ca7e-d69b-421c-97ba-481bac10e80a.html .

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