venerdì 14 gennaio 2022

Il costo dei non vaccinati. Il Report ALTEMS

 



Secondo l’80° Instant Report ALTEMS, dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma, i non vaccinati (ciclo completo e boosters) avrebbero causato alla Sanità Pubblica, negli ultimi trenta giorni (con termine al 10 gennaio 2022), un danno economico di 140 milioni di euro (*).

Prima di proseguire nella nostra analisi, desideriamo che si legga la nota metodologica sul calcolo dell’ “impatto economico” pubblicata nel Report:

«Obiettivo. Per fornire un quadro completo sull’impatto economico per il SSN dell’emergenza COVID-19, si è voluto analizzare la campagna vaccinale in Italia andando ad elaborare una stima delle mancate vaccinazioni in Italia (ciclo completo e booster). Il concetto di impatto economico viene indagato con riferimento ai volume di ricoveri e alle giornate di terapia intensiva per COVID-19, correlate alle mancate vaccinazioni e ai pazienti vaccinati con ciclo completo eleggibili al booster, considerando un’efficacia del ciclo vaccinale completo inferiore al 100%. Metodi. Partendo dai dati forniti dal Bollettino sulla sorveglianza epidemiologica del Covid-19 rilasciato settimanalmente dall’Istituto Superiore di Sanità (…) si è andato a valorizzare economicamente il paziente ricoverato in ospedale (paziente in Area Medica) e il paziente ricoverato in Terapia Intensiva (paziente in Area Critica) per mancata vaccinazione con terza dose. Il numero di degenza media è stata differenziata, come per i costi, in base alla gravità del paziente: è pari a 11,3 giorno per i pazienti che trascorrono il ricovero interamente in Area Medica (Medicina interna, Pneumologia, Malattie infettive, ecc) e 14,9 per i pazienti che transitano da Terapia intensiva (Area Critica). Il costo giornaliero dell’ospedalizzato è stato stimato pari a €709,72 (3), mentre il costo giornaliero dell’ospedalizzato in Terapia intensiva è stato stimato pari a €1.680,59 . Questi due driver di costo sono stati utilizzati per stimare il costo per il SSN dei non vaccinati e della popolazione vaccinata con ciclo completo e, quindi elegibile (sic), ma che non è ancora stata sottoposta a vaccinazione con terza dose»(**).

Come si può subito intuire, basterebbe variare il costo giornaliero come il numero dei giorni di ricovero per ottenere dati assolutamente diversi, quindi un “impatto sul sistema sanitario” completamente differente.

Di conseguenza, siamo davanti a un dato relativo non assoluto, come si dice tecnicamente, fluttuante in base al campione economico prescelto.

Ma va fatta un’altra osservazione, più interessante, che ripropone una annosa questione sempre di natura metodologica: il rapporto tra analisi sociologica quantitativa e qualitativa.

Diciamo subito che l’impostazione del Report è squisitamente quantitativa. Ad esempio, il dato del non adempimento del ciclo vaccinale, è puramente quantitativo ( il numero dei pazienti ospedalizzati e “intensivizzati”), perché prescinde da valutazioni di tipo qualititativo (le motivazioni non vaccinali del paziente).

Il che indica per un verso la volontà, peraltro giustificata di tenersi fuori da ogni possibile polemica politica, attenendosi alle pure cifre, però per l’ altro verso, vista l’altissima percentuale di anziani ospedalizzati e “intensivizzati” (***), si escludono a priori motivazioni di tipo medico, che pure devono esservi state, e che hanno sconsigliato l’attivazione del ciclo vaccinale per anziani con particolari patologie, in qualche misura, quindi, “condannati” alla ospedalizzazione e “intensivizzazione”.

La pura e semplice comparazione numerica tra non vaccinati e ospedalizzati-intensivizzati, ripetiamo, non consente di individuare l’incidenza dei fattori geriatrici sui sistemi di cura e di conseguenza sui fattori organizzativi e sulla strutturazione della spesa pubblica sanitaria (****).

Oltre tutto, e concludiamo, la scelta metodologica puramente quantitativa, anche se in apparenza neutrale, può favorire strumentalizzazioni di tipo politico. E qui si pensi alla guerra culturale in atto sulle vaccinazioni. Su tale aspetto, non si dimentichi mai che una visione economicista del welfare sanitario, più che giustificata dal punto vista organizzativo, resta largamente insufficiente dal punto di vista morale, di solito evocato, con grande enfasi, proprio dai sostenitori della sanità pubblica.

Che così cadono in contraddizione. Infatti si promette ciò che, inevitabilmente, non si può mantenere. Se non al prezzo di tramutare le persone in pure cifre,

Ma questa è un’altra storia.

(*) Qui la notizia: https://www.agi.it/cronaca/news/2022-01-13/covid-altems-140-milioni-euro-ricoveri-no-vax-15219411/

(**) Per la citazione si veda il Report originale a pagina 49: https://altems.unicatt.it/altems-Report%2080.pdf .

(***) Si vedano, dal Report, per gli anziani tra i 60 e i 79 anni, le tabelle a pagina 50  e seguenti   : https://altems.unicatt.it/altems-Report%2080.pdf .

(****) Come esempio, anche generale, si veda la tabella a pagina 50 del Report. Che senso ha, a proposito dei ricoveri in Intensiva, la comparazione, ad esempio nel gruppo di età 60-79 anni, tra “non vaccinati” e “ricoveri evitabili” se non si conoscono le motivazioni, nel caso quelle di tipo medico, del non vaccinato?

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