lunedì 26 dicembre 2022

Roma senza romani

 


Prima l’antefatto “culturale”. Poi l’analisi.

«Roma, città eterna e silenziosa durante il lockdown: la mostra al Vittoriano»

«Webuild presenta “Roma. Silenziosa Bellezza”: le fotografie di Moreno Maggi raccontano la città eterna durante i giorni del lockdown. La mostra è aperta al Vittoriano, il volume sarà edito da Rizzoli.La meraviglia dell’architettura, il fascino degli spazi urbani, i ritmi, le prospettive, i tagli di luce e di ombra che scandiscono i materiali della città eterna, la pietra, il marmo, il vetro, il cemento. Perché è una città realmente eterna, in cui passato e presente si intersecano, quella che emerge tra le immagini di “Roma. Silenziosa Bellezza”, progetto promosso da Webuild, con il patrocinio del Comune di Roma, che sarà presentato in una mostra, visitabile fino al 28 febbraio 2023, nella Sala Zanardelli del Vittoriano (…). A ritrarre Roma, infatti, è stato Moreno Maggi, esperto fotografo italiano di architettura e di fotografia Industriale, durante i mesi del lockdown. Strade, piazze, slarghi, vicoli, solitamente tumultuosi di persone, diventano contesti metafisici, luoghi onirici in cui perdere e ricalibrare gli abitudinari punti di orientamento. “L’assenza delle persone e il vuoto generato dal lockdown hanno riacceso il dibattito sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità” – si legge nella prefazione del volume a firma di Pietro Salini, AD di Webuild, Gruppo nato nel 2020 da Salini Impregilo e tra i maggiori global player nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse. “È necessario sfruttare l’occasione di questo cambiamento epocale per ripensare completamente gli ambienti e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità, dai centri alle periferie”, continua Salini, ponendo l’attenzione sull’importanza di raccontare l’esperienza del vuoto creato dall’epidemia Covid–19, per “Avviare nuove riflessioni sul futuro che ci attende”. “La mostra e il progetto rientrano in pieno nelle nostre linee d’azione”, ha spiegato Edith Gabrielli, direttrice generale dell’istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia (…). Attraverso le immagini realizzate durante i mesi di chiusura dovuta alla pandemia, la mostra interattiva, a ingresso libero, racconterà una Roma diversa dal solito: silenziosa nella sua straordinaria bellezza, emozionante, preziosa. L’esposizione, a cura di Roberto Koch e Alessandra Mauro, comprende foto, video e proiezioni multimediali (…). Nel volume, inoltre, sarà ospitato anche l’intervento del filosofo Massimo Recalcati, che parla di una primavera che ci ha fatto vivere “L’inaudita esperienza dello svuotamento e della desertificazione della città”. A documentare il viaggio storico delle foto nelle piazze e tra i monumenti iconici delle città è invece lo storico dell’arte Claudio Strinati: “Il fatto di vedere tutto senza vedere nessuno – commenta Strinati – consente a chi legge il libro di percepire come meglio non si potrebbe il respiro della storia, la grande bellezza degli spazi e dei monumenti, il senso di eletto decoro e di profonda spiritualità che promanano persino dagli angoli più remoti ma amorevolmente rintracciati da questa significativa sequenza di fotografie”» (*).

Qualche spiegazione. Webuild, come si legge, non è altro che la nuova denonominazione di Salini Impregilo, un colosso multinazionale delle costruzioni. Quanto ai nomi di autori e curatori, si tratta semplificando, a partire da Recalcati del fior fiore delle pagine culturali di “Repubblica”.
 

Infine, alla presentazione del progetto ha partecipato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha dichiarato:

“È un progetto bellissimo che ci restituisce la Roma silenziosa e bellissima dei mesi drammatici del lockdown e che ci ha fatto rendere ancora più consapevoli dell’unicità di questa città. Una città che si è sempre trasformata e che deve continuare a trasformarsi nel segno della sostenibilità ambientale, del rapporto con la sua storia, con lo straordinario patrimonio culturale e con la diversità dei suoi quartieri. Immaginiamo una città verde con servizi di prossimità e capace di parlare al mondo” (**).

Al di là del romanticismo estetizzante, che può anche attrarre il lettore sprovveduto, siamo davanti a un esempio del blocco di potere politico e culturale di sinistra che punta alla trasformazione di Roma in un specie di museo, dove, se ci passa la caduta di stile, i romani residuali e pendolari, al massimo potranno staccare i biglietti… Diciamo Roma senza romani.

Le riflessioni da fare sono così tante, che imporrebbero la stesura di un  libro. Ne evidenziamo solo tre: 1) l’antiumanesimo (l’elogio di una città vuota, senza essere umani: bellezza uguale silenzio; 2) il costruttivismo ( la costruzione e imposizione dall’alto di un modello di sviluppo: la “città verde” ); 3) L’economicismo (perché è impossibile che Salini Impregilo non ottenga nulla in cambio in termini di ritorno economico “fuori città”: abitazioni intensive per i futuri pendolari sotto mutuo?).

Infine – osservazione che riguarda le destre – non scorgiamo nel blocco politico opposto, né le capacità, anzi diremmo la finezza culturale per mettere insieme un nutrito gruppo di intellettuali (come dire?) di chiara fama e un grande editore,  né una visione, che può piacere o meno, che   si è  comuqnue  concretizzata ad esempio nel MAXXI, nell’Auditorium Parco della Musica e in tante altre  lodevoli iniziative.

La sinistra, piaccia o meno, ha una marcia in più. In realtà, quel che purtroppo manca è una cultura liberale capace di imporsi, tra una destra reazionaria, rozza e incapace,  e una sinistra acculturata che purtroppo difende la causa sbagliata della mitologia ecologista.

Così è.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.exibart.com/fotografia/roma-citta-eterna-e-silenziosa-durante-il-lockdown-il-volume-e-la-mostra/ .

(**) Qui: https://www.adnkronos.com/presentato-progetto-roma-silenziosa-bellezza-la-capitale-mai-vista-prima_5kLF3WuZXF0Tf8txPvR503 .

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