Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino
Effetto Oscar
Effetto Oscar ( ennesima versione
del bandwagon effect): Sorrentino ha
"servil(l)izzato" Michael Caine e Harvey Keitel: da Toni Servillo, quello che cafonamente, lui, il profeta, si presentò a ritirare l' Oscar di un altro, in compagnia dell'altro, il Messia dell'anticafonal... Ottimo esempio di coerenza. Anche però, nel senso di trasformare Caine e Keytel in pallidi servi di un mediocre regista da megaspot... Invece, la corazzata Fonda (già Hanoi Jane) è affondata da un
pezzo, per conto suo. Nel lago dorato (ultimo film decente). Tutto il resto, per dirla con un fine dicitore (vero), è noia.
Insomma, da quel che abbiamo visto - anche
se Sorrentino negherà - siamo davanti al remake das auto de “La montagna incantata,
in
chiave di cinismo magico postmoderno, con
pendant di cinema che parla di stesso
(ma Truffaut sta a De Gaulle come
Sorrentino a De Lorenzo), profittando di
alcuni cocoon al caviale (ma Ron Howard sta a
Nixon come Sorrentino a Guglielmo Giannini). Povero Thomas Mann (che non è,
come del resto Proust, un pilota
automobilistico).
Ovviamente, nessuno ci capisce, e capirà, un cazzo. Oggi chi legge Mann? Proust, sulle bancarelle te lo tirano dietro a cinque-euro-il-meridiano Mancano gli strumenti. Purtroppo.
E poi, chi
oserà criticare un premio Oscar? Quindi il film di Sorrentino sarà un altro
successo. Proprio come quelli di Tornatore…
Carlo Gambescia
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