L'esecuzione di Stanley "Tookie" Williams
Antropologia
della pena di morte
L'esecuzione di Stanley "Tookie" Williams (1953-2005) è frutto,
certamente di crudeltà, ma soprattutto di un sistema penale e processuale come
quello americano "schizofrenico". Perché?
In primo luogo, garantismo e pena di morte, come dire,
liberalismo e arcaismo, mescolati insieme, producono una miscela esplosiva. Il
liberalismo garantisce "modernamente" che l'individuo a ogni livello
penale fruisca del giusto processo. L'arcaismo (con questo termine si intende
il diritto penale premoderno, o preliberale, se si preferisce) esige invece la
pena capitale dal momento, che a differenza della concezione liberale, ritiene
l'individuo colpevole dannoso per la comunità, non reintegrabile, in una parola
irrecuperabile. Sotto questo aspetto la storia del diritto penale in Occidente
dall' Habeas Corpus (un insieme di garanzie e libertà della persona,
contenute in un rescritto coevo alla Magna Charta, 1215, ripreso e sviluppato
nel Seicento dalle rivoluzioni inglesi e poi liberal-costituzionali ) può
essere ricondotta nell'alveo del conflitto tra arcaismo e liberalismo penale, che
ha visto, e giustamente, vincere, ma non ovunque quest'ultimo.
In secondo luogo, il conflitto tra arcaismo e liberalismo
penale, implica lo scontro tra due concezioni antropologiche profondamente
diverse. Da un lato l'arcaismo che considera l'uomo un essere imperfetto, dall'
altro il liberalismo penale che ritiene l'uomo perfetto o comunque
perfettibile. Per il primo chi "sbaglia" resta colpevole per sempre,
e va punito, se necessario con la morte, per il secondo invece chi
"sbaglia", oltre a godere delle stesse garanzie processuali, a
prescindere dalla gravità del reato, può essere recuperato, e una volta
scontata la pena (che in genere è solo detentiva), può, o meglio, deve essere
reintegrato socialmente.
Da questo punto di vista il sistema penale americano è un
esempio lampante di "schizofrenica" commistione tra elementi arcaici
e moderni. Chi "delinque" ha tutte le garanzie processuali, e se
condannato a morte può ricorrere in appello e inoltrare domanda di grazia, come
è giusto che sia, ma solo a costo di allungare i tempi di detenzione, trascorsi
all'interno di un disumano "braccio della morte". L'elemento di
"schizofrenia" è nel fatto che il "condannato a morte",
dopo un lungo periodo di prigione, quasi sempre matura, trasformandosi in un
altro uomo, perfettamente recuperabile. Perciò come nel caso di
"Tookie", di solito sul patibolo finisce per salire un uomo
totalmente diverso dal " pericoloso assassino" di venti o
trent'anni prima.
Perciò il vero problema per gli Stati Uniti, non è quello
delle domande di grazia respinte da governatori ( certamente crudeli), o come
alcuni addirittura propongono, quello di sospendere le garanzie per i
condannati a morte, ma di eliminare dal proprio sistema penale un arcaismo,
come la pena di morte, che stride antropologicamente con una concezione
liberale del diritto penale.
Ma gli Stati Uniti sono un paese
"antropologicamente" liberale e moderno e quindi in grado di compiere
un passo del genere?
Carlo Gambescia
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