martedì 8 novembre 2022

La destra e il concetto di umanità


Piace molto a destra, ma anche agli avversari in genere del liberalismo, quindi ai fasciocomunisti, citare un detto di Proudhon (poi ripreso e fin troppo sfruttato da Carl Schmitt, da vecchio sempre con il rosario tra le mani… chissà aveva qualcosa da farsi perdonare…): “Chi dice umanità cerca di ingannarti”.

Perché, secondo Proudhon l’umanità, dal momento che parla e unisce tutti gli uomini, non avrebbe necessità di nemici: l’umanità è la pace non la guerra. Perciò Proudhon, non negava il concetto di umanità, ma quello di guerra. O tutt’al più stigmatizzava l’uso distorto del concetto di pace in bocca ai finti pacifisti.

Perciò le guerre umanitarie (qui però l’approfondimento al cianuro di Carl Schmitt anti trattato di Versailles e contro Norimberga, quindi a uso e consumo dello stato maggiore tedesco) sarebbero una contraddizione in termini: come può l’umanità essere in guerra con se stessa?

C’è del vero. Però a destra, anche per incultura e innominabile opportunismo politico, si tende all’uso improprio del concetto. Lo si estende a fenomeni che con la guerra “umanitaria” non hanno nulla a che vedere.

Ad esempio, perché attaccare le Ong, e indirettamente i migranti? Accusando le une e gli altri di ricattare, usando la parola umanità, niente di meno che lo stato italiano?

Si pensi a quanto sta accadendo nelle acque siciliane e al titolo di un pessimo giornale razzista come “La Verità”. Che retrocede a ricatto il ricorso al Tar di una Ong: parliamo di un sacrosanto appello allo stato di diritto (*). Ma si pensi pure alle azzeccagarbugliate dichiarazioni del neo ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che si arrampica sugli specchi, cavillando, “sullo stato di primo accesso” rappresentato dalla nazione, “dove è registrata la nave”. In questo caso la Germania. Evocando così – impassibile – una tragicomica crociera invernale, di un gruppo di disgraziati, in direzione dello Jutland.

Che c’entra tutto questo con Proudhon?

Si rifletta. Quali sono i veri nemici dell’umanità? È umanitario far dipendere da uno o due gradi di febbre in più o in meno il destino di una persona? Con 38 gradi si scende, con 37,8 si resta a bordo. È umanitario puntare sul triage sanitario basato sul colloquio anamnestico di pochi minuti con persone sofferenti che non conoscono la nostra lingua?

Che c’entra tutto questo con il processo di Norimberga? Chi inganna chi? Vigliacchi.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.giornalone.it/prima-pagina-la-verita/ .

 

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