martedì 13 dicembre 2005

L'esecuzione di Stanley "Tookie" Williams 
Antropologia 
della pena di morte



L'esecuzione di Stanley "Tookie" Williams (1953-2005)  è frutto, certamente di crudeltà, ma soprattutto di un sistema penale e processuale come quello americano "schizofrenico". Perché?
In primo luogo, garantismo e pena di morte, come dire, liberalismo e arcaismo, mescolati insieme, producono una miscela esplosiva. Il liberalismo garantisce "modernamente" che l'individuo a ogni livello penale fruisca del giusto processo. L'arcaismo (con questo termine si intende il diritto penale premoderno, o preliberale, se si preferisce) esige invece la pena capitale dal momento, che a differenza della concezione liberale, ritiene l'individuo colpevole dannoso per la comunità, non reintegrabile, in una parola irrecuperabile. Sotto questo aspetto la storia del diritto penale in Occidente dall' Habeas Corpus (un insieme di garanzie e libertà della persona, contenute in un rescritto coevo alla Magna Charta, 1215, ripreso e sviluppato nel Seicento dalle rivoluzioni inglesi e poi liberal-costituzionali ) può essere ricondotta nell'alveo del conflitto tra arcaismo e liberalismo penale, che ha visto, e giustamente, vincere, ma non ovunque quest'ultimo.
In secondo luogo, il conflitto tra arcaismo e liberalismo penale, implica lo scontro tra due concezioni antropologiche profondamente diverse. Da un lato l'arcaismo che considera l'uomo un essere imperfetto, dall' altro il liberalismo penale che ritiene l'uomo perfetto o comunque perfettibile. Per il primo chi "sbaglia" resta colpevole per sempre, e va punito, se necessario con la morte, per il secondo invece chi "sbaglia", oltre a godere delle stesse garanzie processuali, a prescindere dalla gravità del reato, può essere recuperato, e una volta scontata la pena (che in genere è solo detentiva), può, o meglio, deve essere reintegrato socialmente.
Da questo punto di vista il sistema penale americano è un esempio lampante di "schizofrenica" commistione tra elementi arcaici e moderni. Chi "delinque" ha tutte le garanzie processuali, e se condannato a morte può ricorrere in appello e inoltrare domanda di grazia, come è giusto che sia, ma solo a costo di allungare i tempi di detenzione, trascorsi all'interno di un disumano "braccio della morte". L'elemento di "schizofrenia" è nel fatto che il "condannato a morte", dopo un lungo periodo di prigione, quasi sempre matura, trasformandosi in un altro uomo, perfettamente recuperabile. Perciò come nel caso di "Tookie", di solito sul patibolo finisce per salire un uomo totalmente diverso dal  " pericoloso assassino" di venti o trent'anni prima.
Perciò il vero problema per gli Stati Uniti, non è quello delle domande di grazia respinte da governatori ( certamente crudeli), o come alcuni addirittura propongono, quello di sospendere le garanzie per i condannati a morte, ma di eliminare dal proprio sistema penale un arcaismo, come la pena di morte, che stride antropologicamente con una concezione liberale del diritto penale.
Ma gli Stati Uniti sono un paese "antropologicamente" liberale e moderno e quindi in grado di compiere un passo del genere? 

Carlo Gambescia

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