Stati Uniti
Sociologia e storia del muro
Che dire? Si possono fare quattro riflessioni.
In primo luogo, dal punto di vista storico, quando si
decide di costruire "muri", come avvenne a Roma e in Cina (dal Vallo
di Adriano alla "Grande Muraglia") si apre la fase del ripiegamento.
In genere si chiude l'epoca delle grandi conquiste, e si apre quella della
amministrazione di ciò che si è conquistato. In certo senso ci si difende
invece di attaccare. Ma non sempre...
In secondo luogo, dal punto di visto sociologico, la
costruzione di un muro, indica la totale incapacità di capire l'Altro. Di
solito, alla base del rifiuto di "ascolto" c'è la distinzione,
classica, tra Noi (in questo caso gli statunitensi), i "civilizzati"
e tutti gli altri (messicani, canadesi, eccetera), i "barbari".
In terzo luogo, dal punto di vista antropologico, la
costruzione di un muro col Messico, è il punto di arrivo di quella cultura
americana "della paura", ben studiata da Glassner nei suoi libri. Che
spinge gli americani, come spesso purtroppo è capitato nella loro breve storia,
a difendersi preventivamente, da "ipotetici" nemici (dagli indiani ai
neri).
In quarto luogo, la decisione di costruire un muro, si va
però a inserire "storicamente", in un quadro di guerre espansionistiche
e di conflitti con tutto quello che non è "all american". In questo
senso (ecco l'elemento che differenzia l'esperienza americana da quella Romana
e Cinese) gli Stati Uniti sono una potenza soprattutto marittima (anche Roma lo
era, ma solo in parte), e aerea, e quindi la costruzione del muro, non indica
ripiegamento vero la pura amministrazione ma l'inizio di una fase di
consolidamento interno, per poi spiccare un ulteriore balzo in avanti.
In certo senso la costruzione del "muro
messicano" può essere paragonata all'edificazione di quel un muro che
serviva a congiungere, a scopo militare, commerciale ed economico, il porto del
Pireo alla città di Atene, altra potenza marittima. Alla sua costruzione (482-472 a .C.) seguì un periodo di
conquiste e di guerre (a voler essere precisi ben cinque guerre,
sanguinosissime). E fu distrutto, solo nel 404, dai vincitori della lungo
conflitto peloponnesiaco, gli Spartani.
Siamo insomma appena agli inizi, e non di un periodo di
pace.
Carlo Gambescia
Nessun commento:
Posta un commento