Dal 2005 al 2006
Da Bush a Bush
Il 2005 (20 gennaio) si è aperto con l'insediamento di
Bush e si è chiuso con le elezioni irachene (15 dicembre).
Si tratta di due avvenimenti emblematici. Perché?
La seconda presidenza Bush indica, e conferma, il disegno
interventista statunitense, soprattutto verso il mondo arabo e islamico: la rielezione
di Bush porta con sé la promessa di nuovi conflitti, o comunque
dell'inasprimento di quelli che sono in corso.
Le elezioni irachene, alle quali sembra abbia partecipato
il 70 per cento della popolazione, indicano per alcuni osservatori una speranza
di pace e convivenza; per altri una seria possibilità di ulteriori divisioni,
conflitti civili, religiosi ed etnici.
Ma tra i due avvenimenti va collocato un terzo evento,
particolarmente significativo: quello del dramma degli attentati terroristici
di Londra e Sharm. Attentati che indicano, una oggettiva estensione del
conflitto mediorientale, alle città europee, o comunque alle località
"lambite" dal turismo di massa dell'Occidente.
Quali previsioni allora per il 2006?
Il terrorismo è collegato all'interventismo americano. Da
questo punto di vista, il fatto che una parte della popolazione irachena,
quella privilegiata da Washington (Sciiti e Curdi) aspiri alla pace significa
poco, dal momento che dal processo di "pacificazione nazionale" finora
sono stati esclusi i Sunniti (che per alcuni osservatori si sono autoesclusi;
ma gli stessi osservatori dovrebbe spiegare perché ...) , in precedenza
privilegiati da Saddam.
Quindi c'è un fortissimo scontento che può alimentare il
terrorismo interno ed esterno, e c'è da parte dell'amministrazione Bush
l'assoluta incapacità politica di affrontare, in termini non puramente
militari, il recupero dei Sunniti.
Dispiace, ma nel 2006, il quadro politico internazionale
potrebbe peggiorare, o comunque, sicuramente, non migliorare. L'incapacità
americana è da un lato dettata dalla volontà (basta dare uno sguardo alla nuova
costituzione irachena) di frammentare politicamente l'Iraq, mettendo gli uni
contro gli altri; e dall'altro lato dalla cieca credenza nella propria superiorità
militare e tecnologica.
Una miscela esplosiva. Della cui pericolosità gli americani, a cominciare da
Bush, che in questo senso chiude il 2005 e apre il 2006 come il famoso
pilota-cowboy del Dottor Stranamore a cavalcioni di un missile, non si
rendono minimamente conto.
Carlo Gambescia
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