mercoledì 26 gennaio 2022

Pier Ferdinando Casini al Quirinale?

 


Bella domanda. Che dire di Casini? Anche se ambizioso e forse pure seduttore ( due mogli, in particolare notevole per il nome la seconda, Azzurra Caltagirone, dalla quale poi si è diviso), Pier Ferdinando Casini non può essere paragonato al mitico Bel Ami. Anche se di aspetto fisico molto gradevole come il personaggio di Maupassant, indimenticabile ritratto letterario dello scalatore sociale per eccellenza.

Del resto il curriculum di Casini, bolognese, figlio di una bibliotecaria e di un professore di lettere, è prestigioso. Inutile enumerare gli importantissimi incarichi ricoperti in Italia e all’estero, praticamente tutti. Crediamo, manchino l’Onu e organizzazioni correlate, crediamo…

Solo una noticina al riguardo: parlamentare fin dal 1983, quando entrò in Parlamento nelle liste democristiane all’età di neppure trent’anni, Casini, con 39 anni di “anzianità di servizio”, essendo stato rieletto al Senato nel 2018 per il centrosinistra, è il parlamentare più longevo.

Cosa si può dire di lui? Un saggio amministratore di se stesso, mai imprudente, nonché uno strenuo difensore del centrismo democristiano, in chiave più dorotea che degasperiana (peraltro fu giovanissimo tuttofare di Forlani, quindi imbastì casti connubi andreottiani…) .

Un ottimo navigatore della vita, come provano le sue attentissime scelte politiche: dall’appoggio al governo Berlusconi (1994) a quello Gentiloni (2016), passando per Monti, Letta, Renzi.

Pertanto potrebbe essere il candidato giusto dal punto di vista del minor male possibile, politicamente parlando, per il centrodestra come per il centrosinistra. Certo per ora, sono solo voci. Ovviamente si tratta di una candidatura che può piacere alla gente che piace. Ma questa è un’altra storia… Anche perché l’analisi politica si fa sulle cose come sono e non come dovrebbe essere dal punto di vista filosofico, religioso, morale, eccetera.

C’è però un ostacolo da non sottovalutare. Casini, dal punto di vista anagrafico, 66 anni (67 a dicembre 2022), rimane “giovane” per essere eletto al Quirinale. Nella politica italiana, in particolare dopo Cossiga, alllora cinquantasettenne, il “giovane” viene ritenuto ambizioso a priori, quindi poco affidabile. Dal momento che a 73-74 anni (età che avrebbe Casini alla fine del settennato), in Italia, sempre politicamente parlando, non si va in pensione. Anzi. Insomma, il sessantenne non è benvisto. Un cinquantenne neppure a parlarne.

Quanto stiamo asserendo può apparire bizzarro, tuttavia in Italia l’età media di elezione a Presidente della Repubblica ruota intorno ai 73 anni. Casini invece a quell’età, ripetiamo, potrebbe benissimo tornare a fare politica. Diciamo pure che si tratta di un dato quantitativo con implicazioni qualitative.

Concludendo, Casini ce la può fare? Soprattutto se uniamo alla prudenza e al centrismo, che non dispiace a nessuno, anche l’aspetto fisico gradevole? Cosa, quest’ultima, che nella politica-spettacolo, inutile negarlo, ha il suo valore.

Difficile rispondere. L’età potrebbe essere un ostacolo, ma non insormontabile. Vedremo.

Carlo Gambescia

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