giovedì 10 novembre 2022

La legalità secondo Giorgia Meloni

 


Ci dispiace per quei lettori che magari si annoiano, ma dobbiamo insistere. Anche perché non troviamo sui mass media un’analisi accurata della retorica dell’intransigenza (non dello stile comunicativo, attenzione) di Giorgia Meloni.

Lo stile comunicativo rimanda, per capirsi, alla parlantina e alla gestualità. Diciamo da fascistella. Mentre la retorica dell’intrasigenza ha un lessico concettuale che rinvia alla terminologia impiegata, dietro la quale si nascondono concetti, cioè idee precise che a loro volta rimandano, nel caso della Meloni, a una visione del mondo, che non è democratica né liberale. Insomma fascista. Senza diminutivi.

Si prenda l’uso che fa del termine legalità. Si legga qui, è di ieri:

« “…Sui giornali ho letto stamattina titoli surreali, distanti dalla realtà. Ad esempio non è dipesa dal governo la decisione dell’autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell’autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra. Siamo solo all’inizio del lavoro e c’è ancora molto da fare, anche per contrastare decenni di propaganda immigrazionista che si è sedimentata ad ogni livello […]. Il tema della difesa della legalità vale anche per l’immigrazione: con la sinistra al potere, si è tollerata e alimentata una situazione di totale illegalità ma noi lavoriamo perché le cose cambino. Il governo italiano sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo […] A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza. Giuridicamente, dunque, non parliamo di ‘naufraghi’, qualifica che ricorrere invece in regime di Sar”, ha sostenuto. “In queste prime due settimane al governo dell’Italia abbiamo già dato dei segnali importanti e smentito i pronostici e la narrazione di una sinistra anti-italiana che parlava di ‘Italia isolata’ con Fratelli d’Italia alla guida del Paese… “ » (*).

Innanzitutto si pensi al tema della “legalità”. Che cos’ è legale per Giorgia Meloni? L’applicazione di procedure determinate per legge? Quindi il governo delle leggi sul governo degli uomini? Insomma lo stato di diritto?

No. Stato di diritto ad esempio significa rispettare il parere dei medici ai quali la legge ( ecco un’applicazione della legalità) ha attribuito un potere dirimente. E non definire “bizzarre” le decisioni delle “autorità sanitarie” perché non piacciono  e cavillare sulla diversa condizione di naufraghi e di migranti per aggirare la Convenzione di Amburgo (il regime Sar) e respingere tutti.

In buona sostanza, per Giorgia Meloni, ciò che fa la destra è legale, ciò che fa la sinistra è illegale. Siamo davanti non al rispetto dello stato diritto (il medico che decide in virtù della legge) ma alla difesa di un’ideologia politica reazionaria di estrema destra che definisce “anti-italiano” e “propaganda immigrazionista”, quindi illegale, tutto ciò che non collima con un razzismo di derivazione fascista.

Esageriamo? L’aggressiva retorica dell’intransigenza di Giorgia Meloni, in ultima istanza, riduce la legalità non al rispetto di regole oggettive, valide per tutti, ma alla nazionalità. Tutto ciò che è italiano è legale, tutto ciò non lo è, non è legale o peggio frutto di propaganda. Quei medici, quei marinai, quei giudici, sono “anti-italiani” e “immigrazionisti”, come chiunque sia favorevole a soccorrere il naufrago-migrante. Roba da leggi razziali del 1938.

Diciamola tutta: ci vuole veramente un’anima nera, di nome e di fatto, come quella di Giorgia Meloni, per mettersi a cavillare tra naufraghi e migranti, come se non si potesse essere naufraghi e migranti al tempo stesso. Salvo poi, chiudere tutti e due gli occhi, quando si tratta di assegnare un ministero al cognato. Lì non si cavilla. E la stampa, complice, tace. Certo, si tratta di personale politico “italianissimo”…

Ciò che stiamo per dire è populista. Non ci fa onore. Però francamente, davanti alla deriva razzista e fascista di Fratelli d’Italia, accettata passivamente da non pochi italiani, abbiamo perso la pazienza. Purtroppo, lo ammettiamo, esistono cattive persone che riescono a tirare fuori il peggio dagli altri… E questo è uno dei casi.

Perché Giorgia Meloni e la sua dolce bambina, come migranti, non naufraghe per carità, così per provare, non salgono “a bordo in acque internazionali”, “trasbordando da altre unità navali di collegamento” su una nave che le prende in carico, “attrezzata ed equipaggiata per ospitare e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza”?

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.agi.it/politica/news/2022-11-09/migranti-meloni-replica-a-francia-governo-rispetta-convenzioni-18773147/ .

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