Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n.814/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione “Europa Follow-up” N.d.V.] è stata intercettata, in data 02/05/2015, ore 14.12, una conversazione
intercorsa tra le utenze: n. 355***** in uso a: SEN. MONTERI MARIANO e n. 345****:
in uso a MONTERI PAOLINO [figlio del fratello minore del sunnominato SEN. MONTERI
MARIANO N.d.V] Si riporta di seguito la trascrizione integrale
della conversazione summenzionata:
[omissis]
SEN. MONTERI MARIANO: “Cosa ci facevi in mezzo a quei
delinquenti, disgraziato!”
MONTERI PAOLINO: “Chi, io?”
SEN. MONTERI MARIANO: “Il prefetto mi ha mostrato i video,
deficiente! Ti si vede vestito di nero che dai fuoco a una Punto!”
MONTERI PAOLINO: “Macchina di merda.”
SEN. MONTERI MARIANO: “Io ti faccio interdire! Il TSO ti
meriti!”
MONTERI PAOLINO: “Ehhh, per una Punto…. Senti, zio: questo
paese ha bisogno di una svolta. Ma non hai visto quei coglioni che ci
insultavano sventolando il tricolore? No, dico: nel 2015, il tricolore!
Sono quelli che vogliono sparare sui barconi dei migranti, sono i fascisti, i
reazionari!”
SEN. MONTERI MARIANO: [pausa]
“Ti capisco. Sei giovane e certe cose ti fanno andare il sangue alla testa, ma
non è questo il modo.”
MONTERI PAOLINO: “E quale sarebbe secondo te?”
SEN. MONTERI MARIANO: “Vedi, Paolino: l’Italia non ha niente
che non va, il problema sono gli italiani. Non che siano cattivi, eh? Ma sono
come i bambini, vogliono tutto e subito. Vogliono il posto fisso, la pensione
indicizzata, le vacanze a Viserbella, la sanità gratis, la scuola gratis, il
calcio gratis, l’amante gratis, il parlamento gratis, la democrazia gratis,
l’Europa gratis…”
MONTERI PAOLINO: “Vedi che vieni dalla mia?”
SEN. MONTERI MARIANO: “Voi quante macchine avete distrutto?”
MONTERI PAOLINO: “Ma non lo so, un duecento…”
SEN. MONTERI MARIANO: “Primo anno del mio governo:
duecentomila automobili vendute in meno. Senza molotov, senza violenze, senza
sporcare i muri. Su le tasse, giù le pensioni e i salari, e hop.”
MONTERI PAOLINO: “Però i fascisti, i razzisti, i reazionari sono
ancora lì che imperversano, che si lamentano…”
SEN. MONTERI MARIANO: “Ci vuole pazienza, benedetto ragazzo,
pazienza e gradualità. Bisogna cambiarli, gli italiani, insegnargli la durezza
del vivere, la disciplina, la modestia. Distruggere la domanda interna, non le
vetrine. Tagliare pensioni e salari, non le gomme delle auto. Far chiudere le
piccole imprese, non le serrande dei negozi. Così vedrai che gli italiani la
smettono, di sventolare il tricolore e di protestare per l’immigrazione. Si
concentrano sull’essenziale: non finire sul lastrico. Al resto ci pensiamo
noi.”
MONTERI PAOLINO: “Noi chi?”
SEN. MONTERI MARIANO: “Noi. Anche ragazzi come te, pieni di
buone intenzioni sebbene un po’ precipitosi, un po’ impazienti. Vieni a cena da
me, domani sera, che facciamo due chiacchiere.”
MONTERI PAOLINO: “Però la zia mi fa il budino di
cioccolato.”
SEN. MONTERI MARIANO: [ride]
“Va bene, promesso.”
MONTERI PAOLINO: “Allora vengo. [pausa] Grazie, zio.”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi" - tanto per non cambiare stile, quello della Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)
Il Maresciallo Osvaldo Spengler, nato a
Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni
(carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire
agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia
intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso,
pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella
speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di
dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti
“Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60,
Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece,
con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica
ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il
carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto
osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte:
l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto
nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea
d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i
magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione,
sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***.
Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno
gli altri.”
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