sabato 29 gennaio 2022

Elisabetta Belloni, chi è costei?

 



Si leggano i nomi che seguono:

«Alla guida del DIS si sono succeduti, dal 2007 a oggi, il generale Giuseppe Cucchi, il prefetto Giovanni De Gennaro, l’ambasciatore Giampiero Massolo, il prefetto Alessandro Pansa, il prefetto Gennaro Vecchione e l’attuale Direttore generale, l’ambasciatore Elisabetta Belloni…».
(Dal sito istituzionale: https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/chi-siamo/la-nostra-storia.html )

Politicamente parlando sono degli emeriti sconosciuti, il cui nome non è mai stato fatto nelle due precedenti tornate, per così dire, presidenziali” (Napolitano II e Mattarella…I ).

Non si capisce per quale ragione sia stato fatto il nome, da parte di Salvini, e sembra anche di Conte, dell’ambasciatrice Elisabetta Belloni come candidata alla Presidenza della Repubblica.

Fino a pochi giorni fa nessun italiano era al corrente della sua esistenza, come del resto di quella dei suoi predecessori alla guida del DIS. Una perfetta sconosciuta. Un Carneade, pardon (ci dicono), “una” Carneade.

Comunque sia, il suo curriculum agli Esteri è come dire nella media. A scuola, un tempo si diceva, “senza infamia e senza lode”.

Forse tra i suoi predecessori, il più noto agli italiani è il prefetto Giovanni De Gennaro. Perché non lui allora? Tanto prefetto per prefetto ambasciatore per ambasciatore, l’uno vale l’altro, pardon l’altra.

Si dirà che non è una questione di notorietà. Un Presidente della Repubblica non può essere scelto tra le star cinematografiche. Giustissimo. Tuttavia, non essere noti è sinonimo d’indipendenza? Di “terzietà” come si dice? Oppure di intuito politico? Di visione, eccetera, eccetera? Ma, per dirla alla buona, se uno non è noto, diciamo istituzionalmente noto, come si può conoscere il suo pensiero? Come possiamo sapere, per giunta, se è o non è un fesso, pardon una fessa?

Qui non si tratta di dirigere una prefettura, un dipartimento della Presidenza del Consiglio, o l’ambasciata italiana a Bratislava… La carica di Presidente della Repubblica impone capacità politiche di altissimo livello. Una cosa è fare il funzionario, un’altra il capo dello stato.

Certo, ci si deve fidare del giudizio di Giuseppe Conte e Matteo Salvini…

Vi fidate voi?

Carlo Gambescia

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