martedì 4 febbraio 2025

La sfida di Musk

 


Fare più grande l’Europa distruggendo l’Unione Europea, questo sembra essere il programma di Mega (Make Europe Great Again): una specie di internazionale nazionalista e populista, con simpatie neofasciste e neonaziste, sulla falsariga del Maga. Un movimento, per ora ai suoi primi passi, inventata da Musk, probabilmente in accordo con Trump, o comunque con il suo silenzio-assenso.

Il prossimo 7-8 febbraio si terrà a Madrid un incontro dei Patrioti per l’Europa (già ID, Identità e Democrazia), gruppo ricostituitosi nel luglio dell’anno passato, che con 84 deputati rappresenta la terza forza più grande all’interno del Parlamento Europeo. Uno schieramento, diciamo, da sempre a destra dell’ECR ( Conservatori e riformisti europei, 70 seggi), già presieduto da Giorgia Meloni, e che ora vede come co-presidente il terracinese Nicola Procaccini, sempre di Fratelli d’Italia,

L’incontro sarà presieduto da Santiano Abscal, leader di Vox, e vedrà presenti i principali esponenti della destra nazional-populista europea. Saranno presenti oltre a FPÖ, Vox, Fidesz di Orbán e il partito populista ANO di Babiš, Matteo Salvini della Lega , il Partito della Libertà dei Paesi Bassi di Geert Wilders, il Partito del Popolo Danese, il Chega portoghese e il Vlaams Belang belga. A questi si aggiungono singoli deputati provenienti da Repubblica Ceca (Přísaha a Motoristé/Eid e Autisti), Lettonia (Latvia First) e Grecia (Foni Logikis) oltre a un partito satellite del Fidesz ungherese (KDNP) (*)

Viene data per scontata la presenza di Musk. Che in quell’occasione lancerà il nuovo movimento. Per capire l’ importanza del suo impegno politico, va detto che un altro miliardario, ma di idee progressiste, come Soros, non è mai intervenuto a convention così politiche, ovviamente di segno contrario.

Va perciò precisato che l’impegno politico pubblico di Musk in favore dell’ultradestra internazionale non ha precedenti così espliciti e aggressivi, né a destra né a sinistra. Non si dimentichi che parliamo dell’uomo più ricco del mondo, primo assoluto nel 2025 con 416 miliardi di dollari. Una ricchezza decisamente superiore a quella di Soros ( 7.2 miliardi di dollari), diciamo in “fondo alle classifiche” di Forbes (**).

Parliamo, insomma, di una valanga politico-economica. Con la quale, anche Giorgia Meloni, pur non andando a Madrid, dovrà prima o poi fare i conti (***).

Le ragioni dell’impegno di Musk possono essere le più varie (dalla psicopatologia politica all’avidità di denaro e fama). Il vero punto, al di là delle dietrologie, è che la liberal-democrazia mondiale, nei suoi duecento anni di storia, non si era mai trovata dinanzi a una sfida del genere. 

Non siamo davanti a un appoggio esterno e limitato, come può essere la fisiologica dinamica dei rapporti tra politica ed economia, legata ai gruppi di pressione e di influenza. Ma a una vera e propria discesa in campo, dai toni spavaldi, qualcosa di patologico, perché le risorse economiche di Musk sono colossali, e possono finanziare e soprattutto comandare a bacchetta, addirittura alla luce del sole, un’intera schiera di partiti nazional-populisti. Per capirsi: una Forza Italia, però delle camicie brune dure e pure, poco interessate alle finte nipotine di Mubarak, moltiplicata per mille.

Una realtà, nuda e cruda che ha superato ogni immaginazione complottista. Inoltre il problema Musk è amplificato dalla sua enorme disponibilità, oltre che finanziaria, di tecnologie digitali, soprattutto nell’ambito dei sistemi di comunicazione e sicurezza. 

Infine la sua azione politica è caratterizzata da un brillante (si fa per dire) uso del social media. Musk è un vero maestro – in questo preceduto da un altro sodale di Trump, Steve Bannon – nell’ uso della fake news. Non è una battuta: X (già Twitter) si è trasformata nella pagina privata di Elon Musk. 

Una piattaforma con mezzo miliardo di iscritti ( 2023). I suoi followers sono circa centocinquanta milioni. Per inciso, nulla a che vedere con siti informativi come Breitbart di Bannon, dalle dimensioni ridotte, nell’ordine dei cinque milioni di lettori (2019).

Se Trump e Musk resteranno uniti la sfida per la liberal-democrazia occidentale, al di là dell’inedita e spavalda fusione pubblica tra politica ed economia, rischia di assumere la forma mostruosa di un’altra sfida storica: quella lanciata tra le due guerre mondiali dal venefico intreccio personale e ideologico tra Hitler e Goebbels.

Un fascismo, questa volta, come hobby da miliardari. Dal momento che la “diabolica coppia nazista” non aveva beni propri, quindi il suo cammino, dipendendo da finanziatori esterni, fu molto più duro. Hitler e Goebbels, per così dire, non avevano molto tempo libero.

Infine va segnalato un fatto curioso, diciamo da amaro “scherzo del destino”: il fascismo – semplificando – potrebbe risorgere negli Stati Uniti. La nazione che lo sconfisse.

Concludendo, non c’è alcuna sfida in atto? Musk e Trump sono due brave persone? Quindi esageriamo? In cuor nostro speriamo di sì.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://europeannewsroom.com/meeting-of-the-patriotic-faction-with-fpo-orban-and-le-pen-in-madrid/ .

(**) Qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Persone_pi%C3%B9_ricche_del_mondo_secondo_Forbes.

(***) Un giovane cretino di destra, tappetino della Meloni, ha già orgogliosamente e frettolosamente definito Musk, “il nostro Soros”…

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