lunedì 14 marzo 2022

L’Occidente che trema lo stesso…

 


È normale che ci si divida in putiniani e antiputiniani? In pacifisti e guerrafondai? In filoamericani e antiamericani? Lo spettacolo della cultura e della politica italiane è veramente indecoroso. Non solo italiano, ovviamente.

Per non pochi Putin è il genio del Nuovo Ordine Mondiale, con gli Stati Uniti fuori dall’Europa e una Cina con le mani libere non solo in direzione di Taiwan ma anche del Pacifico. Policentrismo? Equilibrio? Con un gigantesco blocco politico totalitario eurasiatico, inclusivo della Russia, della Cina, e di brandelli politici europei? Bah…

Probabilmente non si comprende o non si vuole comprendere che la guerra in Ucraina, scatenata da Putin, è il banco di prova per un tentativo di tagliare l’Occidente in due. Stati Uniti da un parte, Europa dall’altra.

Come ribadiscono i consiglieri ideologici di Putin,  l’Ucraina non è che il primo passo della grande rinascita russa. Putin non si accontenterà dell’Ucraina. Dopo sarà la volta dei paesi baltici, e in seguito degli altri stati un tempo satelliti dell’Unione Sovietica. Ma sono a rischio anche la Finlandia, la Svezia, la Norvegia. E la stessa Europa occidentale, se  dovesse uscire dalla Nato.

Siamo davanti a un vero e proprio disegno imperiale. Qui, non si tratta di difendere i confini della Nato, cedendo sull’Ucraina e alle minacce di Putin. Sono in gioco, sul piano ideale e territoriale, la cultura politica e le pratiche sociali ed economiche dell’intero Occidente: rischia di essere cancellata la grande avventura moderna dei diritti politici, civili, economici.

Non si dimentichi mai che l’espansione a Est della Nato è nata da un libero invito di quei popoli. Un processo spontaneo che rinvia alla consapevole adesione a una tavola di valori che si possono definire atlantici. Sotto questo aspetto l’alleanza militare è una naturale estensione di un fatto culturale: l’Occidente moderno, civiltà, in primo luogo, commerciale e marittima per eccellenza. Per questo atlantica. Del resto, perché Russia e Cina non hanno scoperto l’America?

Che poi, i politici, che oggi governano l’Occidente euro-americano, non siano all’altezza, non dipende dai valori, ma da un preciso veleno che si chiama pacifismo, entrato in circolo nell’organismo dell’Occidente, almeno dal Sessantotto. Alimentato dalle ideologie di sinistra, dall’antiamericanismo, dall’anticapitalismo e da una paura irrazionale della guerra atomica.

In realtà, se si potesse osservare dalla Luna, quel che sta accadendo sulla Terra, si vedrebbero solo aggressori e aggrediti. Chi, invece, sia tornato o rimasto sulla Terra cosa scorgerebbe? I vicini degli aggrediti discutere su come accordarsi con gli aggressori, a danno dell’aggredito.

Il pacifismo è paralizzante, soggioga ogni reazione che non sia quella del passivo lamento umanitario; è demoralizzante, fa il gioco dell’ aggressore, non lo ferma, anzi ne facilita l’attivismo, quindi la vittoria; è divisivo, come sta accadendo, mina la coesione interna e confonde le idee.

In fondo si tratta di un luogo comune: davanti al pericolo, quanto più ci si divide, tanto più cresce il rischio di non riuscire ad affrontarlo. Eppure…

Curiosamente, si parla, sempre in questi giorni di una ritrovata unità sia all’interno dell’Europa, sia tra Europa e Stato Uniti. Certo, si tratta di unità nel rifiuto pacifista della guerra. Un pacifismo che, come sta accadendo, facilita il compito del nemico russo, sicuro del non intervento della Nato. Che, però come si legge, si dichiara disposta a difendere la sovranità degli alleati. Il che significa che non saranno le armi inviate di nascosto a salvare l’Ucraina. Il punto è che non fa parte della Nato. Quindi ognuno tragga le sue conclusioni.

Le dichiarazioni altisonanti di voler difendere ogni centimetro di territorio dei paesi Nato, suonano come un via libera alla Russia. Ma, poi, in cosa consiste questa eventuale difesa? In poche decine di migliaia di uomini e mezzi sparsi su un territorio che va dal Mar Nero al Mar Baltico. Putin continuerà a non prendere sul serio una Nato incapace di trasferire truppe e mezzi in quantità elevate ai confini dell’Est. Putin andrà per la sua strada. Perché, sa ciò che noi facciamo invece finta di ignorare per non irritarlo: che anche ai tempi delle guerre ibride, il numero ha la sua importanza decisiva.

E invece di che cosa si discute in Italia, tra pacifisti ed ex pacifisti? Perché, detto per inciso, nessuno osa parlare di guerra… E di spostamenti di truppe… Non sia mai. Di che cosa si discute? Se inviare o meno le armi agli ucraini…

Ovviamente, quanto fin qui detto, per i pacifisti è roba da guerrafondai. Roba da dottor Stranamore che vuole la guerra atomica.

Certo. Intanto, Putin, senza armi atomiche, si sta prendendo l’Ucraina. E dopo?

Un’ultima cosa. Luigi Magni e il maestro Trovajoli, in un bel film, “ La Tosca”, brillante trasposizione delle omonima opera di Sardou, resa celebre da Puccini, si inventarono questa specie di marcetta, all'insegna del botta e risposta,  tra le guardie papaline e il non proprio coraggioso popolo romano:

[Guardie]
C’è sempre nell’ombra chi attenta alla pace,
chi soffia sul fuoco, chi attizza la brace…
[Popolo] Tu attenti alla pace?!? Tu attizzi la brace?!?
[Guardie] Tremate lo stesso, cacatevi addosso!!!
[Popolo] Tremamo lo stesso, cacamose addosso…

Ecco, l’Occidente “trema lo stesso” e si “caca addosso”.

Carlo Gambescia

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