Profili/6
Marshall McLuhan (e Pound)
Dopo un lungo periodo di silenzio, i giornali sono
tornati ad occuparsi di Marshall McLuhan (1911-1980). Del resto così vuole la
logica mediatica degli anniversari. Infatti il prossimo 31 dicembre ricorrerà
il 25° anniversario della sua scomparsa.
Resta comunque un peccato che si sia cessato di studiarlo
come invece si dovrebbe. McLuhan rimane un pensatore importante, non
conformista, che può aiutare a capire, l'enorme potere manipolatorio, conquistato
dai media moderni. Il suo è un pensare per archetipi e per forme analogiche:
dietro i fenomeni linguistici (non bisogna dimenticare che McLuhan proveniva da
studi letterari, era professore di Inglese) lo studioso canadese scorge un
pensiero morfologicamente strutturato, e tra i due fattori l'enorme potere
creativo ma anche manipolatorio, quando cade nelle mani sbagliate, della
lingua, a ogni livello, popolare, "mediatico" e colto.
Va qui ricordato un suo libro, il primo, molto importante,
The Mechanical Bride: Folklore of Industrial Man (1951, trad. it. La
sposa meccanica: folclore dell'uomo industriale, Sugarco 1994) , dove
studia la cultura popolare dell'uomo di oggi (soprattutto attraverso la
pubblicità, come potere manipolatorio) frutto di una mescolanza di parole e
immagini (i fenomeni linguistici) dietro cui si cela una struttura profonda che
ha come forme (archetipiche) sesso e tecnologia.
Sotto questo aspetto è molto importante, ma poco
studiato, il rapporto di McLuhan con Ezra Pound. In Italiano si può vedere la Corrispondenza
(1931-1979) di Marshal McLuhan, a cura di Corinne McLuhan, Matie Molinaro,
Francesca Valente, pref. di Gianpiero Gamaleri (Sugarco 1990, ed. or. Letters
of Marshall McLuhan, Oxford University Press 1987 ) dove sono pubblicate
alcune sue lettere a Pound (1948-1957), ma non quelle di risposta del grande
poeta (si veda l'articolo in argomento di Edwin J. Barton al sito http://www.epas.utoronto.ca/mcluhan-studies/mstudies.htm
). Dalle lettere di McLuhan, che abbracciano il
delicatissimo periodo dell'internamento di Pound al St Elisabeths Hospital,
oltre alla grande ammirazione nei riguardi di Pound ( si veda ad esempio il
lusinghiero giudizio sui Canti Pisani, p. 111) , affiora il comune interesse
per il potere creativo della lingua, ma anche per i pericoli di una sua volgare
manipolazione, ad esempio a fini economici, o puramente pratici.
Carlo Gambescia
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