venerdì 25 marzo 2022

La guerra in Ucraina e la Seconda guerra punica

 


 Le sanzioni occidentali alla Russia ricordano  gli accordi tra studi di avvocati di affari in rappresentanza di multinazionali o altre imprese che lavorano all’estero (*). Resta difficilissimo capire, per chi non sia un “avvocato”, la reale portata degli accordi presi. Anche in questo caso perciò ci vorranno mesi se non anni, per afferrarne le reali conseguenze, anche in termini di effetti non previsti

Un altro esempio, è quello delle cause di separazione, tra coniugi ricchissimi: le parti producono a vicenda migliaia di documenti contabili per imbrogliare le acque e guadagnare tempo. Perciò anche in questo caso, al di là delle amplificazioni giornalistiche, delle parti opposte, serviranno molti mesi per cogliere conseguenze ed effetti non sempre prevedibili.

In realtà i veri nodi sono due.

Il primo, rilevato da Zelensky nel notevole intervento al parlamento italiano. Si tratta di una questione antica come il mondo, che per fare un esempio risale alla Seconda guerra punica (218-212 a.C.). Guerra che nella prima parte, a causa delle campagne annibaliche, rovinò economicamente Roma e l’Italia. Anche in Ucraina, a causa della guerra non si seminerà. Sicché, il prezzo del grano (l’Ucraina è il quinto esportatore nel mondo, la Russia il primo) rischia di andare alle stelle.

Il secondo, rinvia alla questione del petrolio e del gas russi. L’Europa in particolare dipende per quote sotto il cinquanta per cento dalla Russia. Paese che, sanzioni o meno, potrebbe chiudere i rubinetti da un momento all’altro. Inutile confidare nella tesi degli avvocati d’affari di Bruxelles che sostengono che è interesse della Russia non chiuderli. Le guerre, mix di razionalità e irrazionalità, come ben documentò Tolstoj in Guerra e pace (**), non sono cibo per agli avvocati d’affari.

Cosa vogliamo dire? Che quanto più dura la guerra, tanto più grano e petrolio rischiano di trasformarsi in nodo scorsoio per l’Occidente, e in particolare per l’Europa.

Quindi delle due l’una: o si abbandona l’Ucraina al proprio destino, non fornendo più armi, per poi tornare al più presto a fare buoni affari con la Russia, oppure si cerca di ridurre la durata della guerra, vincendo nel tempo più breve possibile, dando così, per surplus, una lezione memorabile a Putin.

La strategia degli avvocati d’affari (semplificando) e delle armi sottobanco “per resistere”, indebolisce l’economia occidentale e rischia di perpetuare il conflitto. Insomma, quanto più dura la guerra tanto più aumentano i rischi, come abbiamo già scritto, di una escalation imprevedibile (***).

Certo, si può anche ritenere che, prima o poi, la Russia sommersa dalle carte e ipnotizzata dall’innegabile coraggio degli ucraini, come si dice, molli la presa.

Quando però? Le popolazione dell’Occidente, soprattutto europee, differenza di quelle russe, hanno un alto tenore di vita. Quanto potrebbero reggere al freddo, ai razionamenti, eccetera? In questo conflitto il tempo – la durata se si vuole – rischia di avere un ruolo determinante.

Facciamo qui un esempio classico, tratto sempre dalle campagne di Annibale in Italia. La grandezza di Roma, negli anni della Seconda guerra punica, non resta legata alla strategia attendista di Fabio Massimo, ma a quella aggressiva di Scipione che portò la guerra in Spagna e poi in Africa fino alla decisiva vittoria di Zama.

Per inciso, ammesso e non concesso che Fabio Massimo avesse ragione, il grado di sopportazione delle popolazioni romane dell’epoca non è assolutamente paragonabile a quello dei popoli europei di oggi

Si dirà che voliamo alto, troppo alto, e che siamo imbevuti di modelli strategici classici, sorpassati, perché oggi le guerre con i nemici mortali si combattano per procura e da lontano.

In realtà, per essere “antichi” fino in fondo, non possiamo non fare un altro esempio: Roma cadde, la parte occidentale dell’Impero, quando ai barbari oppose altri barbari, che poi rivolsero le armi contro Roma.

Però nel nostro caso, gli ucraini, non sono né barbari, né estranei alla cultura occidentale, sono dei “nostri”, perché temporeggiare?

Carlo Gambescia

(*) Qui un quadro sintetico: https://www.agi.it/economia/news/2022-03-25/tutte-le-sanzioni-approvate-finora-contro-la-russia-16118327/

(**) Sul punto rinviamo al nostro Sociologi per caso, Edizioni Il Foglio 2016, pp. 75-84 (“Tolstoj e l’ordine spontaneo”): https://www.ibs.it/sociologi-per-caso-dante-machiavelli-libro-carlo-gambescia/e/9788876066047 .

(***) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/biden-putin-e-l-incontrollabilita-non-calcolata/ . E qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/guerra-mondiale-rischio-e-politica/ .

 

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