venerdì 9 ottobre 2015

Le dimissioni di Ignazio Marino
Populismo penale e prevalenza del cretino



Marino si è dimesso. O forse no.  Diciamo però che il vero punto della questione non è costituito ( o comunque non solo) dalle scarse capacità politiche e amministrative dell’ ex(?) Sindaco di Roma, ma dal metodo, il solito, ormai da più di venti anni: quello della tempesta giudiziaria ad personam… Per citare  il titolo di un interessante libro appena uscito: dal “populismo penale” (*). 
Cosa vogliamo dire?  Che, anche nel caso di Marino,  invece di far cadere il Primo Cittadino su questioni politiche  e magari dopo un voto, scaturito dal confronto su proposte concrete tra destra e sinistra, si è preferito puntare sulla pugnalata proditoria del giudice di turno ( tanto, visti i tempi della giustizia italiana, poi si vedrà…).
Singolare, questa mattina, la posizione, de “Il Fatto”, il quotidiano più letto nelle Procure, che difende Marino ma glissa sul “metodo”, di regola sponsorizzato quando si tratta dei nemici politicamente personali di Travaglio & Co.  Meno comprensibili i festeggiamenti della destra e dei suoi ascari con bandiere in Campidoglio: con lo stesso metodo  fu fatto cadere Berlusconi. Che poi lo meritasse o meno è un’altra storia.  Gioisce -  certo, meno platealmente - anche la sinistra di Renzi, finalmente liberatasi di un Sindaco ereditato dalla precedente gestione. Ma non dovrebbe…  Non è buon segnale.
Un amico di Facebook, Rob Piccoli, mi fa notare che  “l'unico scandalo che vedo è una città, la capitale d'Italia, che elegge come proprio sindaco un tale pover'uomo. Spero bene per il futuro: errare umanum, perseverare diabolicum...” .
In realtà,  la “discesa” in politica di personaggi scandalosamente mediocri come Marino, è frutto di quel “metodo” giudiziario che dal 1992  continua a imperversare, sull’onda di un populismo penale mediatizzato q.b.,  avvilendo la politica.  Del resto, si tratta di un “metodo”, di volta in volta  sponsorizzato, ad usum delphini  da tutte le forze politiche. Di qui, se ci si passa l’espressione, la prevalenza del cretino, lamentata da Rob Piccoli.  
Che sia ora di cambiare registro?


Carlo Gambescia  


(*) Stefano Anastasi, Manuel Anselmi, Daniela Falcinelli, Populismo penale. Un prospettiva italiana, Cedam 2015.             

4 commenti:

  1. Speriamo che adesso tocchi a qualche sindaco capace di fare il sindaco, cioè amministrare una città.Poco ci credo....

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  2. Scarse capacità politiche ed amministrative ... un pover'uomo ... un personaggio scandalosamente mediocre ... Ma davvero è così scarso rispetto ai predecessori, tanto da essere costretto a dimettersi? Peggio di Alemanno? Peggio di Veltroni? Peggio di Rutelli?

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  3. Grazie del commento. Mah.. Sorvolando sulla questione del "metodo" (che però rappresenta il cuore del mio articolo), in effetti, peggio di Alemanno... :-) Però, Veltroni, almeno era simpatico e colto. Rutelli, Romano de Roma, certamente furbetto, ma - lei del Toro, capirà - laziale... :-)

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