Italia 2015
Nostalgia canaglia
Esiste in Italia una specie di
cartello dei nostalgici. Sono ovunque, a destra, a sinistra, perfino al centro. Quali e quanti sono?
Dunque, ci sono quelli che
rimpiangono la Prima Repubblica ,
la Dc e il Pci. Non
mancano i nostalgici del fascismo, quelli del
Sessantotto e della Resistenza. In giro si
sente ancora discutere dell’ "enorme patrimonio" dissipato dagli eredi di De
Gasperi, Moro, Togliatti e Berlinguer, Mussolini e Almirante… "Quando c'erano loro, caro lei"... Lo stesso si potrebbe dire di Adamo ed Eva prima della "retrocessione" sulla Terra.
Su tutta questa nostalgia si spruzzano fiumi
di virtuismo mediatico, soffiando sul fuoco di un capriccioso
giacobinismo giudiziario. E puntando regolarmente il dito sul vicino. Non sia mai: la colpa è sempre dell'altro.
E così si va avanti, sullo sfondo
di un paese di vecchi, che cresce economicamente poco o punto; arroccato sui corporativismi statali, imprenditoriali, sindacali e sul nullismo di trentacinquenni che non vogliono o non possono maturare. E dove nononostante la melassa mediaticana, sono tutti d’accordo
sullo sbattere la porta in faccia ai cosiddetti migranti. Come se bastasse chiudere gli occhi. E ignorare il Feroce Saladino del XXI secolo, che ha un nome un cognome... Salvo poi, gonfiare, ciò che resta del residuo petto, quando si tratta dei cattivi americani e della pessima Europa. Mah...
Quanto al resto, si salvi, chi può: ristoranti, aperitivi,
vacanze, lavoro q.b. E soprattutto, per
dirla, con lo Stefano Accorsi di “1992” , andare dove tira il pisello. Nostalgia canaglia.
P.S. Che poi è il titolo di un successo
di Romina e Albano… Amatissimi, dagli
italiani di cui sopra.
Carlo Gambscia
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