sabato 23 maggio 2015

Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino
Effetto Oscar



Effetto Oscar ( ennesima versione del bandwagon effect): Sorrentino ha "servil(l)izzato" Michael Caine e Harvey Keitel: da Toni Servillo,  quello  che cafonamente, lui, il profeta, si presentò  a ritirare  l' Oscar  di un altro, in compagnia dell'altro, il Messia dell'anticafonal... Ottimo esempio di coerenza. Anche però,  nel senso di trasformare Caine e  Keytel in pallidi servi di un  mediocre regista da  megaspot...   Invece, la corazzata  Fonda (già Hanoi  Jane)  è affondata da un pezzo,  per conto suo.  Nel lago dorato (ultimo film decente).  Tutto il  resto, per dirla con un fine dicitore (vero),  è noia. 
Insomma, da quel che abbiamo visto  -  anche se Sorrentino negherà -   siamo davanti al remake das auto de “La montagna incantata,   in chiave  di cinismo magico postmoderno, con pendant di cinema che parla di stesso (ma Truffaut  sta a De Gaulle come Sorrentino a  De Lorenzo), profittando di alcuni cocoon al caviale (ma Ron Howard  sta a Nixon come Sorrentino a Guglielmo Giannini). Povero Thomas Mann (che non è, come del resto Proust,  un pilota automobilistico).   
Ovviamente,  nessuno ci capisce, e capirà,  un cazzo.  Oggi chi legge Mann?  Proust, sulle bancarelle te lo tirano dietro a cinque-euro-il-meridiano  Mancano gli strumenti. Purtroppo.   
E poi,  chi oserà criticare un premio Oscar?  Quindi il film di Sorrentino sarà un altro successo. Proprio come quelli di Tornatore…   


Carlo Gambescia   

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