Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO
“SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data
24/05/2015, ore 11.32, una conversazione intercorsa tra l’ utenza dello Stato
Vaticano n. +379.321***** in uso a S.S. SANCHO I, e l’utenza n. +353. 345****
in uso a S.E. PADDY O’MARTIN, Arcivescovo di Dublino (Repubblica d’Irlanda). Si
riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.S. SANCHO I: “Be’?! E questa come me la spieghi?”
S.E. PADDY O’MARTIN : “Santità, cosa vuole che Le dica, è
andata così….”
S.S. SANCHO I: ”Non te la cavi così facile! E Il monachesimo
irlandese? San Brendano, San Colombano, Sant’Aidan? Mi evangelizzate l’Europa
nel V secolo, e poi mi calate le braghe davanti a questa movida del diablo? Combattete per secoli contro i protestanti, e vi
arrendete davanti a questi qua?”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Scusi, Santità: ma non l’ha detto Lei
‘Chi sono io per giudicare?’ Abbiamo suggerito, deprecato, pregato, sofferto, e
poi abbiamo lasciato libertà di coscienza.”
S.S. SANCHO I: “Mi prendi in giro?”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Non sia mai, Santo Padre.”
S.S. SANCHO I: “Perché non mi chiami Santo Genitore Uno?”
[pausa]
S.E. PADDY O’MARTIN: “Sono più forti loro, Santità. Non
possiamo batterli, bisogna trattare.”
S.S. SANCHO I: “Trattare cosa?! Questi si mettono a
fabbricare los ninos por el dinero! E’ un’opera del diablo!”
S.E. PADDY O’MARTIN: “La vita è sempre sacra, Santità. Non
le vogliamo battezzare, queste creature?”
S.S. SANCHO I: “Sì, figurati se le fanno battezzare!”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Eppure, chissà…il fascino del
cerimoniale, della tradizione…quando si diventa genitori, sono cose che si
riscoprono…”
S.S. SANCHO I: “Questo è vero, ma...”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Santo Padre, sono costernato come Lei.
Ma questo è un bagno di umiltà per noi, per la Chiesa …. Le ho già
inoltrato la mia lettera di dimissioni.”
S.S. SANCHO I: “Dimissioni respinte. Invece mi prepari un
progetto di campagna per il battesimo di questi nuovi….come dire?”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Bambini, Santità. Non sono forse
bambini anche loro?”
S.S. SANCHO I: “Be’, certo.”
S.E. PADDY O’MARTIN: “E i loro genitori, per quanto
fuorviati, per quanto inconsapevoli, per quanto lontani, non li ameranno forse,
i loro bambini?”
S.S. SANCHO I: “Immagino di sì.”
S.E. PADDY O’MARTIN: “E dove c’è l’amore, Santità, c’è la
presenza del Cristo. Le vie del Signore sono infinite.”
S.S. SANCHO I: “Mah. Speriamo bene. La campagna però
dev’essere perfetta, capito? Perfetta! Niente sbagli, niente critiche, niente
sbavature!”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Mi metto subito al lavoro, Santità.”
S.S. SANCHO I: “Sia lodato Gesù Cristo.”
S.E. PADDY O’MARTIN: “Sempre sia lodato.”
S.S. SANCHO I: [chiude
la comunicazione. Tra sé:] “Poderoso
caballero es Don Dinero[1].”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi" - tanto per non cambiare stile, quello della Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)
[1] “Potente
signore è Don Denaro.” (Quevedo).
Il Maresciallo Osvaldo Spengler, nato a Guardiagrele (CH) il
29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg
am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra
dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
Nessun commento:
Posta un commento