Destra allo sbando
Il moderato dove lo metto?
Leggevamo ieri di un Berlusconi che vuole ispirarsi al partito
repubblicano americano. Il Gop come modello per la rediviva Forza Italia, per
ora ridotta ai minimi termini e nelle mani di un (quasi) ottantenne che non
vuole capire che il suo ciclo politico è finito. Certo, un Gop all'italiana: senza primarie dominato da un prossimo venturo rimbambito
che a pranzo vuole la pasta combattenti....
Roba da ridere.
Allora, quali alternative
elettorali per moderati e conservatori? Il galleggiamento politico di
Alfano? Il personalismo degli ultimi diadochi centromeridionali. L’inconcludente populismo di Salvini? Il
qualunquismo postmoderno, venato di neofascismo, dei relitti aennini?
Probabilmente, una parte dei moderati andrà
a rafforzare Renzi, soprattutto
se l’avversario in caso di ballottaggio si dovesse chiamare Grillo. Al massimo, dal momento che da qui a uno-due anni le cose difficilmente cambieranno, il potenziale elettore di destra disperderà il voto e/o andrà a ingrossare il
partito delle astensioni.
E il voto cattolico? Si dice che Renzi non sia molto
popolare in Vaticano. In realtà, la Chiesa Cattolica , considerato
il limitato numero dei praticanti, non ha
più alcuna voce in capitolo. Il voto cattolico, da anni, si è secolarizzato ( e polverizzato): a parte alcuni gruppi minori (a destra come a sinistra), nessun catto-elettore sembra più disposto a seguire indicazioni di voto
dall’alto; “suggerimenti”, a dire il
vero, che la Chiesa
stessa, mangiando la foglia, si guarda bene dall’esplicitare.
Del resto, vanno considerati due
fattori di fondo, tipicamente
italiani. Purtroppo -perché si tratta di una verità amara da mandar giù, soprattutto per il sociologo.
Il primo, riguarda l’arretratezza culturale della destra italiana, statalista come la sinistra. Solo per dire una: si difende la scuola pubblica. Il secondo, direttamente connesso al primo, anzi da cui dipende il primo: l’elettore italiano (e il discorso si potrebbe allargare anche alla sinistra) di moderato e liberale, ha ben poco. Per dirla, con il dottor Notte (Stefano Accorsi), di “1992” , la fiction dedicata a
Tangentopoli, “ è smoderato, va dove gli
tira il pisello”. Ne consegue, quell’impasto di individualismo
anarcoide e protezionismo sociale, che sembra caratterizzare (in particolare) i programmi
politici di una destra arruffona sul piano economico e qualunquista su quello
politico. Che, invece di cambiare gli italiani, li vellica e concupisce.
Il primo, riguarda l’arretratezza culturale della destra italiana, statalista come la sinistra. Solo per dire una: si difende la scuola pubblica. Il secondo, direttamente connesso al primo, anzi da cui dipende il primo: l’elettore italiano (e il discorso si potrebbe allargare anche alla sinistra) di moderato e liberale, ha ben poco. Per dirla, con il dottor Notte (Stefano Accorsi), di “19
Troppo facile, metterla
sull’antropologico? La solita
vecchia storiella azionista degli italiani
vittime del proprio selvaggio arcaismo che piace tanto agli anglofili? Forse. Ma,
francamente, resta difficile
trovare altra spiegazione.
A proposito, qual è il succo
politico immediato di questo nostro discorso? Renzi forever…
Carlo Gambescia
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