lunedì 16 marzo 2020

Alle origini di un Colpo di Stato?
Il decreto-legge del 23 febbraio 2020

Oggi richiamiamo l’attenzione dei lettori sul decreto-legge  del 23  febbraio 2020,  che  ha permesso,  in poche righe , il varo dei  successivi Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), che  hanno fortemente limitato non pochi diritti costituzionali dei cittadini, cosa  mai accaduta nella storia della Repubblica.
Alla cui base c'è  la Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, che proclama, per il periodo di  sei mesi lo stato di emergenza sul territorio nazionale a causa del  rischio sanitario legato  all’insorgenza  e diffusione  di patologie prodotte  da agenti virali contagiosi. 
In certo qual modo, le misure, anche quelle successive,  potrebbero essere  "rappresentate" giuridicamente  come un' azione di tutela del diritto costituzionale alla salute (art. 32).  Diritto  che però, per tornare alla  realtà, non  può  rinviare, come pretendono alcuni interpreti , all' "obbligo alla salute",  soprattutto  in presenza  di un' epidemia, per la quale si evoca, politicamente parlando, il "principio di precauzione", che  a sua volta, non è sancito costituzionalmente, ma  risente delle pericolose e fuorvianti  oscillazioni del dibattito tra politica e scienza.  Tuttavia proprio  il richiamo al principio di precauzione viene usato per  giustificare la difesa  dell'  "obbligo alla salute".  Come?   In base a  principi politici, dai  fini occulti o viziati da visioni scientifiche di parte, se non addirittura strumentalizzate da una  politica  che si lascia andare a decisioni prese sull'onda delle emozioni collettive. Come sta accadendo.  Ma due mezze verità ("principio di  precauzione" e "obbligo alla salute") non fanno una verità. 
In pratica, per tornare al decreto-legge del 20 febbraio 2020, il Governo, con il silenzioso placet   del Presidente Mattarella,  si è auto-attribuito poteri che vanno contro, o comunque stravolgono,  la Costituzione Repubblicana.
Per dirla fuori dai denti un Colpo di Stato, per presunte ragioni  medico-sanitarie.
Si legga qui:

“Si introduce, inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai casi già elencati.
L’attuazione delle misure di contenimento sarà disposta con specifici decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri e il Presidente della Regione competente ovvero il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni, nel caso in cui gli eventi riguardino più regioni. Nei casi di estrema necessità ed urgenza, le stesse misure potranno essere adottate dalle autorità regionali o locali, ai sensi dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, fino all’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.”  (http://www.governo.it/it/approfondimento/coronavirus-il-decreto-legge-23-febbraio-2020-e-il-dpcm-attuativo/14173#DL6) .

O no?  Certo, per coloro che credono nell’ emergenza sanitaria  Giuseppe Conte è un benefattore dell’umanità, per chi, come chi scrive,  non vi crede, o comunque la ritiene contrastabile  senza ricorrere a misure estreme, il Presidente è un aspirante  dittatore .
Di sicuro, comunque  la si pensi, ora Giuseppe Conte  ha le mani libere.   
Meditate gente, meditate.
Carlo Gambescia