lunedì 11 ottobre 2021

La destra impresentabile. Terza puntata

Cari amici ho letto con attenzione i vostri commenti al mio articolo di ieri (*). Grazie. Credo si debba distinguere tra fatti e interpretazioni. I fatti, per quel che riguarda il mio articolo, rinviano alla natura politicamente impresentabile della destra. Il che significa che non è affidabile sul piano della democrazia liberale. Nell’articolo riporto due fatti precisi: l’assalto alla sede della CGIL e il pregiudizio antiebraico. Le interpretazioni (stando anche ai commenti di ieri, che però rinviano solo la devastazione) riguardano questioni di tipo organizzativo: si poteva intervenire prima, due pesi due misure, la presunta inevitabilità, in fondo solo quattro sedie, eccetera, eccetera. In realtà quel che conta è che i fatti ci dicono che la destra, nelle sue due anime, radicale e “moderata”, non ha perduto la sua dimensione violenta né i suoi pregiudizi. Il che è un pericolo per la liberal-democrazia o comunque per un regime politico che aspiri a essere tale. Questa impresentabilità – quindi qualcosa che va oltre ciò che è accaduto a Roma – da alcuni viene sottovalutata: ”quattro imbecilli”… Michetti però è un professore… Altri, riferendosi solo all’assalto alla sede della CGIL, chiedono dure misure repressive. Che dire? Si deve essere duri con questa gente? Le leggi ci sono, che si applichino. Però, una cosa è la devastazione di una sede sindacale, un’altra le opinioni, seppure ripugnanti. Quindi serve equilibrio. E soprattutto evitare le persecuzioni ideologiche. Anche se resta difficile individuare il confine tra opinioni lecite e illecite. Insomma, non c’è riposta univoca. Altri ancora chiedono polemicamente l’estensione della durezza repressiva a “fatti” ancora sub iudice e che, quanto a dinamica, non rimandano a devastazioni di sedi sindacali. L’interlocutore “di destra” può rispondermi che le devastazioni morali sono ben più gravi, eccetera, eccetera. Libero di ritenerlo, per carità. Però qui siamo nel campo delle pure opinioni, se si vuole dei punti di vista, legati alla percezione della realtà. Anzi alle lenti culturali con le quale si scruta la realtà, spesso in modo controversistico. Quindi alle interpretazioni, per giunta polemiche. Stesso discorso, per il pregiudizio antisemita, che, lo stesso interlocutore di destra, potrebbe ricondurre, minimizzandolo, a certo “pensiero unico”, eccetera, eccetera, che influenzerebbe l’autore dell’articolo ((parlo di me stesso). Oggettivamente però, quindi a prescindere dalle interpretazioni, i fatti riportati indicano che, come scrivo, questa destra è inaffidabile. Non va dimenticato che l’Italia ha conosciuto la dittatura fascista, quindi un altro fatto. Dittatura che non pochi italiani, ancora oggi, giudicano con indulgenza. E questo è un altro fatto. Personalmente (quindi, ora interpreto anch’io) mi infastidiscono le reazioni isteriche della sinistra al telegiornale, sinistra che tra l’altro nasconde negli armadi lo scheletro del comunismo. Però, oggettivamente, l’assalto a una sede sindacale riporta al 1922… E quindi siamo di nuovo dinanzi a un fatto. Per onestà, va però anche detto che il problema di fondo, per una democrazia liberale, non è solo quello di sposare la causa antifascista (di “scriverla nella Costituzione”), ma di essere contro ogni ideologia totalitaria. Sarebbe bastato, visto che si parla di Costituzione, scrivere all’articolo 1 che l’Italia è una Repubblica fondata sulla libertà. Ma così non è stato. La sinistra condanna – per carità, giustamente – il fascismo. Quanto al comunismo però di solito si sostiene che il vero comunismo è un’altra cosa, da quello reale, cosa nobilissima, eccetera, eccetera. Però, si badi, ciò non significa che questa destra sia affidabile. Solo per dirne una, ieri Giorgia Meloni era in Spagna al convegno di Vox, che non è un movimento neofranchista come evoca la sinistra, ma sicuramente di tipo ultraconservatore e antiliberale. Il naturale riferimento per una destra, che sia veramente liberal-democratica, per quel che riguarda la Spagna, sarebbe rappresentato dal Partito Popolare. Con il quale invece Fratelli d’Italia non ha alcun rapporto. Così stanno le cose. (Carlo Gambescia) P.S. Ci scusiamo per la formattazione. Ma purtroppo per il momento meglio di così... *********************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************** (*) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/la-destra-impresentabile-tra-energumeni-e-antisemiti/

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